Una strada per non dimenticare il campione di F1 Vittorio Brambilla

Su Facebook un vecchio amico, Walter Pozzi, ha lanciato la peìtizione. Il sindaco, Roberto Scanagatti, avrebbe accolto con favore la proposta.
Dedicare una via a Vittorio Brambilla, l’indimenticato campione di Formula Uno, uno dei cinque italiani che possono vantarsi di avere vinto almeno una gara del mondiale nel dopo guerra.
Accadde nel lontano 1975, in Austria, sulla pista dell’Osterreichring trasformata in piscina dalla pioggia battente. Lui, Vittorio Brambilla, monzese doc, che alle spalle aveva già 38 primavere, anziché togliere il piede dall’acceleratore come facevano tutti, spinse a più non posso. Spinse sul rettilineo e in curva, spinse anche quando la pioggia non permetteva di vedere che a pochi metri, spinse senza mai voltarsi indietro e alla fine, dopo avere lasciato alle spalle gente come Lauda e Hunt, tagliò il traguardo a bordo della sua March arancione che si vedeva lontano un chilometro. Fu così tanta la sua gioia, una gioia da ragazzino, che alzò le mani al cielo e la macchina andò a sbattere contro il guard rail. Da notare che su wikipedia dicono che correva in F1 con una macchina “chiaramente sottodimensionata, soprattutto nei freni la March 751 altro non era che una Formula 2 con motore Dfv 3.0 e un serbatoio di maggiore capacità”. Insomma, se avesse avuto qualcosa di meglio sotto le chiappe, forse la storia dell’automobilismo mondiale sarebbe diversa. Adesso, c’è chi a Monza ha deciso di avviare una petizione per raccogliere firme e proporre al sindaco di intitolare una via proprio a lui, ex campione scomparso nel 2001 che i monzesi sembrano avere colpevolmente dimenticato.
Il promotore dell’iniziativa è un vecchio amico, Walter Pozzi, che sulla sua pagina Facebook ha avviato la petizione, pubblicando anche il suo indirizzo e-mail (walterpozzi@alice.it)al quale scrivere per lasciare la propria adesione. Pare che il sindaco, Roberto Scanagatti, sia d’accordo, o che quanto meno l’idea gli sia piaciuta. Fra le intitolazioni di questi ultimi anni, molte delle quali anonime e senza identità, quella di Vittorio Brambilla ha sicuramente un significato più profondo. Ehi tu, dove abiti? Ma che domande, in via Vittorio Brambilla. Suona bene. Molto bene. Se esistesse, mi piacerebbe viverci.