Alessio Tavecchio: Open Village fermo al palo. La soluzione entro Natale

Una soluzione entro Natale. Questa la promessa che Alessio Tavecchio, fondatore della onlus che porta il suo stesso nome, impegnata da anni nella realizzazione dell’Open Village Monza, è riuscito a strappare all’Amministrazione monzese.
Una soluzione entro Natale. Questa la promessa che Alessio Tavecchio, fondatore della onlus che porta il suo stesso nome, impegnata da anni nella realizzazione dell’Open Village Monza, un centro polifunzionale di riabilitazione, formazione e sostegno a persone con disabilità, è riuscito a strappare all’Amministrazione monzese.
Venerdì, 8 novebre, si è infatti tenuta una seduta della commissione territoriale del Comune di Monza circa la situazione della Fondazione Alessio Tavecchio e della impossibilità a costruire su un terreno di sua proprietà di 12.000 mq.
All’incontro era presente oltre a Tavecchio, anche l’assessore all’Urbanistica Claudio Colombo e il consiglier del Pd Marco Lamperti, che hanno illustrato le ragioni per cui il Nuovo Open Village non potrà sorgere sul terreno di proprietà della fondazione. «Il problema è di ordine urbanistico. Edificare con un indice di 1.2 (così come il progetto di Tavecchio prevede ndr) su un terreno agricolo o a destinazione servizi sportivi e verde non è a nostro avviso congeniale. La revoca alla Variante del luglio 2012 e il Documento di Inquadramento dello scorso aprile penso abbiano chiarito la posizione di questa amministrazione sulle questioni urbanistiche. – ha spiegato Lamperti – Questo non significa chiudere una porta in faccia all’associazione, anzi tutt’altro. L’obiettivo è quello di poter trovare un’area dismessa da dare alla Tavecchio Onlus, così che il loro progetto sia realizzato senza consumare suolo: non riteniamo idonea a quell’area (a destinazione agricola e verde) un’edificazione di tale portata».
Tempra di ferro per il presidente Tavecchio che, alla proposta posta sul tavolo comunale, ha risposto: «Vedremo prima di tutto l’area dismessa e poi le condizioni – Non si capisce ancora come mai il nostro terreno acquistato con quasi 1 milione di euro di donazioni di oltre 5.000 cittadini e dopo alcune operazioni effettuate con il Comune con la finalità di renderlo più adatto alla realizzazione del nostro progetto perché di forte interesse da parte di 2 amministrazioni consecutive nell’arco di 10 anni, oggi, per un cambio di bandiera della nuova amministrazione sia diventato non edificabile. Come è possibile? Perché non esiste una progettualità che continua negli anni, nel sociale soprattutto, indipendentemente dalle forze politiche?».
Per conoscere le sorti dell’Open Village Alessio Tevecchio dovrà aspettare Natale. Chissà che per lui e la sua Onlus non cia sia un gradito “regalo” sotto l’albero.