Monza, protesta. Ecco chi sono quelli che bloccano viale Stucchi

È tempo di fare chiarezza su chi c’è dietro alla protesta che da lunedì ad oggi a Monza blocca il traffico di viale Stucchi, una delle principali arterie della città.
È tempo di fare chiarezza su chi c’è dietro alla protesta che da lunedì ad oggi a Monza blocca il traffico di viale Stucchi, una delle principali arterie della città. La manifestazione porta la firma dei “Cittadini italiani stanchi di essere derubati dal governo illegale” afferma De Giglio colui che ha creato il tam tam per la riuscita dell’operazione.
Moreno De Giglio ha sottolineano che si tratta di un’iniziativa, senza simboli e colori di partito, voluta trasversalmente da chi non ne può del fatto di non avvertire cambiamenti nella situazione del Paese.
Veniamo ai fatti. Da lunedì mattina sulla circonvallazione esterna di Monza, di fronte allo stadio, è apparso un presidio con striscioni e manifestanti che fermavano automobilisti e tir per veicolare i loro messaggi “L’Italia si ferma. Ci hanno accompagnato alla fame, hanno distrutto l’identità del Paese, hanno annientato il futuro di intere generazioni”. Contemporaneamente in altre piazza d’Italia stanno andando in scena proteste analoghe guidate dal movimento dei Forconi. Blocchi, disagi e lughe code, sono tornati all’ordine del giorno, ma a Monza la protesta ha preso una propria forma e forza, a darci lumi è proprio l’organizzatore del presidio monzese, Moreno De Giglio, che ha lanciato l’iniziativa tramite la pagina facebook e che ad oggi (martedì 10 dicembre ndr) conta 1342 membri.
Un passo indietro. “Qualche settimana ho visto girare un link riguardante la manifestazione del 9 dicembre 2013 che l’Italia si fermava. Mi sono informato e ho visto che l’iniziativa era seria e che si erano già creati dei gruppi in tutte le città tra cui Milano Nord, al quale mi sono iscritto. Nel frattempo ho creato il gruppo “Coordinazione 9 dicembre 2013 Monza E Brianza” e in un batter d’occhio si sono aggregate centinaia di persone. Martedì scorso sono andato a una riunione a Meda dove ho ricevuto le indicazioni sull’organizazzione dei presidi. In quell’occasione ci è stato spiegato che la manifestazione era ed è apartitica, quindi non c’è alle spalle nessun gruppo politico, semplicemente eravamo noi cittadini italiani – racconta De Giglio ed è a quel punto che ha dato vita al presidio di Monza sempre con le direttive con i coordinatori nazionali. – Noi paghiamo le tasse e con esse paghiamo i politici quindi loro sono nostri dipendenti e in quanto dipendenti di noi italiani vanno licenziati, non hanno svolto per nulla il nostro volere anzi mi correggo non ci hanno proprio menzionato e mangiato alle nostre spalle (anche alle vostre) e fatto solo il loro interesse”.
Nel frattempo la protesta non si placa. I manifestanti stanno sfidando il freddo anche oggi sono in tanti e si danno il cambio. Fra l’altro scorrendo la pagina facebook si vedono i volti delle persone che si stanno impegnando in questa lotta. C’è anche una galleria immagini di cittadini che ci stanno mettendo la faccia. “Dobbiamo far scendere la gente in strada, con le loro famiglie perchè è il momento di farla finita una volta per tutte, non per niente è nato il motto l’inizio della fine. La gente deve sapere, deve essere informata, tutti che si lamentano ma nessuno che fa qualcosa e adesso che ci siamo mossi tutti si devono aggregare per poter far fine a tutto questo magna magna. I cittadini italiani devono essere informati che la protesta o manifestazione è apartitica” conclude De Giglio.
Sta di fatto che dai commenti pubblicati in facebook in molti pur condividendo le motivazioni della protesta non ne appoggiano il metodo: “In un momento di crisi come questo, di disoccupazione avere un lavoro è tra le cose più importati e grazie a questa gente arriviamo in ritardo o dobbiamo rinunciare a degli appuntamenti. Danneggiare chi lavora duramente e onestamente non mi pare una buona cosa” – ha affermato Michela Rossi.