Varedo, acquisto Villa Bagatti Valsecchi: la Corte dei Conti bacchetta il Comune

Durante il Consiglio Comunale di giovedì scorso è arrivata la comunicazione del Sindaco che anche la Corte dei Conti ha fiutato qualcosa di anomalo.
L’indagine penale in corso sulla vicenda dell’acquisto da parte dell’ex amministrazione di centro sinistra di Varedo della Villa Bagatti Valsecchi non è la sola grana per il nuovo sindaco e per la Giunta di centrodestra. Durante il Consiglio Comunale di giovedì scorso è arrivata la comunicazione del primo cittadino che anche la Corte dei Conti ha fiutato qualcosa di anomalo e si è messa ad indagare (oltre alla Procura di Monza che sta per chiudere le indagini sull’ex sindaco e su altri tre amministratori delle società che vendettero la villa). Nella relazione dei Giudici contabili di cinquanta pagine penalizzato è il Comune di Varedo e, soprattutto, l’attuale amministrazione, che la patata bollente se l’è ritrovata pronta.
Veniamo ai fatti: lunedì la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Lombardia, invia al Comune di Varedo un corposo documento, nel quale è contenuta specifica richiesta di mettere a conoscenza del Consiglio Comunale dei contenuti della stessa. Già martedì il consiglio viene convocato d’urgenza e giovedì sera, per lunghe due ore e mezza, il Sindaco Diego Marzorati, aiutato dal Presidente del Consiglio Bonafé e dall’Assessore Figini Matteo, hanno dato lettura integrale del documento. In estrema sintesi, la Corte accerta due irregolarità: l’elusione del patto di stabilità per l’anno 2011 e la mancata applicazione delle sanzioni conseguenti a detta violazione; inoltre l’uso improprio dello strumento “fondazione di partecipazione” utilizzata dalla scorsa amministrazione nell’acquisto, per eludere vincoli di finanza pubblica in materia di indebitamento. A cosa fa riferimento la Corte?
A gennaio 2010 il precedente consiglio comunale, con propria deliberazione, manifestava la volontà di acquisire la Villa e sul tema si sono susseguiti molti atti sia di Giunta sia di Consiglio sul tema, sino a giungere alla data del 12 maggio 2011 quando, a tre giorni dal voto, la Fondazione La Versiera 1718 ha sottoscritto l’atto di compravendita dell’immobile Villa Bagatti Valsecchi, atto soggetto a una duplice sospensiva, fissando nella data del 22 luglio il definitivo trasferimento dell’immobile dal privato alla Fondazione. Con l’Amministrazione in carica quindi si inserisce solo la parte conclusiva e finale di tutta l’operazione, principalmente la parte rivolta alla garanzia del finanziamento, e comunque anch’essa iniziata da mesi all’atto dell’insediamento di Marzorati e la sua squadra. Le due delibere inerenti la nuova giunta sono quindi solo due e più precisamente l’una adottata come “atto ricognitivo e confermativo degli indirizzi sin qui assunti dal Comune di Varedo”, l’altra che decideva di dare mandato al Sindaco di sottoscrivere in nome e per conto del Comune il contratto, senza passare da ulteriori delibere del Consiglio Comunale. Su ques’ultima la Corte solleva un aggiramento delle competenze del consiglio comunale in materia di indebitamento.
Ma questo è solo uno dei quattro macro settori da cui muove l’accusa della Corte che, riassunti sinteticamente, risultano essere: l’abuso di personalità giuridica della fondazione per violare la normativa contabile, l’elusione del patto di stabilità per l’anno 2011, l’aggiramento di competenze di cui sopra, la violazione indiretta delle prescrizioni in materia di indebitamento, il mancato rispetto della disciplina dell’evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto finanziatore e, infine, l’economicità delle contribuzioni al patrimonio e al fondo di gestione della “fondazione”. Da una ricerca della corte è emerso che “la società Loco Varadeo srl (venditrice di Villa Bagatti Valsecchi) è partecipata al 100% da Arbo Srl, a sua volta partecipata per il 50% da Gonghi Srl, partecipata al 100% da G.B.L. Fiduciaria Spa (fiduciaria del Gruppo “Banca Leonardo Spa”, stesso gruppo bancario cui appartiene Banca Prossima, società che ha erogato l’apertura di credito in conto corrente), e il 50% da Finpa srl, di proprietà di Borsani Federico (già amministratore unico della società Il Parco Re SRL, fusasi con la soc. Loco Varadeo SRL; dando vita a Arbo Spa poi divenuta Arbo SRL)”. Ed è proprio questa la circostanza grave sulla quale si punerebbe il presunto danno erariale.
L’ex sindaco Sergio Daniel sottolinea che non è stata la sua Giunta ad acquisire la Villa. «Noi abbiamo preparato tutta la documentazione necessaria per arrivare all’acquisto della dimora e per la creazione della Fondazione La Versiera. Tutto il lavoro svolto non era fatto per eludere il patto di stabilità ma per operare l’acquisto senza intralciare il patto di stabilità. Cosa sia accaduto dopo non si sa. Noi abbiamo utilizzato tutti gli strumenti legalmente consentiti per poter comperare la villa, impostando l’acquisto, ripeto, ma non sono stato io e non è stata la mia Giunta a firmare gli atti finali», ha dichiarato pubblicamente. «La questione è molto preoccupante e, al di là delle ricadute sugli amministratori, ci preoccupano di più le ricadute sull’ente – ha commentato il sindaco attuale Diego Marzorati – vogliamo approfondire al meglio, lavorando bene con gli uffici del comune, partendo dalla richiesta di un incontro alla Corte e appena avremo novità renderle note a tutti. Inoltre abbiamo già dato il via a degli incontri tra i capogruppo consigliari sulla faccenda: vogliamo condividere il più possibile con tutti i cittadini cosa accade». Intanto si attende anche la prossima mossa del pm Franca Macchia della Procura di Monza che attende la relazione dei periti sui conti delle società private che vendettero la Villa.