Case popolari, inquilini in rivolta a Monza: “Questi aumenti sono una mazzata”

31 gennaio 2014 | 09:57
Share0
Case popolari, inquilini in rivolta a Monza: “Questi aumenti sono una mazzata”

Circa 90 gli inquilini delle case popolari, sia comunali che Aler, che ieri hanno manifestato contro gli aumenti dei canoni di affitto, gli sfratti e la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria delle loro abitazioni.

Circa 90 gli inquilini delle case popolari, sia comunali che Aler, che ieri 20 gennaio, sono entrati nell’aula dell’Assise cittadina di Monza per manifestare il proprio dissenso verso gli aumenti dei canoni di affitto, gli sfratti e la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria delle loro abitazioni.

Si è trattato di una protesta pacifica inziata alle ore 19.30 e conclusasi  alle ore 20 con l’uscita dall’aula del gruppo di manifestanti. «Manifestiamo contro l’applicazione fatta a Monza della legge regionale 27 del 2009 che vale per tutta l’edilizia pubblica, comunale ed Aler. – spiega il portavoce del Comitato inquilini delle case Aler di via Silva, Michele Quitadamo – Da gennaio 2013 gli affitti a Monza sono aumentati in modo esponenziale, in alcuni casi persino del 200%. In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo si capisce come queste, che sono da considerarsi delle vere e proprie mazzate, costringano gli inquilini a non arrivare neppure alla terza settimana del mese».

Aumenti degli affitti ma non solo, gli inquilini lamentano anche la “totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria” delle proprie abitazioni. «Si tratta di una problematica comune sia alla precedente giunta che a quella attualmente in carica – sottolinea Quitadamo – tanto per fare un esempio: sono settimane che il cancello di una palazzina è guasto, un vero problema di sicurezza per i residenti».

I contatti con l’amministrazione monzese ci sono stati ma, a detta del comitato, si sono rivelati poco incisivi: «Un colloquio a luglio e uno ad ottobre, ma nulla è stato posto sul piatto solo e sempre chiacchiere. Siamo disposti a un ulteriore incontro che si spera questa volta porti ad una soluzione. I residenti sono esasperati. Chiediamo, oltre alla riduzione dei canoni d’affitto, che gli inquilini possano partecipare alle decisione sui condomini, insieme a una migliore comunicazione da parte degli uffici preposti».