Fango, panchine rotte e cartacce: la nobiltà decaduta dei Boschetti reali di Monza

La zona trasmette un senso di disordine e abbandono generale. Anche il monumento di Garibaldi, invaso da graffiti e scarabocchi, ne sta risentendo
E’ una regalità che sta lentamente decadendo quella dei Boschetti di piazza Citterio. Tutta Monza li conosce appunto come Boschetti reali, ma basta fare due passi lungo i sentieri fangosi o lungo il viale centrale ridotto a un gruviera per colpa delle buche per rendersi conto che l’area avrebbe bisogno di un profondo intervento di restyiling.
Non siamo alle prese con atti vandalici o con un alto livello di degrado. Non ci sono siringhe per terra e nemmeno cumuli di rifiuti. Tuttavia, la sensazione globale che si perpepisce è di disordine generale, come se venisse eseguito solo un livello minimo di manutenzione per evitare l’area deperisca del tutto. Il disordine è fatto di cartacce abbandonate in mezzo ai prati, cestoni porta rifiuti e panchine divelte, graffiti e scarabocchi fatti con la verniche spray sui muri dei sottopassi e da vaste pozze di acqua e fango in mezzo ai sentieri. E dire che i Boschetti sono la punta estrema del Parco Valle Lambro, l’ultima propaggine del vasto polmone verde che arriva fino alle porte del centro storico cittadino. Anche la statua di Garibaldi sta risentendo dell’abbandono. Sul basamento le scritte sono sempre più numerose e anche le vicine vasche dove una volta nuotavano pesci rossi e girini stanno andando in malora.
Al tutto, poi, si aggiunge la mancata raccolta delle foglie cadute in autunno che, col freddo e la pioggia, si sono trasformate in una poltiglia melmosa che rende difficoltosa la camminata (il rischio di scivolare e finire per terra è alto). Al pari di altre zone vicine, se non proprio all’interno del centro storico, i Boschetti reali si stanno trasformando lentamente in una sacca di degrado. Lo stesso sta accadendo in piazza Cambiaghi e nella zona del “punt di ass”. La prima è diventata punto di raccolta fisso per un gruppo di clochard che hanno trasformato la piazza in una latrina cielo aperto; la seconda invece è frequentata periodicamente da un nutrito gruppo di giovanotti che ha vandalizzato tutta la zona vicino al ponte.