I sindaci della B1: “No a Pedemontana se non si rispettano gli accordi”

18 aprile 2014 | 10:10
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I sindaci della B1: “No a Pedemontana se non si rispettano gli accordi”

I sindaci della B1 non si smuovono: o si rispettano gli accordi, o Pedemontana non si farà. Il sindaco Rosella Rivolta al fianco di un cittadino di Lentate.

Rosella Rivolta, sindaco di Lentate sul Seveso, l’ha dichiarato con forza mercoledì sera, all’incontro organizzato da Insieme in rete sulla Pedemontana: «Non concederò nessuna autorizzazione: via Piemonte e via Cadore non si chiuderanno per i lavori della Pedemontana -. E aggiunge -: La situazione deve essere chiarita al più presto. Non vogliamo una nuova Salerno-Reggio Calabria».

Insieme a lei, i sindaci della tratta B1 (Anna Maria Frontini, Barlassina; Giovanni Caimi, Meda; Paolo Butti, Seveso; Luigi Ponti, Cesano Maderno) ribadiscono la loro posizione: che vengano rispettati gli accordi. O che la Pedemontana si fermi, prima di causare altri danni: «Come al Bosco del Battù di Lazzate – interviene Alberto Colombo di Insieme in rete -: i lavori della tratta B1 sono già avviati». Senza contare il problema, ancora irrisolto, della diossina.

Che la Pedemontana si blocchi è in realtà la speranza di molti, in zona. Tra i più felici, se i lavori si interrompessero, ci sarebbe sicuramente il signor Pietro Canzian, di origine veneta, arrivato a Lentate con la moglie nel 1961.  Casa sua è all’angolo tra le vie Piemonte e Cadore, a Lentate: le due vie che il sindaco Rivolta si rifiuta di chiudere. Quelle che verrebbero invase dall’autostrada. «Non sono stato espropriato, quindi non ho ricevuto nulla – dice, mostrandoci i segni di preparazione lavori che dalla strada portano fino alla fioriera davanti alla porta d’ingresso -. Pedemontana però passerebbe nel mio giardino, e mi ritroverei la galleria di fronte a casa (vedi nelle foto i segni blu di preparazione ai lavori)». Non è tutto: ai tempi della costruzione della superstrada, il terreno sotto la casa dei Canzian aveva cominciato a cedere, e lo Stato aveva allora speso 800 milioni di lire per un muro di contenimento sotto casa. Oggi, ci si trova a dover aggirare anche questo problema, dato che il nuovo muro di contenimento della galleria disterà 1 metro e 20 dalla casa. Anche se nelle immediate vicinanze c’è un campo. Ma d’altra parte è solo recentemente che Pedemontana, in seguito alle proteste e alla presa di posizione del sindaco, ha domandato di poter esaminare le carte catastali, in modo da poter fare ai Canzian un’offerta di risarcimento.

Ora la paura è che, nonostante la mancanza di soldi, Pedemontana avanzi fino al tratto di Lentate, irrompendo nel giardino dei Canzian, e proseguendo poi con una striscia d’asfalto per connettersi alla Milano-Meda. Parte delle risposte, forse, le darà il Presidente della Regione stesso, all’incontro con i sindaci fissato per dopo Pasqua.

G.S.