
Mercoledì 23 aprile i 5 sindaci dei comuni della tratta B2 sono stati ricevuti da Maroni. Al centro dell’incontro, traffico, viabilità e diossina.
Chi la dura la vince: si potrebbe commentare così il risultato dei sindaci dei 5 comuni interessati dalla tratta B2 di Pedemontana (Lentate sul Seveso, Meda, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno), che il 23 aprile hanno finalmente ottenuto un incontro col Presidente della Regione. I sindaci (Rivolta, Caimi, Frontini, Butti e Ponti) puntavano l’indice contro l’imbottigliamento da traffico che genererebbe il collegamento della tratta B1 (Lomazzo – Lentate) e le tangenziali di Como e Varese con la ss 35, giudicando inaffidabile lo studio commissionato da Pedemontana che giustificherebbe l’intervento. Roberto Maroni li ha finalmente ricevuti, ascoltandoli e condividendo i loro dubbi. Il governatore lombardo ha assicurato che dopo il 7 maggio, giorno nel quale sarà presentata la bozza del progetto esecutivo della B2, convocherà una nuova riunione per pronunciarsi sulle precise richieste dei sindaci: non collegare i tratti B1 e B2 prima che siano completato le opere di adeguamento, compensazione, mitigazione e viabilità secondaria, e un nuovo studio sugli effetti del traffico.
Soddisfatti i 5 primi cittadini: «Rimane ancora aperta, però, la questione delle prescrizioni vincolanti del Cipe su diossina e viabilità di cantiere – commentano -. Inevitabilmente, dopo il pronunciamento dei Cipe sulla defiscalizzazione, che varrà 500milioni di euro rispetto al miliardo e 700milioni che servirebbero, la Regione ci dovrà spiegare quale sarà il possibile sviluppo di Pedemontana, sapendo che se ne parlerà dopo l’Expo, a fine 2015».
G.S.