Monza, svanisce il sogno: Coppa Italia Lega Pro alla Salernitana

Ancora una volta il successo svanisce sul filo di lana per il Monza: allo stadio Arechi la squadra biancorossa subisce il pareggio della Salernitana a 8’ e spiccioli dal termine, lasciando dunque la Coppa Italia Lega Pro ai granata campani.
Ancora una volta il successo svanisce sul filo di lana per il Monza: allo stadio Arechi la squadra biancorossa subisce il pareggio della Salernitana a 8’ e spiccioli dal termine, recupero compreso, lasciando dunque la Coppa Italia Lega Pro ai granata campani.
Alla fine è risultato fatale quel maledetto gol dell’“ex” Ricci preso nella gara di andata nei minuti di recupero. Nei 180’ complessivi delle due partite non si è vista la superiorità di categoria della Salernitana. Il Monza ha giocato alla pari ed è uscito a testa alta, sostenuto dai cori e dagli applausi della cinquantina di tifosi brianzoli scesi all’Arechi e delle due centurie riunitesi davanti al maxischermo di largo IV Novembre.
A proposito di supporters, a Salerno quelli biancorossi sono stati aggrediti da quelli locali all’esterno dello stadio prima del match e c’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine per separare le fazioni.
La squadra di Asta, comunque già ammessa alla Prima Divisione della prossima stagione con tre giornate di anticipo sul termine del campionato, ha giocato con ordine, mancando solo un po’ a centrocampo, dove Vita, Valagussa e Grauso, sostituto dell’infortunato Allegretti, sono parsi stanchi sia in fase di interdizione che di impostazione. Le punte hanno ricevuto pochi palloni ed è stato un peccato perche la difesa granata non è parsa particolarmente arcigna.
I salernitani hanno indossato delle maglie particolari: per ricordare il calciatore Agostino Di Bartolomei nel ventennale della sua scomparsa era stata infatti preparata una maglia celebrativa in ricordo di quella utilizzata nel campionato 1989/90, l’ultimo del compianto sportivo a Salerno.
Nel primo tempo non si sono registrate occasioni particolarmente importanti. In avvio Gustavo ha sprecato un paio di palloni buoni per la Salernitana, poi il monzese Valagussa è stato affossato in area ma l’arbitro ha lasciato proseguire. Quindi Volpe e Fofana hanno mandato a lato. Al 18′ Polenghi ha salvato su Gustavo, mentre Montervino (due volte) e Volpe ci hanno provato da lontano senza successo. Al 43′ ha tirato in porta anche il Monza con De Cenco, però la conclusione era troppo debole per impensierire Gori.
Nella ripresa il Monza è sceso in campo più convinto dei propri mezzi e al 12′ è passato in vantaggio grazie a un rilancio di Polenghi che ha permesso a Sinigaglia di bruciare l’imbambolato Tuia (un altro “ex”) e di crossare rasoterra dalla sinistra per De Cenco il quale, pur calciando debolmente, è riuscito comunque a gonfiare la rete. È stato il ceffone alla partita, che a questo punto si è svegliata. Al 22′ Mancini ha scaricato un destro in diagonale trovando Castelli pronto alla respinta. 1’ dopo il Monza ha sfiorato il raddoppio, quando Sinigaglia ha servito in profondità De Cenco la cui conclusione a tu per tu con Gori è stata deviata in maniera decisiva dal portiere dei campani. Il brasiliano al 28’ è stato rilevato da Fisher perché colto da crampi. Al 37′ la Salernitana ha reclamato il rigore per un contatto in area brianzola tra Anghileri e Ginestra. Quando ormai ci si stava preparando per i tempi supplementari è arrivata la prima doccia fredda: al 42′, infatti, Franchino ha allontanato di testa la sfera dall’area biancorossa, ma la stessa è finita dalle parti di Volpe che con un sinistro di controbalzo ha trovato l’angolino alla sinistra di Castelli. A questo punto Asta ha tentato il tutto per tutto inserendo Finotto e Terrani per Grauso e Sinigaglia. Al 5’ di recupero Gasbarroni è riuscito a crossare dalla sinistra una palla d’oro, ma Finotto al volo da pochi passi l’ha sbucciata. La benedizione del pallone della finale da parte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso 2 aprile, non poteva che portare a un pareggio: forse solo il San Lorenzo de Almagro avrebbe potuto trarne un vantaggio… Subito dopo il triplice fischio è arrivata la seconda doccia fredda, ma questa volta l’hanno fatta tutti perché si è trattato di un nubifragio in piena regola scatenatosi sull’Arechi.
A fine partita Asta ha dichiarato ai microfoni della Rai: “Abbiamo avuto un’occasione con De Cenco e un’altra alla fine con Finotto, che ha svirgolato il pallone, per raddoppiare. Onore alla Salernitana, ma il Monza nelle due gare ha fatto molto di più. Usciamo sconfitti dalla finale, ma orgogliosi. Dovevamo portare a casa di più dalla partita di andata”.
È singolare che domenica scorsa la società abbia imposto alla squadra e allo staff tecnico, dunque anche ad Asta, il silenzio stampa “fino alla fine della stagione in corso” e che lo stesso non sia stato rispettato già stasera. A proposito, il presidente-proprietario del Monza ha disertato lo stadio, così come il neodirettore generale Mauro Ulizio e il neodirettore tecnico Alfredo Pasini, in contrasto con quanto annunciato in conferenza stampa. All’Arechi era presente solo l’amministratore delegato Maurizio Prada. La sensazione è che non abbiano tollerato l’atteggiamento tenuto da squadra e staff, appunto, dopo l’esonero del responsabile dell’area tecnica Gianluca Andrissi (interruzione dell’allenamento e mugugni vari). La “trinità” ha dunque voluto marcare le distanze? Se fosse così Asta e gran parte della rosa avrebbero i giorni contati… Intanto “Mr. Anthony” ieri era a Roma per cose più “importanti”, come parlare con alcune personalità influenti della riqualificazione dello stadio Brianteo.
In attesa di ricevere notizie sui progetti futuri del club, le due massime autorità politiche locali si sono guardate la finale di ritorno in televisione. Il presidente della Provincia, Dario Allevi, esprime “amarezza: “Provo tanto dispiacere. Se c’era una squadra che meritava di alzare la coppa per quanto mostrato nei 180’ questa era il Monza. La Salernitana ha tirato due volte e ha segnato due gol. Stasera ha pescato il jolly con Volpe. Il Monza ha avuto due occasionissime per raddoppiare, con De Cenco e Finotto: l’ultima, in particolare, mi ha fatto saltare sul divano. Ad Asta e ai ragazzi della squadra va il mio applauso e ringraziamento: hanno onorato nel miglior modo possibile la gloriosa maglia del nostro Monza. Se la base del team rimarrà questa, ci daranno grandi soddisfazioni negli anni a venire. Voglio ringraziare anche i ragazzi della curva che si sono sobbarcati il viaggio fino a Salerno. Loro ci sono sempre ed è bello vedere questo attaccamento alla squadra”. Con l’esonero di Andrissi è finito un ciclo come quello di Monza Provincia? “Di politica non parlo. Da tifoso non ho capito la separazione brusca e violenta tra il Monza e il responsabile dell’area tecnica. Con Andrissi avevo un rapporto di affetto particolare. Si vede che il presidente avrà avuto i suoi buoni motivi per mandarlo via. Mi dispiacerebbe se anche Asta se ne andasse”.
Il sindaco Roberto Scanagatti parla di “maledizione delle ‘repubbliche marinare’. Dopo aver perso le finali play-off di campionato col Genoa, col Pisa e con l’Unione Venezia, si è persa la finale di Coppa Italia Lega Pro con la Salernitana, nella cui provincia c’è Amalfi… Sommando le due partite la Salernitana non ha meritato di vincere la coppa: il Monza ha avuto molte più occasioni. Tra l’altro il gol dei granata di stasera mi è sembrato in fuorigioco perché ho notato un giocatore locale in posizione irregolare sulla traiettoria della palla, di disturbo al portiere Castelli. Comunque la squadra c’è e stasera non è parsa condizionata dalle recenti vicende tecnico-societarie”. Cosa dirà ad Armstrong-Emery la prossima volta che vi parlerete? “Di non rompere il giocattolo”.
Silvano Appiani, consigliere delegato allo Sport, ha visto il primo tempo in largo IV Novembre: “C’era una bella atmosfera, con persone di tutte le età orgogliose di essere monzesi. Ho notato pure Piero Frosio, l’allenatore che nel 1988 vinse col Monza la Coppa Italia Serie C pochi giorni dopo aver portato la squadra in Serie B”. Riguardo alla partita è laconico: “Probabilmente i biancorossi sono stati superiori, ma sfortunati, però sono orgoglioso del loro comportamento. Si è persa la finale per un bellissimo gol di Volpe. E non dimentichiamo che la Salernitana è stata costruita per salire in Serie B”.
Il Monza, osservato il turno di riposo del campionato per la Pasqua, tornerà in campo domenica 27 aprile al Brianteo contro il Santarcangelo. Sette giorni dopo chiuderà la stagione col derby con il Renate a Meda.
Nel suo girone è stato accolto nei giorni scorsi il ricorso del Delta Porto Tolle in merito alla penalizzazione di 2 punti in classifica. È ancora più “bagarre”, dunque, per evitare la discesa nei campionati dilettantistici. Domenica ha dato l’addio alle speranze pure la Pergolettese, mentre hanno ottenuto l’ammissione alla Prima Divisione anche l’Alessandria, il Renate e il Real Vicenza.
SALERNITANA-MONZA BRIANZA 1-1 (0-0)
SALERNITANA (4-2-3-1): Gori; Luciani, Tuia, Sembroni, Piva; Montervino, Volpe; Gustavo (32′ s.t. Mendicino), Mancini, Fofana (22′ p.t. Mounard); Ginestra (44′ s.t. Scalise). A disp.: Iannarilli, Ampuero, Capua, Ricci. All.: Gregucci.
MONZA BRIANZA (4-3-1-2): Castelli; Franchino, Briganti, Polenghi, Anghileri; Vita, Grauso (44′ s.t. Finotto), Valagussa; Gasbarroni; De Cenco (28′ s.t. Fisher), Sinigaglia (44′ s.t. Terrani). A disp.: Chimini, Zullo, Candido, Bianchi N.. All.: Asta.
ARBITRO: Abisso di Palermo.
MARCATORI: 12′ s.t. De Cenco, 42′ s.t. Volpe.
NOTE: calci d’angolo 5-3; ammoniti Gasbarroni, De Cenco, Briganti, Ginestra e Montervino; recupero 1′ e 6′; spettatori paganti 6289 (incasso non comunicato).