No Pedemontana! Un flash mob a Lentate sul Seveso #Fotogallery

7 giugno 2014 | 00:58
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No Pedemontana! Un flash mob a Lentate sul Seveso #Fotogallery

“Legambiente Lombardia”, “Wwf Lombardia” e “Insieme in Rete” hanno organizzato un flash mob nella frazione di Copreno, dove ormai è arrivata Pedemontana.

Con il supporto di “Legambiente Lombardia” e “Wwf Lombardia”, “Insieme in Rete”, il raggruppamento medese di associazioni che da anni si battono contro Pedemontana, ha organizzato ieri mattina, 6 giugno, un flash mob nella frazione di Copreno di Lentate, dove ormai sono arrivati i lavori della tanto criticata infrastruttura lombarda.

Forse anche a causa della scelta del giorno e dell’ora (le 11.00 di un venerdì lavorativo), il gruppo che si è presentato in via Tonale a “dire la verità” sulla nascente autostrada era piuttosto ridotto: ma questo non ha impedito loro di farsi sentire e, soprattutto, a contribuire a sensibilizzare i cittadini sull’argomento. C’era anche Pietro Canzian, la cui casa si trova sul limite con il tracciato di Pedemontana (MBNews ne aveva già parlato qui).

Perché questa manifestazione? «L’autostrada Pedemontana avrebbe dovuto fermarsi a Lomazzo in attesa delle decisioni del Cipe – hanno detto da “Insieme in Rete” – e invece i lavori in corso sono ben visibili su tutto l’asse stradale, dall’ultimo comune della tratta A fino al primo della tratta B2: Lentate sul Seveso, appunto. Questo significa che si continua ostinatamente a volere questa infrastruttura -. La realizzazione della Pedemontana sarà attuata a pezzi – ipotizzano  -: dopo la tratta A, la B1 incompleta e, a seguire, la B2 che entrerà anche nella zona contaminata da diossina: Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Desio».

Ma non mancavano i soldi? «In realtà – rispondono gli attivisti medesi – nelle scorse settimane alcune agenzie hanno dato notizia di un parere fortemente negativo dell’organismo tecnico del Cipe, il Nars, di fronte alla richiesta di defiscalizzazione contenuta nel piano economico-finanziario presentato dalla Società Pedemontana per far fronte alle fasi della costruzione successive al completamento della tratta A, peraltro priva delle compensazioni ambientali, fino al termine». Fasi realizzative senza termini di tempo, che per lo più vengono collocate in un quasi mitologico “dopo Expo”:  la Pedemontana sta davvero diventando, come era già stato anticipato, la nuova Salerno – Reggio Calabria. Interviene Damiano Di Simine, presidente regionale di “Legambiente Lombardia”: «Due giorni fa sul sito di Pedemontana è apparso l’annuncio di vendita della maggioranza delle azioni della società. Come mai si vuole svendere un’attività che dovrebbe procurare tanti soldi? Sempre che Pedemontana si voglia ancora fare… – E conclude, ripetendo le richieste di “Insieme in Rete” -: La saggezza della politica è anche quella di  rinunciare a un’opera ormai inutile».

E per quel che riguarda la diossina? «La società Pedemontana – accusano “Insieme in Rete”, “Legambiente” e “Wwf” – non ha ancora ottemperato alla prescrizione Cipe che obbliga alla caratterizzazione del livello di contaminazione delle aree che nel 1976 furono interessate dalla ricaduta della Tcdd fuoriuscito dall’Icmesa di Meda». Questione rimandata, dunque. Eppure i sindaci della tratta interessata avevano già incontrato Maroni (che qualche giorno fa ha confermato: Pedemontana si farà). «Giovedì 12 giugno la Società Pedemontana è stata invitata in Regione Lombardia in Commissione Ambiente per discutere delle opere di compensazione ambientale e del tema diossina – ha spiegato Gianmarco Corbetta, Consigliere Regionale e portavoce del M5S -. Non ha ancora confermato la sua presenza».

Giulia Santambrogio