Ac Monza, per Montaquila l’ultima chance per salvare la società

Il Tribunale fallimentare ha allungato il termine per l’emissione della propria sentenza riguardante l’Ac Monza Brianza 1912.
Il Tribunale fallimentare di Monza ha allungato il termine per l’emissione della propria sentenza riguardante l’Associazione Calcio Monza Brianza 1912. Il 64enne bolognese di origini casertane Pietro Montaquila, attuale proprietario e amministratore unico della società, in carica da circa un mese, avrà la possibilità di depositare ulteriori dichiarazioni di desistenza dei creditori entro il prossimo 6 marzo.
L’altroieri, durante l’udienza nell’aula V201 di via Vittorio Emanuele II 5, Montaquila aveva depositato otto dichiarazioni di desistenza su dodici, ossia quelle di otto dei nove dipendenti e collaboratori che avevano presentato due istanze di fallimento. Mancano dunque all’appello quella dell’ex amministratore delegato Maurizio Prada, nonché quelle delle tre società creditrici che hanno presentato due istanze di fallimento: tutti e quattro i soggetti non sono ancora stati liquidati delle spettanze dovute. Una volta soddisfatti tutti i creditori che avevano presentato istanza è possibile, ma difficile, che anche la Procura della Repubblica presenti dichiarazione di desistenza. Si tratta infatti di “piccoli” buchi da tappare rispetto alla quantità di debiti complessivi del club. Su 3-4 milioni di euro di debiti Montaquila ha provveduto a coprire lunedì scorso circa 100mila euro; i quattro creditori rimanenti, tra quelli che avevano presentato istanza, vantano crediti per la stessa cifra o poco più. Quella che potrebbe risultare decisiva per la sentenza è invece la ricapitalizzazione, sempre annunciata ma mai effettuata, da 1 milione e 200mila euro.
Il rinvio non fa certo piacere alla maggior parte dei tifosi biancorossi più vicini alla squadra. Il Monza Club Libertà è schierato apertamente per il fallimento: “Non si riesce a intravedere una fine di questa travagliata vicenda – dichiara sconsolato il consigliere responsabile dei rapporti col Monza, Alessandro Ripamonti – Speravamo che si arrivasse a una sentenza di fallimento entro lo scorso dicembre, invece nessuno ha portato i libri in Tribunale e così l’ex amministratore unico Dennis Bingham, secondo noi in combutta con l’ex presidente Anthony Armstrong-Emery e spalleggiato da Morris Pagniello della Genova International School of Soccer, ha manovrato anche per evitare che l’appartamento in centro città, dunque di buon valore, di LuckySeven, società proprietaria del Monza fino a due mesi fa, venisse fagocitato dai creditori. Ora sono arrivati strani personaggi che, aldilà dei precedenti sportivi poco incoraggianti, non si capisce che cosa vogliano fare. Mi auguro che se dovessero ricapitalizzare con titoli esteri, questi vengano controllati da chi di dovere. Ma la cosa migliore sarebbe comunque il fallimento. È da quando si è scoperto il ‘crack’ di Armstrong-Emery e i debiti lasciati nel Monza che lo diciamo. Serve per fare chiarezza, sperando poi che all’asta fallimentare si presenti qualcuno serio”.
Anche Matteo Fraschini del Comitato Cuori Biancorossi è sulla stessa lunghezza d’onda: “Il comitato è operativamente fermo perché non è possibile per noi interfacciarci con l’attuale proprietà, in quanto si è mostrata subito poco seria. Stiamo attendendo sviluppi, sperando nel fallimento, perché i precedenti dell’attuale governance non lasciano tante speranze. Il nostro obiettivo è di diventare espressione di tutti i tifosi del Monza all’interno di una nuova proprietà, purché seria”.
Alla finestra pare proprio che non ci sia solo la ricca cordata guidata da Pierluigi Brivio, contitolare di Autrotrasporti Brivio & Viganò, leader nazionale nella distribuzione di prodotti alimentari. Qualcos’altro sembra muoversi a livello locale, anche se, in caso di fallimento, sarà difficile vedere qualcuno all’asta se la squadra sarà retrocessa in Serie D (questo perché sarebbe probabile la calendarizzazione a maggio).
Sul fronte tecnico, il Monza ha pareggiato 1-1 l’amichevole di ieri a Giussano contro la Vis Nova, squadra di Promozione. Dopodomani alle ore 17 ospiterà allo stadio Brianteo per il campionato di Divisione Unica l’Unione Venezia, anch’essa in difficoltà finanziarie, anche se non al livello di quelle del club brianzolo. Visti gli ultimi risultati negativi (1 punto in 6 partite) la società sta pensando di tesserare tre ulteriori giocatori da aggiungere ai 31 già in rosa. Si tratta naturalmente di elementi svincolati: i rumeni Laurentiu Cosmin Bus, laterale di 27 anni e mezzo, e Cristian Sebastian Cojocnean, centrocampista di 27 anni, entrambi militanti nel Rapid Bucarest fino al mese scorso, e l’uruguaiano Carlos Federico Puppo Gross, attaccante di 28 anni, fermo da un anno, cioè da quando era rientrato al team statunitense dei Chicago Fire dal prestito al Defensor Sporting.