La nuova piazza di Ceriano “Martiri di Odessa” diventa un caso internazionale

3 febbraio 2015 | 00:54
Share0
La nuova piazza di Ceriano “Martiri di Odessa” diventa un caso internazionale

L’intitolazione di una piazza ai Martiri di Odessa, a Ceriano Laghetto ha scatenato un botta e risposta fra l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia e il comune brianzolo.

L’intitolazione di una piazza ai Martiri di Odessa, a Ceriano Laghetto, sta rischiando di diventare un caso internazionale. Tutto è partito da un’intervista rilasciata a un giornale locale dall’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin dove criticava la decisione di intitolare una piazza ai Martiri di Odessa, facendo riferimento nelle motivazioni, non solo all’eccidio di ebrei del 1941, ma anche alla più recente strage del 2 maggio 2014 nella stessa città. Scelta che potrebbe spingere l’ambasciatore a rivolgersi al governo, ma anche la prefettura della provincia.

L’intitolazione allo slargo che si trova nei pressi dell’ufficio postale di via Volta è avvenuto attraverso una delibera comunale. Prima che scoppiasse il caso con Yevhen Perelygin la notizia era stata ripresa da diverse agenzie di stampa internazionali, in particolare russe, con conseguenti attestazioni di riconoscenza e apprezzamento. Ma la delibera non è andata giù all’ambasciatore ucraino che nell’intervista ha sottolineato errori contenuti nel documento. Oltre all’associazione tra il massacro del 1941 e l’eccidio del 2014 nel sito del comune si legge: “governo autoproclamatosi di Kiev”, quando invece, dice Perelygin: “Il governo indipendente ucraino è stato riconosciuto dalla Repubblica Italiana e pressoché da tutti i Paesi del Mondo”.

Pronta la replica del comune di Cerino Laghetto. “Stupisce innanzitutto che una così alta carica istituzionale internazionale, abbia scelto di affrontare la vicenda con un’intervista prima ancora che con un’eventuale richiesta di chiarimenti rivolta ai diretti interessati, ovvero al Comune di Ceriano Laghetto, che ad oggi non ha ricevuto alcun contatto dall’ambasciata di Ucraina. – si legge nella nota stampa – Nel merito della questione, al di là di un errore materiale presente nel testo dell’ultimo comunicato a cui si fa riferimento, che riconosciamo e che abbiamo già provveduto a correggere, restano valide tutte le considerazioni espresse per la scelta di dedicare una piazza di Ceriano ai martiri di Odessa, tutti, sia quelli del 1941 che quelli del 2014. Questo evidentemente non significa paragonarli, non fosse altro che la sproporzione numerica tra i due tragici eventi. Significa però farne ugualmente memoria, cosa che continuiamo a ritenere assolutamente doverosa. Riteniamo inoltre che a Ceriano Laghetto, così come in ogni altro libero Comune italiano, non ci debbano essere ingerenze da parte di uno Stato straniero e mi auguro che l’Italia difenda questo principio. Non vorrei che il solo ricordare questi morti, del 2014 e del 1941, dia fastidio a qualcuno. Sarebbe un fatto riprovevole, contro il quale, di sicuro, continueremo a fare la nostra, seppur piccola, parte”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere provinciale della Lega Nord Andrea Monti attraverso le pagine del suo blog: “Il minimo che ci si possa aspettare, se ancora viviamo in uno Stato che detiene un minimo di sovranità, è che l’Italia, per bocca del suo Prefetto rispedisca al mittente, in maniera garbata ma decisa, le richieste di provvedimenti censori nei confronti di un proprio sindaco. Ricordo che il primo cittadino agisce, in questi casi, nel pieno della sua autonomia amministrativa. È il sindaco che decide a chi, a cosa o a quale evento storico intitolare una piazza; nessun Stato estero, seppur coinvolto e interessato alla denominazione, può arrogarsi il diritto di interferire nel provvedimento amministrativo”.

In foto il comune di Cerciano Laghetto