Monza-Mantova 0-1. L’agonia infinita tra voci di ricapitalizzazione “made in Iran”

L’agonia del Monza continua: con la sconfitta casalinga contro il concorrente diretto Mantova la retrocessione in Serie D è ormai a un passo.
L’agonia del Monza continua: con la sconfitta casalinga contro il concorrente diretto Mantova la retrocessione in Serie D è ormai a un passo. Perché quello che conta non è la classifica attuale, ma la classifica parziale con la squadra attuale, che è da ultimo posto.
Il Monza del girone di ritorno è indiscutibilmente un’Armata Brancaleone che faticherebbe a raccogliere punti anche nei campionati dilettantistici. La mediocrità dei reparti di difesa e centrocampo viene acuita dal pessimo rendimento dell’attacco, incapace di procurarsi occasioni e di trasformarle. La sensazione è che la “litania” di sconfitte per 0-1 proseguirà fino a fine stagione, con o senza Fulvio Pea come allenatore che, pover’uomo, deve fare nozze coi fichi secchi.
A mandare all’aria le speranze odierne di far punti è stato lo sciagurato difensore franco-tunisino Oualid El Hasni, che ha voluto tirare un rigore per poi sbagliarlo. Un atteggiamento che ha ricordato eventi del passato recente già visti al Brianteo e condannati.
Un altro atteggiamento da condannare è quello degli ultras monzesi che appena finito il minuto di raccoglimento in memoria dell’arbitro Luca Colosimo, scomparso domenica notte in seguito a un incidente automobilistico, hanno intonato il coro “Lega italiana figli di p…” riferito all’Associazione italiana arbitri. Nessun coro invece per la fantomatica governance del Monza, che ancora una volta ha disertato lo stadio Brianteo…
Per la partita di oggi Pea ha dovuto fare a meno degli infortunati Gaeta, Valenčič e Toskić. Inoltre non ha potuto ancora utilizzare il franco-congolese Cédric Baseya a causa del mancato arrivo del transfer dalla Bulgaria, ultima nazione dove ha giocato. In difesa è stato riproposto Giorgi, rientrato dalla squalifica, per De Bode, mentre in attacco Bernasconi ha sostituito l’acciaccato Torri, accomodatosi in panchina assieme all’esordiente D’Ambrosio. La fascia di capitano è stata dunque affidata a Pugliese.
Non è stata una partita ricca di emozioni. I due portieri hanno corso pochi pericoli. All’8′ Bernasconi, lanciato in profondità da Conti, viene anticipato da Zima. Il numero 1 virgiliano devia in corner una conclusione da lontano di Conti al 15’. Al 33′ De Lucia risponde a pugni uniti a un tiro potente appena dentro l’area di Pondaco. E 1’ dopo respinge una girata di sinistro di Caridi. Al 38′ Cojocnean crossa dalla destra e Conti impatta male il pallone di testa. Al 44′ l’ex “monzese” Said calibra male un pallonetto consentendo a De Lucia una facile parata.
La ripresa vede un Mantova più incisivo col neoentrato Gonzi, che al 2′ costringe De Lucia al tuffo per deviare una sua botta dal limite. Al 5′ un gran tiro di Pondaco da posizione defilata centra la traversa. 2’ dopo, invece, Pugliese da buona posizione calcia alto. Al 17’ Torri e D’Ambrosio rilevano rispettivamente De Vita e Cojocnean e 1’ dopo l’arbitro assegna un rigore per i padroni di casa per un atterramento di Scrosta ai danni di Bernasconi, entrato in area avversaria dalla destra quasi all’altezza della linea di fondo. Purtroppo El Hasni afferra il pallone e lo mette sul dischetto senza che qualcuno dei “senatori” o Pea gli dica di no, che non è il suo “mestiere”. E difatti il fenomeno coi capelli ossigenati calcia piano e a lato della porta difesa da Zima. Sul ribaltamento di fronte Scrosta insacca di testa saltando tra Conti e Pessina. La reazione del Monza è debole: oltre alla mancanza di condizione subentra lo scoramento per l’evidente inferiorità tecnica di fronte a qualunque avversario. Carbonaro sostituisce El Hasni, ormai ribattezzato dai tifosi brianzoli “El Asnìt”, cioè “l’asino” in dialetto, che esce tra i fischi e le contumelie del pubblico. Al 43′ Giorgi manda di testa alto. 1’ dopo Torri e Bernasconi non approfittano di una palla vagante in area virgiliana. Al 48′, infine, Zima con un colpo di reni dice di no all’inzuccata di Torri. Il Mantova allenato dal croato Ivan Jurić vince lo scontro diretto e fa “ciao” con la manina al Monza ancora in attesa dei punti di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi.
I biancorossi torneranno in campo sabato prossimo alle ore 15 a Lumezzane. Otto giorni dopo giocheranno alle 12.30 a Sassari contro la Torres, mentre il ritorno al Brianteo è in calendario per giovedì 2 aprile (turno infrasettimanale sostitutivo del turno pasquale), ma potrebbe essere anticipato di uno o due giorni dalla Lega Pro.
In sala stampa Pea ha fustigato El Hasni: “La partita si racchiude in un minuto di pura follia tra il rigore sbagliato e il gol subito. Ognuno di noi deve fare bene il proprio lavoro cercando di fare il suo e senza cercare di voler determinare nulla. Mi dispiace tantissimo perché oggi la squadra avrebbe meritato un risultato assolutamente diverso: stiamo continuando a crescere e abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Siamo stati puniti da un pizzico di presunzione”.
La sconfitta interna di oggi potrebbe causare l’esonero dell’allenatore, ma anche del direttore sportivo Gianni Califano e del direttore tecnico Alfredo Pasini. La nuova governance vuole fare “piazza pulita” anche per risparmiare sul monte-ingaggi.
Per quanto riguarda la ricapitalizzazione da 1 milione e 350mila euro, secondo alcuni “rumors” sarebbe andata in porto ieri. Una banca veneta avrebbe accettato di scontare le obbligazioni di JP Morgan con scadenza il 2022 del valore di 2 milioni di dollari (circa 1 milione e 750mila euro), provenienti da Simone Bizzozero, titolare della concessionaria d’auto BSD di Cermenate e figlio di Daniele, il giussanese ex proprietario del Seregno e attuale “patron” del Lecco. Dietro all’operazione con la famiglia Bizzozero ci sarebbe l’iraniano Firouz Said Ansary, sodale del connazionale Shahrdad Golban, col quale, prima di tentare lo scorso luglio di acquistare il Bologna, aveva nell’estate 2009 rilevato il Venezia per poi farlo fallire nel giro di pochi giorni. L’amministratore unico Pietro Montaquila e l’aspirante presidente Paolo Di Stanislao sarebbero solo pedine minori di questa forma di “Football Manager” reale, gioco divertente per chi lo pratica, meno per chi lo subisce come i dipendenti, i fornitori e i tifosi. Stando alle ultime sparate dei “sòla de La Storta”, frazione di Roma da dove provengono i protagonisti di questo capitolo angosciante della storia del Calcio Monza, gli stipendi arretrati ai dipendenti sarebbero pagati tra dopodomani e martedì prossimo. Proprio martedì dovrebbero essere resi noti il nuovo assetto societario e i futuri progetti di gestione del club di via Ragazzi del ‘99.
MONZA BRIANZA-MANTOVA 0-1 (0-0)
MONZA BRIANZA (3-5-2): De Lucia; El Hasni (36′ s.t. Carbonaro), Martinez, Giorgi; Cojocnean (17′ s.t. D’Ambrosio), Conti, Uliano, Pessina, Pugliese; Bernasconi, De Vita (17′ s.t. Torri). A disp.: Chimini, De Bode, Acampora, Asante. All.: Pea.
MANTOVA (4-3-3): Zima; Tavanti (1’ s.t. Gonzi), Trainotti, Siniscalchi, Pondaco; Di Santantonio, Scrosta, Raggio Garibaldi; Said (43’ s.t. Gyasi), Caridi (28’ s.t. Beleck), Boniperti. A disp.: Festa, Marchiori, Zammarini, Sartore. All.: Jurić.
ARBITRO: Luciano di Lamezia Terme.
MARCATORI: 22′ s.t. Scrosta.
NOTE: calci d’angolo 6-1; ammoniti Martinez, Said, Scrosta, Siniscalchi e Di Santantonio; recupero 1′ e 4′; spettatori paganti 178 per un incasso di 2029 euro, abbonati circa 1100 (quota abbonati non comunicata).