Monza-Montevecchia ecoTrail, con un gran tempo vincono Rognoni e Cuneaz #foto #video

In poco più di due ore la squadra “Officine Locati/Affari&Sport” vincono la quarta edizione della MoMoT. Percorso duro, impegnativo e tecnico. Bene anche il team MBNews fa il 4° posto nella crono scalata (e 23° assoluti).
In sole 2h e 5′ e 37″ Dario Rognoni e René Cuneaz hanno portato a termine la Monza-Montevecchia 2015. Meno fango del previsto, ma il percorso resta duro, tecnico e insidioso.
Dario Rognoni è ormai un “abitué” delle gare brianzole e anche delle vittorie nostrane (lui ha vinto la passata edizione con Vaccina, ma anche trionfato nella Mezza di Monza e nella Monza Resegone più volte, ndr), ma per Cuneaz era sua prima volta “MoMot”, come ci piace chiamare questa gara a coppie a cronometro quasi tutta su sterrati e sentieri della Brianza. Quelli della “Officine Locati /Affari e Sport” hanno affrontato la gara con coraggio e con quella giusta voglia di mettersi in gioco. Una corsa contro se stessi e il cronometro. Bene anche i secondi a poco più di 16 minuti: conquistano l’argento la “Radaelli Stampi 2″ con Stefano Ripamoni e Stefano Lissoni (2h22”). Terzi Matteo Arruzzoli e Filippo Giannetto (tempo 2h23’33”).
Tra le squadre femminili buona la prova del duo formato da Laura Sangalli e Arianna Leonardi in meno di tre ore: 2h 56’ 21”. Spicca per il rilievo cronometrico la coppia d’oro mista con Ivana Iozzia (tre volte campionessa italiana di maratona) e Mauro Bottura (anche lui nel mondo del podismo brianzolo non ha bisogno di presentazioni) che ha fermato il cronometro 2h 22’ 34”. Per la cronaca, non solo hanno vinto la categoria mista, ma sono arrivati anche terzi assoluti.
Sul secondo gradino del podio maschile troviamo la squadra “Radaelli Stampi 2” composta da Stefano Ripamonti e da Stefano Lissoni (tempo 2h22’33”), nella categoria femminile la “Me.Pa 2” con Anna Maino e Antonella Sirtori (tempo 3h02’15”) e per categoria mista c’è la “L’atletica Monza“ con Chiara Rossi e Luca Civati (tempo 2h29’27”). La medaglia di bronzo è invece andata al duo maschile formato da Matteo Arruzzoli e Filippo Giannetto (tempo 2h23’33”), per la categoria femminile Ombretta Riboldi e Marta Teuzzi (tempo 3h15’42”) e alla coppia mista “MVP Club” formata da Noemy Gizzi e Andrea Tanzarella (tempo 2h32’23”).
Ad aggiudicarsi il “Gran Premio della Montagna Beta Utensili”, che andava ad individuare i più veloci nel percorrere il tratto in salita della lunghezza di circa due chilometri che porta a Montevecchia alta, sono stati la coppia maschile Dario Rognoni e Renè Cuneaz (in 15’,14”), la femminile formata da Laura Sangalli e Arianna Leonardi (in 23’,01’’) e la mista composta da Ivana Iozzia e Mauro Bottura (in 16’).
Questo per quanto riguarda i podi e gli arrivi, ma la Monza Montevecchia Eco Trail non è solo questo. Non è una gara dove vince solo il migliore. Il Monza Marathon Team, società organizzatrice, anche quest’anno ha abbinato alla competizione un progetto charity. Dopo “Slancio”, è stata la volta di “Due occhi per chi non vede“, ovvero regalare un cane guida al centro Lions di Limbiate che lo donerà ad un non vedente. Una donazione finale di 12mila euro. Bel gesto, come quello di ricordare Elio Bonavita e Matteo Trenti, i due giovani atleti deceduti negli incidenti stradali di quest’anno a Monza. Un trofeo è stato a loro intitolato ed è stato consegnato al seregnese Luca Ferrario 22 anni (Atletica 5 Cerchi), in quanto il più giovane ad aver terminato la gara.
Tante le novità che hanno caratterizzato la quarta edizione della Monza – Montevecchia EcoTrail 2015 diventata già una classica nel mondo del podismo brianzolo, lombardo e nazionale. La prima novità, che gli atleti hanno potuto vedere, era proprio la partenza spostata quest’anno sulla scalinata che si affaccia sui Giardini Reali per correre i primi metri dentro la Villa stessa. Appena discesi i gradini i runners sono entrati nella Reggia e, dopo aver percorso il corridoio progettato dal Piermarini, sono usciti nell’Avancorte, da dove di solito si partiva, e da quest’anno, grazie ai restauri, hanno trovato l’antica fontana zampillante. L’ultima novità la medaglia che hanno potuto stringere tra i denti dopo 33 km circa di sali e scendi (700 metri di dislivello totali): una bel ricordo in legno, il materiale che più si addice per un eco trail.
Confermato anche nel 2015 il connubio con il mondo dell’arte: tutti gli atleti hanno indossato il pettorale con raffigurato un quadro: quello che il Monza Marathon Team ha scelto di dare come premio alla prima coppia della classifica generale, realizzato appositamente da Roberto Spadea. L’opera è stata consegnata al traguardo alla prima coppia assoluta, direttamente dall’artista.
Quante emozioni, poi, per chi l’ha corsa. Nei giorni precedenti alla gara aveva piovuto e gli atleti si aspettavano di trovare molto fango, invece il terreno era abbastanza asciutto, tranne in alcuni tratti, come nella Valle del Pegorino, dove tra l’altro si concentrano di più i guadi, e all’uscita delle stesso tratto, dove il terreno era scivoloso e insidioso. Gli atleti sono rimasti colpiti dai paesaggi che si susseguivano uno dietro l’altro, scorci di una Brianza che in molti non pensano ci sia neanche più.
E infine quelle tre maledette bellissime salite. Le prime due passano, ma la terza è il temuto e amato “Gran Premio della Montagna Beta”. Due chilometri che si fanno sempre più verticali e duri fino al culmine di Montevecchia. Lì, il premio finale è per gli occhi, però, perchè salita anche la scalinata del Santuario, si gira dietro allo stesso, dove di solito non si può accedere, e si vede oltre: tutta la Brianza e la Bergamasca, man mano che si prosegue. L’arrivo è al centro sportivo di Montevecchia, dove docce calde e una bottiglia di vino in premio (che si aggiunge al ricco pacco gara) sono la perfetta ricompensa per chi ce l’ha fatta.
«Un’edizione intensa da ricordare per gli atleti che ci hanno messo il cuore ad arrivare fino alla fine, per i volontari che ci hanno aiutato, ma soprattutto per l’entusiasmo che il Monza Marathon Team ci mette per realizzare questa manifestazione. – ha commentato Andrea Galbiati, presidente del Monza Marathon Team che ha aggiunto – Sono fiero del fatto che anche quest’anno siamo riusciti tutti assieme a fare una grande cosa: regalare un cane guida per chi ne ha bisogno».
Detto ciò, cari lettori, vi chiedere come sia andata la squadra MBNews, composta dal sottoscritto e dal Gianluca Biondi. Siamo partiti con un buon passo, abbiamo affrontato con molta decisione i guadi e la Valle del Pegorino e ciò ci ha permesso fin dalle prime battute di gara di recuperare posizioni, dato che siamo partiti in coda al gruppo essendo la squadra numero 171 su 186. Arrivati al Gran Premio della Montagna è come se avessimo sentito un nuovo sparo e abbiamo cambiato marcia aggredendo con molta decisione la salita, arrivando addirittura quarti nella classifica degli scalatori più veloci (i primi tre, sono anche i primi tre assoluti). A questo punto però, le energie erano diminuite, il caldo si è fatto sentire e l’obiettivo a pochi chilometri dal traguardo è stato solo quello di arrivarci. E ce l’abbiamo fatta in 2ore e 38 minuti classificandoci 23esimi.