“Nawal, l’angelo dei profughi”. Una storia unica, raccontata dall’arcorese Biella

16 giugno 2015 | 00:34
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“Nawal, l’angelo dei profughi”. Una storia unica, raccontata dall’arcorese Biella

Sabato sarà la Giornata Mondiale del Rifugiato. Una ricorrenza per riflettere ancora una volta sull’esodo drammatico che migliaia di persone stanno vivendo. Un viaggio durante il quale spesso perdono la vita.

Ad aiutarli, a soccorrerli c’è Nawal Soufi, una ragazza al centro di una storia molto particolare, legata a sos di profughi provenienti dal mare e della loro accoglienza alla stazione di Catania. Una storia che l’arcorese Daniele Biella, giornalista ed educatore, ha scritto in un libro che già nei primi mesi, è uscito a fine maggio, ha venduta oltre due mila copie. In questi giorni è in corso la prima ristampa.

Nawal Soufi è di origine marocchina, ma vive fin da quando è bambina in Italia, alle pendici dell’Etna. La sua è una grande responsabilità, perchè quando lei riceve una chiamata dal mare, è una richiesta di aiuto. Spesso le condizioni sono drammatiche: imbarcazioni senza gasolio alla deriva tra le onde, con centinaia di uomini, donne e bambini a bordo, dove in realtà ce ne dovrebbero essere al massimo una decina. Nawal chiama la Guardia Costiera e segnala il barcone. Poi, quando arrivano alla stazione di Catania, questa ragazza sfida, a rischio della sua vita, i ‘trafficanti di terra’ che vorrebbero lucrare dal trasporto di queste persone nel Nord Europa, e li aiuta a partire.

La storia di Nawal è una storia fatta di coraggio, di altruismo e di un altissimo senso di solidarietà. Senza di lei migliaia di persone sarebbero morte affogate e molte altre sarebbe finite nella mani sbagliate, quelle dei trafficanti d’uomini, che avrebbero interrotto sul nascere il loro viaggio, il loro sogno, ma sopratutto il loro diritto ad iniziare una nuova vita lontano dalla guerra.

Il tema del libro è quello dei profughi con al centro la storia di Nawal, la donna che riceve le chiamate dei naufraghi. Profughi, ma raccontati attraverso gli occhi di Nawal. Nel libro sono raccontate, spesso con aneddoti, molte delle esperienze che Nawal ha avuto, come aprire a 18 anni con degli amici una mensa popolare in piena Catania.

Poco dopo l’uscita del libro moltissime sono state le richieste di interviste, ma lei ha preferito continuare a fare il suo ‘lavoro’. “I soggetti devono rimanere i migranti che sono i più vulnerabili e non una persona che fa solo il dovere di un qualsiasi essere umano“. Questa storia è diventata un caso letterario che ha avuto un eco mediatico fortissimo, nazionale e internazionale.

Il libro lo si trova in tutte le librerie. Nel caso fosse esaurito, basta prenotarlo e in pochi giorni arriva.
Titolo Nawal – L’angelo dei profughi
AutoreDaniele Biella
EditorePaoline Edizioni
EAN 9788831546201
Pagine 152
Data maggio 2015
Peso 221 grammi
Altezza 21 cm
Larghezza 13,5 cm
Profondità 1,2 cm
CollanaLibroteca/Paoline