Parte da Expo la raccolta firme per il GP di Monza. M5S, “No a soldi pubblici”

27 giugno 2015 | 23:23
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Parte da Expo la raccolta firme per il GP di Monza. M5S, “No a soldi pubblici”

Expo come fortino per la difesa del Gran Premio d’Italia. Maroni, Sala e Dell’Orto lanciano la raccolta firme: intervenga lo Stato o sarà tardi. Per il M5S l’intervento pubblico sarebbe inopportuno.

“Scendi in pista con la Lombardia. Firma anche tu per il Gp di Monza” è l’iniziativa di questa mattina presentata presso il “pianeta Lombardia” in Expo, dal presidente Sias, Andrea Dell’Orto, che ha incontrato il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni e l’assessore regionale all’Expo Fabrizio Sala.
maroni firma gpIl possibile rinnovo del contratto per garantire la F1 in pista a Monza è sempre più vicino, ma la firma non è mai stata così in dubbio come oggi.
Per scongiurare la cancellazione del Gran Premio di Monza, questa mattina presso il padiglione Lombardia in Expo, Regione e direzione autodromo si sono incontrati per fare il punto.
“Oggi siamo qui perché non possiamo accettare che il Gran Premio di Monza scompaia dal calendario del Mondiale di Formula 1 – ha dichiarato il Presidente Maroni –  Il contratto scade nel 2016 e c’è il tentativo da parte di Bernie Ecclestone di toglierlo dal calendario per inserire altri Paesi ma questo è inaccettabile perché il gran premio di Monza è un patrimonio anche di cultura oltre che di storia, il gran premio di Monza è la nostra  storia ed è la storia dei motori, perché il gran premio di Monza c’è da quando c’è la Formula 1”.
Oggetto del rinnovo del contratto nel 2016 è un notevole aumento del “cachet” richiesto da Ecclestone “. Spiega Maroni:”Ovviamente noi come Regione Lombardia non abbiamo soldi da mettere, la società che gestisce l’autodromo ha un budget limitato, ma credo che non si possa per ragioni puramente economiche cancellare la storia della Formula 1, quindi ritengo che la strada giusta sia quella di fare pressione coinvolgendo l’opinione pubblica, il Governo italiano e spero anche la Ferrari”.
Regione Lombardia, come spiegato in dettaglio dal Presidente, ha deciso di scendere in pista per salvare il Gran Premio, coinvolgendo i cittadini e raccogliendo le loro firme  “per fare pressione così sul Governo, sul Mondiale di Formula1 e chiamando a raccolta tutti coloro che vogliono salvare questo nostro patrimonio che rappresentano un’eccellenza della nostra Lombardia e del nostro Paese” ha aggiunto Maroni.
A fare da cornice all’incontro, c’era in mostra la Ferrari F10, quella che spesso negli anni a Monza si è abituati a celebrare con la bandiera dal cuore rosso in mezzo alla pista, al traguardo, quando come accade solo in un altro paio di circuiti il pubblico invade la pista, per poter applaudire i campioni della velocità da sotto il podio “per questo – ha aggiunto Maroni – chiediamo a tutti i cittadini, non solo agli appassionati, di dare un loro contributo mettendo la loro firma per salvaguardare una cosa bella come questa, che non vogliamo perdere”. Il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, lunedì incontrerà Marchionne alla riapertura del museo dell’Alfa Romeo ad Arese “gli chiederò di scendere in campo al nostro fianco in questa battaglia per difendere il gran premio di Monza – conclude il Presidente – Non può prevalere sempre l’interesse economico rispetto ai valori, alla storia e al fascino di una corsa come il gran premio di Monza. Per cui spero che anche la Ferrari si schieri al nostro fianco”.
La critica – Perplessità è stata espressa dal Movimento Cinque Stelle, rispetto all’iniziativa di Regione Lombardia e Sias “L’iniziativa è la prova provata che Maroni  non sa più che pesci pigliare per salvare il Gran Premio di Monza. Bernie Ecclestone ha raddoppiato le sue pretese, ora siamo a 20 milioni di euro per avere la gara in Italia, ma i soldi non ci sono – commenta Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia – aspettiamo da tempo non una raccolta firme ma dati certi sull’indotto economico per il territorio brianzolo e lombardo che non sono mai arrivati.
L’impressione è che chi giuda la Regione, solo per fini elettorali, stia facendo una battaglia antistorica perché è ormai chiaro a tutti che il circo della Formula Uno sta lasciando i circuiti europei e si sta spostando verso i paesi emergenti dove l’industria automobilistica ha ancora grandi margini di crescita. Senza dati qualitativi certi sull’indotto qualsiasi finanziamento pubblico al Gran premio è inopportuno”.