Ac Monza Brianza fallito: 4,6 milioni di euro di debito a 158 i creditori

L’Ac Monza Brianza 1912 è fallita lasciando più di 4 milioni e mezzo di euro di debiti. È quanto è emerso nella seconda udienza per l’adunanza dei creditori della società sportiva tenutasi l’altroieri presso il Tribunale civile di Monza.
L’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 è fallita lasciando più di 4 milioni e mezzo di euro di debiti. È quanto è emerso nella seconda udienza per l’adunanza dei creditori della società sportiva tenutasi l’altroieri presso il Tribunale civile di Monza.
Alla presenza di molti avvocati, del giudice delegato Giovanni Battista Nardecchia e dei curatori fallimentari Giuseppe Nicosia ed Elisabetta Brugnoni, sono state messe sul tavolo nuove carte riguardanti il “crack” del club che al momento del fallimento, lo scorso 27 maggio, aveva come socio unico e amministratore unico il bolognese di origini casertane Pietro Montaquila. “Lo stato passivo è salito da 3 milioni e 900mila euro, riscontrato nella prima udienza dello scorso 22 settembre, a 4 milioni e 600mila euro – dichiara Brugnoni – Della somma accertata fino a oggi, 2 milioni e 800mila euro sono crediti privilegiati e 1 milione e 800mila euro sono crediti chirografari. Complessivamente i creditori sono aumentati da 136 a 158”. La prossima udienza tardiva per permettere agli ulteriori creditori di insinuarsi nello stato passivo è fissata per il 15 novembre 2016.
Curiosità è rivolta all’hard disk contenente tutta la contabilità dell’Ac Monza Brianza 1912, finalmente giunta in possesso della Procura del Tribunale di Monza, in quanto tenuta in deposito, attraverso un servizio in outsourcing, da una società di software svizzera sinora reticente a collaborare con la curatela fallimentare. La Procura studierà anche la relazione di Nicosia e Brugnoni per verificare se ci siano elementi per l’apertura di un fascicolo penale, per bancarotta fraudolenta, nei confronti degli ex amministratori del sodalizio biancorosso. Che potrebbero comunque rispondere per eventuali responsabilità civili. È stato pure presentato il programma di liquidazione della società che contempla il recupero di alcuni crediti nei confronti di altri club calcistici.
La stagione 2014/15 non è stata nefasta per il calcio a Monza solo a causa del fallimento della principale squadra cittadina, militante in Divisione Unica di Lega Pro, ma anche per il coinvolgimento di alcuni personaggi della stessa società, o gravitanti attorno a essa, in losche vicende di scommesse. Proprio questa settimana il sostituto procuratore della Federcalcio, Gioacchino Tornatore, ha presentato richieste di condanna per tutti e quattro i “monzesi” deferiti nell’ambito del processo sportivo Dirty Soccer in corso di svolgimento presso il Tribunale Federale Nazionale. Per l’ex direttore sportivo Gianni Califano sono stati chiesti 4 anni di inibizione e 60mila euro di ammenda, per l’ex dirigente occulto Maurizio Antonio, detto Morris, Pagniello 4 anni e 6 mesi di inibizione più 70mila euro di ammenda, per l’ex allenatore Fulvio Pea 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda e per l’ex direttore generale Mauro Ulizio 5 anni di inibizione più preclusione, più 1 anno e 6 mesi di inibizione e 110mila euro di ammenda.
Venendo alla Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912, quella “pulita” che ha fatto ripartire il capoluogo della Brianza dalla Serie D, segnaliamo che in settimana ha ceduto il portiere Bruno Petrachi al Torino, club che a sua volta ha girato il giocatore in prestito alla Vibonese.
Infine, oggi pomeriggio la squadra ha superato in amichevole col risultato di 9-0 la Gerardiana sul campo di quest’ultima società, anch’essa biancorossa, ma militante in Terza Categoria. L’appuntamento col campionato è per domenica alle ore 14.30, quando il team da una settimana allenato da Sandro Salvioni ospiterà allo stadio Brianteo la Folgore Caratese, società nata quattro anni e mezzo fa dalla fusione tra la Caratese e la Folgore Verano.