Camparada, caso profughi: il primo cittadino scrive ad Alfano
3 febbraio 2016 | 16:27

Il primo cittadino Giuliana Carniel ha deciso di scrivere direttamente ministro Alfano per l’imminente arrivo dei profughi a Camparada.
Il primo cittadino Giuliana Carniel ha deciso di scrivere direttamente ministro Alfano per l’imminente arrivo dei profughi a Camparada. Dopo un confronto con i cittadini in un incontro pubblico , dopo il clamoroso gesto di ignoti di appendere tre teste di maiale alla recinzione dell’ex convento delle suore che dovrà ospitare i rifugiati e dopo le risposte del Prefetto sugli arrivi ha deciso di scrivere direttamente al ministro Alfano.
Abbiamo già parlato diffusamente sul nostro giornale del caso profughi a Camparada. L’ultimo atto l’assemblea pubblica della Lega Nord che ha proposto di acquistare, a seguito di un referendum, lo stabile messo a disposizione dalle suore per l’accoglienza destinandolo sempre ad attività sociali, ma non a quella dell’accoglienza.
Le poche informazioni in suo possesso, il sindaco, ha già provato a condividerle con i cittadini attraverso una nota pubblicata sul sito Internet ufficiale del Comune per “informare e aggiornare sul tema ‘profughi a Camparada’ in maniera dirette per evitare ogni fraintendimento”.
Parla dei numeri dei profughi in arrivo: per un massimo di 50 complessivi, anche se non si esclude di superare questa quota. C’è davvero molta incertezza sull’arrivo a Camparada di persone richiedenti protezione politica. Nonostante il tentativo del sindaco Giuliana Carniel di fare chiarezza e di avere in mano dati certi da poter diffondere alla cittadinanza.
Dopo l’intesa raggiunta con la minoranza consiliare nella seduta del 16 dicembre, è stato nuovamente inviato un testo al Prefetto, ponendo quesiti e chiedendo un incontro. Appuntamento che è stato effettivamente fissato, dopo le festività, nella giornata del 12 gennaio. Presenti all’incontro il sindaco, il capogruppo di Uniti per Camparada e i rappresentanti delle liste “Progetto per Camparada” e “Per Camparada”.
“Durante l’incontro – afferma il sindaco – abbiamo appreso che l’arrivo dei profughi è imminente. Inizialmente ne arriveranno una decina, cercando in futuro di non andare oltre le cinquanta unità, anche se in caso di estrema emergenza il Prefetto non esclude che il numero possa aumentare. L’assicurazione del Prefetto è che informerà il sindaco 48 ore prima dell’arrivo. L’accoglienza sarà gestita dal Consorzio Comunità Brianza, governato da RTI Bonvena che aggrega numerose altre organizzazioni (cooperative socie, associazioni, enti ecclesiastici) che ha sottoscritto un contratto di locazione dell’immobile con la Congregazione delle Suore di Maria Bambina per una durata che, a detta del Prefetto è di 4+4 anni, pur dichiarando – il Prefetto – di non essere a conoscenza di eventuali clausole di recesso anticipato e dei tempi di preavviso. Il Consorzio Comunità Brianza, che ha già iniziato i lavori di ripristino dello stabile, mi contatterà in concomitanza della comunicazione del Prefetto”.Carniel ricorda che i profughi sono equiparati a cittadini italiani, provvisti di documento identificativo per cui sono liberi di circolare senza vincoli di orario. Viene comunque fatto un appello giornaliero e in caso di reiterate assenze il Prefetto ne dispone l’allontanamento dalla struttura. A oggi nel territorio della provincia di Monza e Brianza ne sono presenti circa 900 e “non hanno in nessun caso infranto la legge”.Il sindaco non nasconde che “restano purtroppo insoluti, come è qui evidente, ancora alcuni dubbi legittimi, vostri e nostri, sul tipo e durata dell’accoglienza. Mi sono quindi permessa di prendere carta e penna e di scrivere le mie perplessità al Signor Ministro degli Interni Alfano, sperando che possa prendere in considerazione alcune delle richieste dei miei concittadini camparadesi. Segnalo, infine che ad oggi non sono stata ancora contattata dal Consorzio Comunità Brianza che si occuperà dell’accoglienza e che sarà mia cura provvedere a convocare un’altra assemblea pubblica successivamente all’arrivo dei profughi richiedenti asilo”.