Monza: al Teatro Manzoni in scena “Processo a Giacomo Casanova”

1 febbraio 2016 | 00:15
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Monza: al Teatro Manzoni in scena “Processo a Giacomo Casanova”

Dopo il “Processo alla Monaca di Monza” ospitato lo scorso aprile al Manzoni di Monza, verrà proposto un nuovo appuntamento riguardante un’altra figura dibattuta e affascinante.

Dopo l’interessante e apprezzato “Processo alla Monaca di Monza” ospitato lo scorso aprile al Manzoni di Monza, verrà proposto venerdì 5 febbraio alle ore 21.00 un nuovo appuntamento riguardante un’altra figura altrettanto dibattuta e affascinante: Giacomo Casanova. Alla serata saranno presenti vari ospiti del mondo dello spettacolo, magistratura e politica.

Il suo nome, oggi, è sinonimo di gran seduttore; egli fu uno scrittore, un poeta, un diplomatico, un filosofo, ma anche una spia, uno stregone, un avventuriero, un uomo spregiudicato senza casa né patria: inaffidabile, dunque, sotto ogni punto di vista. Aderì alla Massoneria, fu accusato di libertinaggio compiuto con donne sposate, esercitò pratiche esoteriche per trarre profitti economici, frequentò le corti di tutta Europa finanche quella di Caterina II di Russia, in generale condusse una vita alquanto disordinata.

Oggi si vuole processare quel tipo di uomo che non vuole legami nazionali, religiosi o sentimentali, che vive la vita giorno per giorno a spese altrui e senza scendere a compromessi. L’inganno e la seduzione furono i suoi unici valori? La Corte chiamerà a tal proposito i più illustri testimoni del Diciottesimo secolo.

Sul palcoscenico l’atmosfera di un’aula giudiziaria, austera ma al tempo stesso rassicurante: qui si svolge lo spettacolo, un vero e proprio processo, interpretato da professionisti del diritto di fama riconosciuta, che accettano di vestire la toga per ottenere la condanna o l’assoluzione di un personaggio della storia, quest’ultimo interpretato da un personaggio noto al pubblico. Lo spettacolo segue fedelmente il rito processuale: l’Avvocato difensore e il Pubblico Ministero svolgono le loro argomentazioni senza un copione già scritto e senza aver mai fatto nessuna prova in teatro, mantenendo la spontaneità dialettica che caratterizza il processo penale e aumenta le suggestioni del pubblico.

L’imputato sarà un personaggio simbolo della storia, caratterizzato da una vita in chiaroscuro, che possa essere raccontata in positivo o in negativo e verrà interpretato da un attore o da un uomo di diritto con un profilo adatto al processo che si sta svolgendo. Il metodo dialettico del processo diventa lo strumento per trattare il grande tema sociale che è dietro quel personaggio. Si spazierà tra argomenti di alto livello culturale e politico con l’obiettivo di consentire una riflessione interiore in ognuno degli spettatori.

Sulla scena interagiscono avvocati e magistrati famosi, che ogni giorno nelle aule di giustizia combattono duelli dialettici che determinano la sorte dei veri imputati. La scelta dei protagonisti ricade sui protagonisti di eventi di cronaca che appassionano il grande pubblico, e che forniscono agli spettatori un volto e un nome già noto. Il processo è diretto dal Presidente della corte che, interpretato da un uomo di cultura e di diritto, avrà il compito di governare l’aula durante lo spettacolo introducendo la figura dell’imputato, dando lettura del capo d’imputazione, concedendo e togliendo la parola ai protagonisti e interrogando i testimoni.

Al termine dello spettacolo viene pronunciata una sentenza: sarà la stessa platea a decidere il verdetto, con un meccanismo di voto diretto in platea. Dopo la lettura di questo verdetto, sarà il Presidente della Corte ad emettere una sentenza, più tecnica, diversa da quella “popolare”, presentando al pubblico una doppia lettura dei fatti di cui si discute.

Lo spettacolo così congegnato cattura l’attenzione di diverse categorie di spettatori: non solo il variegato mondo forense con giudici e avvocati, ma anche professori di diritto e studenti di Giurisprudenza, che avrebbero l’occasione di assistere in presa diretta ad arringhe e a requisitorie di oratori illustrissimi, cogliendo l’occasione di vedere all’opera colore che, pur non avendo una competenza specifica sul tema trattato o un interesse particolare sul mondo della Giustizia, sono comunque interessati a spettacoli di approfondimento di questo genere. Clicca qui per visualizzare la locandina

I biglietti dello spettacolo sono in vendita dal 12 gennaio in botteghino, situato a Monza in via Manzoni 23. Orari apertura: martedì, giovedì, venerdì, sabato 11-13 e 15-18; mercoledì 15-19;
nelle giornate di spettacolo: apertura anche 30 minuti prima dell’inizio della recita.

I biglietti interi sono in vendita anche on-line sul portale bigliettoveloce
I biglietti ridotti sono riservati a persone diversamente abili, under 18, Abbonati Stagione di Prosa, Enti Convenzionati, Associazione Culturale Prospectus di Milano, Associazione Nazionale Carabinieri – Coordinamento Provinciale di Monza e Brianza; Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma

Il costo dei biglietti a posto unico numerato è di:
Interi: € 12, Ridotti: € 10

L’evento è organizzato dall’Associazione Prospectus
INTERPRETI E PROTAGONISTI
PRESIDENTE DELLA CORTE: Stefano Dambruoso, Magistrato e Parlamentare
PUBBLICO MINISTERO: Alessandro De Nicola, Presidente Adam Smith Society
AVVOCATO DIFENSORE: Gaetano Pecorella, Avvocato
GIACOMO CASANOVA: Cesare Cadeo, Giornalista
TESTIMONI
CONTE BRANICKI: Maurizio Pistocchi, Giornalista Mediaset
ANNA BINETTI: Mikaela Calcagno, Giornalista Mediaset
TESTIMONI ACCUSA: Valentina Vezzali, Campionessa olimpionica di scherma e Parlamentare | Iuliana Ierugan, Attrice e presentatrice televisiva.