Monza-Ciliverghe Mazzano 1-3. Salvioni: “Non c’è da vergognarsi”

Il Monza perde in casa 3-1 contro il Ciliverghe Mazzano e sprofonda in classifica.
Il 10 febbraio 2016 è allo stesso tempo il Mercoledì delle Ceneri e il Giorno del Ricordo. Anche per il Monza 1912 lo è stato: della grande società che sfiorava ripetutamente la Serie A, ma anche di quella che partecipava dignitosamente alla Serie C, sono rimaste infatti solo le ceneri e il ricordo.
Si dice che quando si pensa di avere toccato il fondo è il momento di cominciare a scavare. Per i tifosi biancorossi questo aforisma è una terribile verità. Il Monza non solo è morto, anche come veicolo d’immagine (è l’unica società del Girone B di Serie D a non avere uno sponsor sulla maglia scritto in grande), ma la sua storia viene infangata settimana dopo settimana da tesserati che nulla hanno a che fare con la professionalità che la piazza esige. Le umiliazioni si susseguono una dopo l’altra e il rischio è quello dell’assuefazione, dell’accontentarsi di canticchiare la domenica “che si vinca o che si perda ora e sempre Como m…”. La sconfitta casalinga di stasera, l’1-3 contro il “temibilissimo” Ciliverghe Mazzano, la squadra dal nome fantozzesco che però ha fatto fare la figura dei Fantozzi e dei Fracchia a troppi dei biancorossi in campo, è un’altra stazione della Via Crucis dei tifosi della principale squadra della Brianza. È la terza sconfitta consecutiva, la decima complessiva in 26 incontri. E stiamo parlando di Serie D, categoria mai provata nella storia…
Dopo 24’ di gioco la scalcinata compagine allenata (?) da Sandro Salvioni aveva già preso tre pere e se non ne ha prese altre è perché gli ospiti non hanno voluto premere sull’acceleratore, limitandosi a contenere gli avversari e a perdere tempo con una continua circolazione di palla. Passateci la battuta, ma finora l’accordo col CSI ha prodotto come risultato che il Monza gioca come le squadre dell’oratorio dove settimanalmente si reca a fare un po’ di marketing…
D’accordo che è rimasto in 10 già al 4’ a causa della quinta espulsione stagionale di un portiere per interruzione fallosa di chiara occasione da rete (probabilmente si tratta di un record nazionale), ma quello che si è visto nei restanti minuti del primo tempo è stato insultante nei confronti dei tifosi e della storia del “1912”, ma anche di chi ogni giorno fa fatica a guadagnarsi la pagnotta. Questa è una cosa che abbiamo già scritto, così come abbiamo scritto in altra forma che al centro sportivo Monzello si insiste a voler cavare sangue dalle rape. Quest’anno si dovevano costruire le fondamenta per la squadra da vertice della prossima stagione? Beh, qui sono stati messi solo due mattoni: Soragna nel mercato estivo e Palazzo in quello invernale: avanti di questo passo e forse si avrà una squadra da promozione tra un decennio…
Ormai, salvo miracoli, questa stagione è persa e chi investe centinaia di migliaia di euro all’anno in questo progetto ha solo una cosa da fare: piazza pulita. Non ci deve essere posto nel Monza 2016/17 per gente senz’arte né parte, per pseudo-talenti, pseudo-giocatori-d’esperienza-in-cerca-di-riscatto e per chi li raccomanda. Altrimenti i 73 spettatori paganti di stasera diventeranno presto gli spettatori complessivi e il Monza in Serie B diventerà un’utopia come quella di rivedere il Casale vincere lo scudetto o il Vado la Coppa Italia.
Alla luce del risultato di stasera parlare della partita ha poco senso: ci limiteremo alle cose essenziali. Innanzitutto Salvioni non lamentava assenze di rilievo: aveva recuperato D’Errico e aveva confermato il Nazionale dominicano Geremy Lombardi nell’“undici” titolare, stavolta a scapito di Grandi. Lombardi è stato l’ultimo giocatore tesserato nel mercato invernale, chiusosi l’1 febbraio. A proposito di mercato, segnaliamo che Simone Pontiggia, svincolato dal Monza lo scorso dicembre, è stato ingaggiato dal Sondrio.
Al 4’, dunque, il Monza resta in dieci: Bertazzoli, lanciato in profondità, “brucia” Molnar e Radaelli lo abbatte dentro l’area. L’arbitro estrae il cartellino rosso per il portiere ma, su segnalazione del guardalinee, assegna solo un calcio di punizione dal limite. Per far esordire il numero 12 Ravetta il tecnico dei brianzoli toglie dal campo proprio il dominicano prelevato dal Pro Piacenza e schiera i suoi uomini con un 4-4-1 che vede D’Errico scalare a laterale di centrocampo. I biancorossi continuano a sbandare e al 14′ Comotti, forse in fuorigioco, viene lanciato in profondità: a tu per tu con Ravetta segnare diventa un gioco da ragazzi. La difesa di casa fa paura e infatti tra il 22’ e il 24’ il Ciliverghe Mazzano porta a tre le marcature con Fausto Ferrari, che per due volte colpisce in area indisturbato.
Presi i tre “ceffoni” il Monza si riorganizza e si rende per tre volte pericoloso: al 32′ un calcio di punizione di Uliano viene deviato leggermente sopra la traversa, al 41′ Palazzo stoppa e tira in area, ma la conclusione è respinta da Battaiola, e al 47’ un sinistro di Soragna è parato in due tempi dal numero 1 bresciano.
Nella ripresa la partita si fa via via più stucchevole. Al 12′ Battaiola para un colpo di testa di Soragna. Lo juniores Capelli sostituisce il fumoso D’Errico e al 18′ Soragna serve un buon pallone a Palazzo che però colpisce debolmente consentendo a Battaiola di bloccare a terra. Al 22′ i tifosi biancorossi intonano un ironico “Torneremo, torneremo in Serie B”. Al 27’ anche Tripsa viene espulso dopo che l’arbitro gli ha sventolato due cartellini gialli nel giro di 3’. A questo punto molti dei pochi spettatori già sfollano e il Ciliverghe Mazzano comincia a fare melina. Marco Lombardi rileva uno spento Uliano e al 43′ Palazzo approfitta di un’incomprensione tra Carobbio e Minelli per rubare palla al limite dell’area, fare due passi e insaccare il gol della bandiera. Al 44′ Zagari calcia incredibilmente alto un rigore in movimento.
In sala stampa Salvioni ha rilasciato alcune grottesche affermazioni e per questo è stato attaccato dai giornalisti: “Oggi abbiamo fatto un passo indietro anche perché dopo 2′ siamo rimasti in dieci. Dopo la prima espulsione dovevamo stare tranquilli ad aspettare gli avversari e invece ci siamo scoperti. Sull’1-0 siamo andati in coma completamente. Sul 3-0 ho detto ai ragazzi di ‘stare lì’, perché si rischiava di prenderne 7 o 8. Non prendetevela con loro, massacrate me. Purtroppo non sono ancora riuscito a trasmettere quel qualcosa di importante. Però la squadra sta migliorando tantissimo (contraddizione con la prima frase, ndr): i due laterali stanno facendo bene, spingono, danno l’anima, e anche Palazzo sta facendo bene. L’attaccante della Juniores, Michelangelo Achenza? Dopo la prima espulsione, e con D’Errico che non era in condizioni ottimali, non potevo rischiare di metterlo in campo. Gli darò spazio nelle prossime partite. Signori, il Ciliverghe Mazzano è una bella squadra: non c’è da vergognarsi ad aver perso stasera”.
L’“Armata BrancaMonza” è ora attesa da due trasferte consecutive: domenica prossima sarà a Crema ad affrontare la Pergolettese e sette giorni dopo a Venegono Superiore per sfidare la Varesina. L’appuntamento col Brianteo è per domenica 28 febbraio, quando arriverà un’altra formazione “spauracchio”: la Grumellese, vincente nella gara di andata come lo era stato il Ciliverghe Mazzano.
Si salvi chi può… E chi può vada a dire una preghiera al mitico presidente delle Serie A sfiorate Giovanni Cappelletti sabato prossimo alle ore 10 al cimitero cittadino. Sono infatti 30 anni che ci ha lasciati in seguito a un terribile sinistro stradale. Il Monza Club ha organizzato una commemorazione.
MONZA-CILIVERGHE MAZZANO 1-3 (0-3)
MONZA (4-4-2): Radaelli; Tripsa, Molnar, D’Angelo, Cochis; Lombardi G. (6′ p.t. Ravetta), Romeo, Uliano (36′ s.t. Lombardi M.), Palazzo; D’Errico (14′ s.t. Capelli), Soragna. A disp.: Cattaneo, Achenza, Roveda, Grandi, Ferrero, Comentale. All.: Salvioni.
CILIVERGHE MAZZANO(4-1-4-1): Battaiola; Paderni (14′ s.t. Gjonaj), Andriani, Minelli, Roma; Carobbio; Zagari, Comotti, Trajkovic, Bertazzoli (34′ s.t. Tobia); Ferrari F. (22′ s.t. Mauri). A disp.: Ferrari P., Mozzanica, Bersi, Bitihene, Rusconi, Seck. All.: Quaresmini.
ARBITRO: Repace di Perugia.
MARCATORI: 14′ p.t. Comotti, 22′ p.t. Ferrari F., 24′ p.t. Ferrari F., 43′ s.t. Palazzo.
NOTE: calci d’angolo 2-1; ammoniti D’Errico, Molnar, Roma e Paderni; espulsi al 4′ p.t. Radaelli per interruzione fallosa di chiara occasione da rete e al 27′ s.t. Tripsa per somma di ammonizioni; recupero 2′ e 4′; spettatori paganti 73 per un incasso di 645 euro, abbonati circa 750 (quota non comunicata).