Monza, arrivano i chioschi: il progetto è definitivo. Ecco come funzioneranno

In ogni chiosco dovrà essere presente un punto acqua per gli animali domestici e un punto corrente per la ricarica gratuita di biciclette, pc e telefoni.
Monza, i nuovi chioschi saranno pronti entro la prossima estate. A sancire il sì definitivo è una delibera di giunta di pochi giorni fa. La società S.A.U.M S.r.l., dell’ex assessore Vincenzo Ascrizzi, è dunque pronta alla firma della concessione del Comune di Monza per la realizzazione del progetto “Le Rive del Lambro”.
Il bando, che era stato pubblicato sull’albo pretorio on line del comune, aveva come termine di scadenza il 17 luglio 2015. Bando al quale rispose solo il soggetto privato proponente. Il progetto ora è pronto a partire e molto presto a Monza arriveranno i 13 dehors distribuiti lungo l’asse che va dalla stazione ferroviaria, via Italia, piazza Cambiaghi, via Colombo, i giardinetti di via Azzone Visconti, via Pesa del Lino, via Vittorio Emanuele, piazza Garibaldi, piazza Carrobiolo, viale Petrarca e i Boschetti reali.
Il comune di Monza ha comunque fissato delle condizioni che alle quali la Srl dovrà attenersi: in primis, laddove le metrature lo consentiranno, dovrà prevedere bagni anche per disabili, accessibili dall’esterno nonché nursery ed ospitalità per le associazioni. Non si potrà essere esercitare l’attività di “compro oro”. Sì, invece, alla presenza di wifi free integrato con l’esistente.
Ma non solo: i chioschi/dehor dovranno offrire un punto informativo turistico con obbligo di distribuzione gratuita di materiale sulla città e gli eventi e i gestori dovranno partecipare ai corsi formativi su storia e caratteristiche di Monza. In ogni chiosco dovrà essere presente un punto acqua per gli animali domestici e un punto corrente per la ricarica gratuita di biciclette, personal computer, tablet, cellulari. Coloro che avvieranno la propria attività avranno poi l’obbligo di aderire agli eventi proposti dall’Amministrazione e garantire la disponibilità ad accogliere iniziative dei cittadini (es.: scambio gratuito di libri) previa verifica comunale.
Intanto però a Monza prosegue la polemica intorno al progetto. Oltre alle associazioni contro il dehors si sono schierati il Movimento Cinque stelle, che ha annunciato una mozione in aula, alcune liste civiche come Primavera Monza e Una Monza per tutti, e numerosi commercianti preoccupati delle ricadute negative sugli affari. Se da una parte l’amministrazione attraverso questi chioschi conta di valorizzare il territorio, dall’altra i detrattori bollano le installazioni come delle vere e proprie brutture. Dopo la lettera di protesta e la richiesta di intervento della Soprintendenza di Milano, è partita infatti una raccolta di firme. Le associazioni culturali che dallo scorso autunno si stanno battendo contro il progetto “Chioschi in città” hanno intenzione di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per bloccare l’installazione dei dehors della discordia (leggi l’articolo). Carrobiolo e i Boschetti reali in modo particolare. “I dehors finiranno per essere causa di degrado e sporcizia – hanno commentato in corso gli esponenti delle associazioni -. Ne sono previsti addirittura due nei Boschetti, sui quali per altro è già stato previsto un piano generale di riqualificazione. Qualcosa chiaramente non torna. A cosa servono questi chioschi? Il progetto è molto fumoso e serve chiarezza”.
Tra gli accordi presi, l’amministrazione spiega che vi è anche l’obbligo di rispettare la percentuale massima del 30% della medesima tipologia di offerta e che ogni dehor dovrà essere integrato con la realtà commerciale contigua al luogo di collocazione e con le caratteristiche ambientali circostanti.
(Immagine generica di archivio)