Parco delle Groane, è polemica sulla sicurezza tra Della Rovere e Lega

26 aprile 2016 | 02:31
Share0
Parco delle Groane, è polemica sulla sicurezza tra Della Rovere e Lega

Le istituzioni ne discuteranno mercoledì 27 aprile in una riunione indetta dal prefetto, ma intanto cresce lo scontro di opinioni, dentro e fuori il Parco.

La questione della sicurezza nella zona del Parco delle Groane si sta trasformando in polemica, sull’onda dell’interesse mediatico sollevato negli ultimi giorni da “La Stampa” e dal telegiornale di Rai 1. Le istituzioni ne discuteranno mercoledì 27 aprile in una riunione indetta dal prefetto, ma intanto cresce lo scontro di opinioni, dentro e fuori il Parco.

Il sindaco di Ceriano Dante Cattaneo, per esempio, non nasconde la sua amara soddisfazione. Cattaneo ha sempre denunciato la situazione delle Groane, il cui isolamento attirerebbe spacciatori, tossicodipendenti e clandestini (nel 2015 aveva scritto a Renzi per chiedere l’intervento dell’esercito, ndr), ma questa è forse la prima volta che ottiene un’attenzione che supera il livello locale.

Roberto Della Rovere, presidente del Parco, rifiuta però l’identificazione tra Groane e criminalità. Lo spaccio esiste, riconosce Della Rovere in un comunicato stampa diffuso il 19 aprile, ma spesso viene volutamente travisato in toni sensazionalistici, dimenticando il Parco vissuto durante la settimana e nei week-end da tantissime persone diverse.

«Il problema c’è, ma è attentamente monitorato dalle Forze dell’ordine, dalle Polizie locali dei comuni e dal servizio di Polizia locale del Parco – afferma il presidente delle Groane -. Inoltre il Parco si è anche dotato di sistemi per la videosorveglianza, per aumentare la sicurezza di chi lo frequenta -. E aggiunge, polemicamente -: Dal 2015 è stato istituito un tavolo coordinato dal Prefetto dove mi risulta che spesso, chi si lamenta, è assente».

«Sono d’accordo con Della Rovere quando afferma che il Parco delle Groane non va catalogato solamente come luogo di pericolo – afferma Riccardo Basilico, consigliere del Parco -, ma sono sempre più convinto che bisogna cercare di combattere tutte quelle azioni negative che lo stanno caratterizzando in questo periodo, dallo spaccio di sostanze stupefacenti all’abbandono di rifiuti, per evitare di ritrovarci tra poco tempo ad un punto di non ritorno». Basilico prende le distanze dal comunicato stampa di Della Rovere, dicendosi anzi stupito del tentativo di minimizzare quello che è un problema a tutti gli effetti. Il consigliere propone poi di interfacciarsi con i sindaci per pianificare le azioni future, con l’intervento delle forze dell’ordine, se necessario, dell’esercito, per aumentare i controlli.

Non usa invece mezze misure la Lega Nord Lombardia, che ha risposto alle parole di Della Rovere con un comunicato dal titolo eloquente: «Quel comunicato è una vergogna, un assist ai delinquenti: per Della Rovere il nemico non sono gli spacciatori ma il sindaco Dante». Secondo la Lega, Della Rovere non conosce o finge di non vedere la gravità della situazione, e le sue allusioni alle assenze di “chi si lamenta” quando si discute di sicurezza sono state considerate un attacco al primo cittadino cerianese.

«Proprio nel momento in cui è più chiara la necessità di un intervento eccezionale non più rinviabile si fa un attacco politico senza né capo né coda – protesta il capogruppo consiliare Giuseppe Radaelli -. Un comunicato evidentemente scritto nella tranquillità delle mure della sede del Parco».

«Si punta il dito contro gli unici che si impegnano contro spacciatori e malfattori vari – commenta il consigliere provinciale Andrea Monti -: Sono sbalordito da questo attacco senza nessun senso e pure un po’ vigliacco del presidente Della Rovere, che si limita alle allusioni senza avere il coraggio di citare con nome e cognome il destinatario di queste assurde invettive».

Frasi di accusa pesanti, a cui Della Rovere non ha voluto ribattere ulteriormente.