Piazzale di San Fiorano intitolato alla partigiana “Zena”. Intervista alla figlia

Intervista a Lea Zampetti, che racconta della vita della partigiana Nazarena, detta Zena, Carnicelli a cui l’amministrazione ha deciso di intitolare la piazza del mercato di San Fiorano.
A Nazarena Carnicelli, classe 1913, conosciuta da tutti come “Zena”, sarà intitolata la piazza del mercato di San Fiorano.
La decisione è della Giunta Ornago, presa l’8 marzo. Partita per il fronte a portare soccorso e viveri ai partigiani, Zena è stata arrestata, rilasciata ed insignita della Medaglia d’Argento. La donna è deceduta nel 2004 all’età di 90 anni.
MBNews ha così deciso di conoscerla meglio ascoltando la sua storia, raccontata attraverso i ricordi della figlia Lea Zampetti.
“Prima di essere una partigiana, mia mamma era una moglie affettuosa alla disperata ricerca del marito”, spiega Lea per chiarire i motivi che hanno spinto la signora Zena. Il marito Giulio Zampetti (nella foto sotto), infatti, era partito per la guerra ed era stato dato per disperso da qualche anno quando Zena, testarda e amante della sua famiglia, era partita con altre dieci donne per andare sulle montagne dove erano accampati i partigiani per portare cibo e vestiti. “Con questo gesto – racconta Lea – mia mamma sperava di ritrovare suo marito o, almeno, di aiutare gli uomini coraggiosi che, come lui, erano lontani dalle loro famiglie da molto tempo”.
Proprio in questa occasione, Zena, si era trovata in compagnia di altre 10 “vedove di guerra” e aveva chiacchierato dell’idea di rovesciare il podestà della città che mandava in guerra i loro mariti. Una delle altre donne, però, era proprio la figlia del signore marchigiano che, una volta riportato al padre le affermazioni, ha fatto arrestare le sue compagne. In prima linea, Zena, ha combattuto per fare incarcerare anche la donna che le aveva denunciate, che aveva collaborato alla spedizione e, con lei ed i partigiani, aveva seduto intorno al fuoco a raccontare storie partigiane. Uscita dal carcere per motivi che alla figlia Lea non sono chiari, è stata insignita della Medaglia d’Argento (custodita oggi alla biblioteca di Villa Camperio a Villasanta) insieme al premio di 20mila lire: 10mila lire per le altre donne che sono state sue sottoposte.
“Mia mamma ha sempre messo la famiglia al primo posto, da piccola ha sentito la mancanza del padre che, emigrato in America, si era costruito una nuova vita. Per questo motivo ha sempre insistito per riunirci almeno per le feste!”, ricorda con nostalgia Lea. “Io stessa ho vissuto i primi sei anni della mia vita con la paura di non conoscere mai mio padre: ogni volta che mi capitava qualcosa sognavo di poterglielo raccontare e invece lui era in guerra, disperso, da prima della mia nascita”. Quando il marito della “nonna Zena” è partito per la guerra, la donna era in attesa della sua seconda figlia, Lea, che sarebbe nata nel 1940 e lasciava anche una bambina di 3 anni, Franca, classe 1937.
“Ricordo ancora quando mio padre è tornato, mia mamma ci ha messe in riga sulle scale di mia nonna e ha chiesto a mio padre di riconoscerci: ero emozionata e non vedevo l’ora di raccontargli tutto quello che avevo fatto durante la sua assenza”, ricorda commossa Lea. Suo padre, era stato per diversi anni in un campo di prigionia in Africa ed era stato liberato al termine della Seconda Guerra Mondiale tra il 1945 ed il 1946.
Zena, classe 1913, è nata ad Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, si è trasferita a Villasanta nel 1963, anno in cui ha iniziato il suo lavoro da cuoca presso Donna Francesca Camperio. Proprio sua figlia, Lea, le aveva trovato il lavoro presso la residenza Camperio appena aveva saputo del pensionamento della vecchia cuoca Esterina di più di ottant’anni. Per restare vicino alla famiglia, le viene assegnato un alloggio presso l’attuale Villa Camperio dove vivrà fino all’acquisto della Villa da parte del comune di Villasanta.
Sfrattata dagli alloggi Camperio che dovevano essere riqualificati, le è stata assegnata una casa popolare dal comune a San Fiorano dove, finalmente, avrebbe potuto vivere la sua vita con l’amato marito Giulio e vicino ai tre figli Franca, Lea e Bruno, nato dopo la guerra nel 1948. La felicità della partigiana Zena, però, si spezza con la prematura morte del marito Giulio solo due anni dopo il trasferimento a San Fiorano, nel 1980. Da allora la famiglia Zampetti si riunisce per volere della “nonna Zena” per vacanze categoricamente nelle Marche, ed occasioni di festa. “Mia mamma diceva sempre che la sua famiglia era così unita che gliela invidiava tutta Villasanta, era il nostro solido pilastro!“, sospira nostalgica Lea. La signora Zena è, quindi, deceduta nel 2004 alla veneranda età di 90 anni.
Insieme a Zena, hanno ricevuto questa dedica speciale da parte del comune di Villasanta anche l’ostetrica Maria Farina ed il noto ciclista Donato Piazza. Alla prima si deve la nascita di centinaia di bambini villasantesi, tra cui il sindaco Luca Ornago, mentre il secondo, conosciuto come “Il Gigante” ha ottenuto importanti risultati sportivi prima con la Gerbi Villasanta per poi dedicarsi all’attività da professionista.
Nella foto sopra le quattro generazioni: la bis-nonna Zena, la nonna Lea, la mamma Sabrina con la sua bambina. Sotto la nonna Zena con la sua pronipote.