Venduta Villa Bagatti a Varedo, quattro indagati per corruzione

La Guardia di Finanza di Seveso, ha eseguito questa mattina il sequestro preventivo di beni e denaro per 3 milioni di euro, nei confronti soggetti coinvolti nell’acquisizione, da parte del comune di Varedo, di Villa Bagatti Valsecchi,
La Guardia di Finanza di Seveso, ha eseguito questa mattina il sequestro preventivo di beni e denaro per 3 milioni di euro, nei confronti soggetti coinvolti nell’acquisizione, da parte del comune di Varedo, di Villa Bagatti Valsecchi, sede di uno dei quattro padiglioni esterni lombardi di “fuori Expo”.
Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal pm monzese Franca Macchia, la vendita dell’immobile da parte di una società milanese al comune di Varedo tramite un consigliere comunale e la perizia di un professionista compiacente, sarebbe stata chiusa per un valore sovrastimato dell’immobile quasi del doppio.
Sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati per corruzione, al termine dell’indagine della Guardia di Finanza di Seveso. Si tratta di due amministratori di un gruppo milanese (le cui società hanno venduto l’immobile al comune di Varedo), di un architetto che ha firmato la perizia di stima del valore della villa (secondo gli inquirenti raddoppiato rispetto a quello reale) e di un consigliere comunale di Varedo. A quanto emerso nel corso delle indagini, iniziate a seguito di una denuncia del Sindaco di Varedo Diego Marzorati, il consigliere avrebbe operato in conflitto di interessi nel duplice ruolo di consigliere comunale, nonché presidente della Commissione Risorse Territoriale del Comune di Varedo e di consulente incaricato dalla società privata aspirante venditrice del compendio immobiliare, in contrasto con il dovere d’imparzialità. Sempre secondo gli investigatori, al consigliere sarebbero stati corrisposti 300 mila euro in più trance che, per importo e date, avrebbero costituito la tangente relativa alla compravendita.
Il valore esorbitante attribuito all’immobile, venduto nel 2011 per 6 milioni di euro, e secondo gli inquirenti non corrispondente a quello reale, sarebbe emerso da numerosi documenti sequestrati dagli investigatori nel corso delle perquisizioni effettuate. Nel 2009, a quanto si apprende, era stato lo stesso consigliere comunale ad aver valutato, in una “perizia di stima” da lui redatta, il complesso “Villa Bagatti” per un importo di 3 milioni di euro. Il bene, inoltre, era stato assicurato nel 2007 con una polizza contro l’incendio ed RC per un valore ancora inferiore.