Cinque arresti eccellenti in Brianza. Ecco i legami col fallito Calcio Monza

C’è un retroscena importante che riguarda da vicino la fallita Associazione Calcio Monza Brianza 1912 nell’operazione giudiziaria che stamattina ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui due Vip dell’area briantea.
C’è un retroscena importante che riguarda da vicino la fallita Associazione Calcio Monza Brianza 1912 nell’operazione giudiziaria che stamattina ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui due Vip dell’area briantea: il commercialista ed ex sindaco di Como, Stefano Bruni, e il giussanese “patron” della Calcio Lecco 1912, ed ex “patron” del Seregno, Daniele Bizzozero, titolare della concessionaria d’auto BSD di Cermenate.
Per i due sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza i provvedimenti di custodia cautelare in carcere del Gip di Milano chiesti dalla Procura della Repubblica del capoluogo anche per Luigi Virgilio, ex presidente di Aipa (società incaricata da oltre 800 Comuni sparsi in tutta Italia di riscuotere i tributi locali) e attualmente numero uno di Mazal Global Solution (altra società di gestione della riscossione dei tributi locali), per Johannus Demers, faccendiere olandese con domicilio a Lugano, e per Francesco Pierangeli, commercialista marchigiano, già inibito per due anni dalla Federcalcio in merito al fallimento dell’Andria BAT, di cui era sindaco unico. I reati contestati, a vario titolo, sono di bancarotta concordataria e fallimentare aggravata, abusivismo finanziario e costituzione fittizia di capitale sociale.
L’inchiesta, partita nel marzo 2014 in seguito all’arresto per peculato del “patron” di Aipa, Daniele Santucci, riguarda il “crac” della stessa Aipa e di Mazal Global Solution, azienda di Pesaro che avrebbe utilizzato titoli “fantasma” per ottenere le autorizzazioni ministeriali necessarie a esercitare l’attività di riscossione in nome e per conto della pubblica amministrazione. Quali titoli “fantasma”? Obbligazioni virtuali di JP Morgan con scadenza il 2022, prorogata al 2049. Secondo gli inquirenti, l’intermediario dell’operazione sarebbe stato Bruni. È già stato accertato che l’ex sindaco di Como aveva lavorato in nome e per conto di Bizzozero, già coinvolto in un’altra indagine riguardante un presunto giro di carte di credito clonate.
Cosa c’entra dunque il fallito Monza Brianza 1912? Nel gennaio 2015 il club biancorosso si stava avviando velocemente verso il fallimento, ma a peggiorare ulteriormente i suoi conti a tal punto da non permettere a nessuno a fine stagione di salvare il titolo professionistico della prima squadra, ci pensarono loro: il nuovo socio unico e amministratore unico Pietro Montaquila, prestanome bolognese di origini casertane, l’aspirante presidente (in caso di “colpo grosso”) Paolo Di Stanislao, faccendiere romano di origini abruzzesi già presidente del Lanciano, il loro commercialista Bruni e altri “compagni di merende”. Questi soggetti promisero a più riprese, anche all’Amministrazione comunale (alla quale rifilarono una fideiussione falsa, come dichiarato dal sindaco Roberto Scanagatti nel corso di una conferenza stampa), una ricapitalizzazione da 1 milione e 180mila euro. Questa somma doveva essere accreditata su un conto di una nota banca veneta dopo aver depositato in garanzia obbligazioni di JP Morgan con scadenza il 2022 (ma guarda un po’ che coincidenza…) per un importo di 2 milioni di dollari (circa 1 milione e 750mila euro) fornite proprio da Bruni, ma intestate a Bizzozero (ma quante coincidenze…). Chi avevano incaricato i nostri finti “salvatori della patria” calcistica perredigere la perizia di stima in materia di valorizzazione delle obbligazioni? Indovinate un po’ che a questo punto è facile… Sì, proprio lui, Pierangeli, il commercialista marchigiano già inibito dalla Federcalcio per due anni in quanto come sindaco unico dell’Andria BAT aveva sottoscritto due dichiarazioni dell’amministratore unico del club pugliese Maurantonio Di Toma “affette da gravi irregolarità poiché in entrambe Di Toma dichiara in modo non veritiero – si legge nel comunicato della Figc – che la società avrebbe correttamente adempiuto al versamento delle obbligazioni contributive e previdenziali, in favore dei propri tesserati, per le mensilità da settembre a dicembre 2012, corredando le stesse con documentazione risultata anch’essa, all’esito dell’inchiesta, non veritiera”. Per la cronaca, l’Andria BAT è fallita nel 2014. E del resto anche Di Stanislao è stato inibito dalla Figc per tre anni per le violazioni al Codice di giustizia sportiva commesse in occasione del fallimento del Lanciano. E circa un mese fala Procura della Repubblica di Monza ha iscritto alcune persone nel registro degli indagati per bancarotta fraudolenta relativamente al fallimento del Monza Brianza 1912. L’inchiesta è condotta dal pubblico ministero Walter Mapelli.
In attesa di conoscere i nomi, facilmente ipotizzabili, ricordiamo perché a Monza la ricapitalizzazione con le obbligazioni “fantasma” di JP Morgan non è andata a buon fine. A Montaquila, Pierangeli e compagnia è andata male perché il Monza Brianza 1912 era una società per azioni e dunque la perizia di stima del valore delle obbligazioni non poteva essere di parte ma doveva essere incaricata da un giudice del Tribunale cittadino. Se il club fosse stato una società a responsabilità limitata chissà se l’agonia del povero Monza sarebbe proseguita di qualche mese ancora…