Tutto su il Monza: dal Brianteo ai progetti del presidente e…

Stadio Brianteo e centro sportivo Monzello saranno affidati in concessione dal Comune al miglior offerente.
Stadio Brianteo e centro sportivo Monzello saranno affidati in concessione dal Comune al miglior offerente. Lo ha deciso la Giunta con la speranza di ottenere una gestione delle due strutture pubbliche più efficiente e redditizia per le casse municipali.
Brucia ancora al sindaco Roberto Scanagatti e alla sua Amministrazione il “buco” di circa 400mila euro lasciato un anno fa dalla fallita Associazione Calcio Monza Brianza 1912, prossimo a diventare un credito inesigibile. Con la nascita della Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912 la Giunta di centrosinistra ha dapprima proceduto ad affidamento diretto per un anno degli impianti per poi, nel corso dell’ultima stagione sportiva, decidere per il futuro di bandire una gara pubblica rivolta ai soggetti individuati dall’articolo 2, comma 1, della Legge Regionale 27/2006, cioè alle “società ed associazioni dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate, Federazioni sportive nazionali anche in forma associata”. “Il grosso problema del Brianteo – spiega il consigliere comunale delegato allo Sport, Silvano Appiani – è che bisogna farlo vivere di più per rendere la sua gestione economicamente sostenibile. La decisione di bandire una gara aperta va in questa direzione, fermo restando che il futuro concessionario dovrà tutelare la principale società di calcio cittadina. Abbiamo già ricevuto richieste di informazioni da più di un soggetto”. Il presidente del Monza 1912, Nicola Colombo, è rimasto però sorpreso dal contenuto della delibera: “Parlando tempo fa con l’Amministrazione comunale avevo inteso, ed ero d’accordo, che si sarebbe proceduto con una gara aperta. Ma se i soggetti individuati sono solo quelli specificati nelle linee guida non sarà tanto aperta… Stando così le cose sono dispiaciuto perché il Monzello e soprattutto il Brianteo hanno bisogno di investimenti importanti, di una gestione di tipo imprenditoriale. Lo stadio andrebbe utilizzato non solo per il calcio, ma anche per altri eventi, e in qualche sua parte potrebbe ospitare attività commerciali”.
I punti principali contenuti nel bando saranno le basi d’asta di 20mila euro più Iva annuali e di 30 anni di durata contrattuale. Dunque le offerte dovranno essere al rialzo nel primo caso e in riduzione nel secondo. Con l’attuale concessione annuale il Monza 1912 deve pagare un canone di 49.028,76 euro oltre Iva. Inoltre anche la manutenzione straordinaria sarà a carico del concessionario.
Il soggetto vincitore del bando avrà l’obbligo di concedere l’utilizzo degli impianti alla “società agonistica cittadina iscritta ad un campionato calcistico nazionale, con prelazione alla società sportiva con la squadra iscritta al campionato di più alto livello, alle migliori condizioni offerte a terzi, con conseguente obbligo di ottenere le autorizzazioni dei competenti organi per lo svolgimento dell’attività societaria”. Pertanto per il prossimo anno agonistico il concessionario dovrà permettere al Monza 1912 si disputare al Brianteo le partite del campionato di Serie D e al Monzello, oltre agli allenamenti della prima squadra, gli allenamenti e le partite delle squadre Juniores nazionali, Allievi 1999 Regionali, Allievi 2000 Professionisti, Giovanissimi 2001 Regionali, Giovanissimi 2002 Professionisti, Giovanissimi 2003 Professionisti, Esordienti 2004, Pulcini 2005, Pulcini 2006. Se il Monza 1912 dovesse malauguratamente retrocedere in Eccellenza, che è un campionato regionale, perderà tutti questi diritti. Però ha il diritto di prelazione, con obbligo di pareggio alla migliore offerta, in sede di aggiudicazione della gara. C’è anche una clausola “ad personam” a sfavore di Colombo e della sua voglia, crediamo ormai sopita, di riportare la prima squadra biancorossa a giocare allo stadio “Gino Alfonso Sada”: “Qualora la concessionaria dovesse disputare il campionato di massima categoria presso altro impianto sportivo, il canone verrebbe, con effetto retroattivo, ridefinito sino al raggiungimento dei costi di ammortamento del bene (inteso con riferimento ad entrambi gli impianti), con un ulteriore aumento dello stesso del 100%”. Inoltre il Monza 1912, o un’altra società calcistica vincitrice del bando, si vedrebbe risolto il contratto “nel caso si verificasse il venir meno dei requisiti del concessionario richiesti per l’iscrizione alla relativa Federazione calcistica”.
Per il resto il bando non prevede modifiche rilevanti all’attuale contratto di concessione. Per esempio, resta l’obbligo “di riservare la facoltà di utilizzo gratuito degli impianti all’Amministrazione Comunale per lo svolgimento di eventi/manifestazioni per un numero massimo di 10 giornate nel corso dell’anno”.
In attesa di scoprire se il Monza 1912 sarà l’unico partecipante alla gara, Colombo ha molto altro cui pensare. Nelle ultime settimane ha rilasciato due interviste a Radio MilanInter, in cui ha analizzato tutte le situazioni del club di via Ragazzi del ’99, a partire dall’ipotesi di fusione col Renate 1947, militante in Divisione Unica. “È paradossale che vicino a Monza ci sia una società di Lega Pro gestita benissimo da due imprenditori, peraltro molto solidi, che però non ha uno stadio e non ha un campo d’allenamento – ha dichiarato – Perché queste persone investono in una squadra di un paese di meno di 10mila abitanti a 5 chilometri da una città come Monza che invece ha le strutture, ossia un campo d’allenamento di Serie B e uno stadio da 18mila posti? Ogni tanto bisognerebbe uscire un po’ dai campanilismi. Io farei una squadra, chiamandola Monza Brianza o semplicemente Brianza, mettendo assieme tutte le capacità imprenditoriali della provincia. Si potrebbe costruire un progetto interessante in Brianza. Invece per ora ha la meglio il campanilismo, un retaggio culturale che ci portiamo avanti dai Comuni del 1000”. Interpellato al telefono il presidente ha smentito che ci sia stata una trattativa con Giancarlo Citterio e Luigi Spreafico: “Se vogliono unire le forze sanno dove trovarmi. Mi farebbe piacere ricevere una loro telefonata”.
A proposito di soci, l’ex vicepresidente Carmine Castella è prossimo a cedere il proprio 15% del club. “Sono contento che poi la dirigenza abbia scelto di richiamare Alessio Delpiano come allenatore – ha dichiarato l’imprenditore di Perticato – Le mie dimissioni sono servite a ristabilire un po’ d’ordine. Ci si è messo un po’ di tempo ma alla fine qualcuno è arrivato alla decisione più ovvia. Con Colombo abbiamo vedute diverse: rimanere nel Consiglio direttivo del Monza sarebbe stato deleterio. Io in attesa di entrare in altre società? No, attualmente mi interessa solo vedere mio figlio Michelangelo giocare nel Seregno”. Riguardo alle dimissioni di Castella il presidente ha commentato: “La cosa ovviamente mi è spiaciuta. Con lui comunque continuerò ad avere un buon rapporto perché non ho mai avuto screzi particolari”.
L’imprenditore di Bellusco preferisce parlare di chi l’ha sostituito alla vicepresidenza, Roberto Mazzo: “È una bella novità. Sono molto felice che Mazzo, che è presidente della Juvenilia 1965, una delle storiche società di calcio monzesi, abbia voluto entrare nel Direttivo. Potrebbe anche diventare socio. Con lui, che è un personaggio molto noto e molto apprezzato a Monza, credo che si possano sviluppare altre iniziative di sostegno, non solo finanziario, ma pure a livello di idee. Sono contento perché avevo bisogno di aiuto anche morale. Sentirsi un po’ da soli non è bello”. Al telefono abbiamo chiesto se siano vere le voci di un interessamento di Mazzo a rilevare il club assieme ad altri soci: “La cordata con cui sto parlando vuole rivoluzionare troppo l’organigramma societario e ciò sta comportando un rallentamento della trattativa. A questo punto non so se prenderà il 15% o il 20% o il 30%. Però non ho mai pensato di lasciare la maggioranza. Quando dissi che in caso di mancata promozione nel 2017 avrei lasciato il club nelle mani del sindaco era solo uno sfogo in un momento di sconforto. Assicuro tutti i tifosi che non lascerò la guida del Monza 1912 almeno fino a quando non sarà in terza serie. Non voglio certo passare alla storia come il presidente della Serie D…”.
In effetti il primo anno di Serie D è stato agghiacciante, come direbbe l’attuale commissario tecnico della Nazionale, Antonio Conte. Il decimo posto nel Girone B rappresenta il punto più basso degli ultimi 74 anni (nel 1942 il Monza arrivò secondo nel proprio girone di quarta serie, ma allora c’erano molte più squadre di adesso in terza serie) e fa venire i brividi messo a confronto col quarto posto in Serie B del 1979, quando la promozione nella massima serie sfumò allo spareggio. Inoltre il Monza è diventata la quarta squadra della sua provincia, dietro al Renate, al Seregno e alla Folgore Caratese, un evento che non si verificava (facendo finta che la Provincia della Brianza sia sempre esistita) da 70 anni, cioè da quando il Seregno disputò il campionato di Serie B-C Alta Italia e in Serie C il Monza si piazzò più indietro in classifica rispetto alla Vimercatese e al Meda.
Colombo ne è consapevole… “I risultati della prima squadra non mi hanno accontentato. Volevo fare una figura migliore”. Anche alla radio ha sottolineato che “ci sono state poche domeniche serene. Però mia moglie è contenta di vedermi appassionato a questo progetto di rinascita del Monza. Mi piacerebbe che ci fosse più divertimento. Invece per il momento è molta di più l’amarezza, soprattutto quando vedo i tifosi delusi. Ma sono fiducioso per l’anno prossimo. Non ho dubbi che faremo molto meglio. Ci vorrebbe, però, che il territorio si svegliasse. La precedente società biancorossa è fallita lasciando 4 milioni e mezzo di euro di ‘buco’: per buona parte si trattava di crediti vantati da imprenditori locali. Si deve essere più partecipi dei propri investimenti”.
Come mai non ha ancora nominato un direttore generale, come preannunciato lo scorso marzo? “Ho deciso che si può andare avanti con questo staff perché ho notato più sintonia al Monzello rispetto a qualche tempo fa. Al massimo sarà promosso il nuovo team manager Vincenzo Iacopino, ma con quale carica è ancora da stabilire. È una persona che non conoscevo fino a due mesi fa, ma devo dire che il suo apporto è stato importante per ridare un po’ di serenità all’ambiente. Oltre a essere stato un bravo calciatore, è intelligente: è davvero un’ottima persona”.
Chi sarà il nuovo allenatore? “Il suo nome non lo possiamo ancora rivelare, ma la scelta è già stata fatta. Il 1° giugno verrà comunicato ufficialmente”. Nelle ultime settimane molti tecnici sono stati contattati, dall’ex biancorosso Marco Zaffaroni della Caronnese all’ex “mister” di Monza e Renate, Simone Boldini, dall’ex trainer della Pro Sesto, Oscar Magoni, all’allenatore della Primavera dello Spezia, Fabio Gallo. Crediamo che sia quest’ultimo il prescelto considerando che mentre il Monza giocava l’ultima gara di campionato a Seregno, il presidente, il direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri, l’osservatore Roberto Colacone e l’osservatore del Milan, e consigliere di Colombo, Roberto Antonelli, disputavano un torneo di footgolf al “Borgo di Camuzzago” di Bellusco proprio assieme a Gallo.
Di certo c’è che Colombo per la prossima stagione ha intenzione di aprire ben bene il portafoglio: “Sicuramente accontenteremo l’allenatore di tutte le richieste che farà. Noi vogliamo costruire una squadra di calciatori del territorio. Arriveranno giocatori brianzoli, alcuni tifosi del Monza. L’unica eccezione l’abbiamo fatta per Loris Palazzo, che abbiamo ritenuto di confermare senza richiedere pareri da parte del nuovo allenatore. Arrivato a dicembre ha segnato 13 gol e si è messo in mostra per qualità fisiche e caratteriali. Gianluca Soragna? Ci ha messo l’anima e ha segnato tanti gol. E ha tanta personalità. Però per lui sarà determinante il parere del nuovo allenatore. Il portiere? Abbiamo già l’accordo con Leonard Petrisor della Bustese Roncalli, ma non dovrebbe essere il titolare. Dopo le esperienze negative di quest’anno coi classe 1998 vogliamo puntare o su un portiere esperto o su un classe 1996 con due anni d’esperienza da titolare in Serie D. Per gli altri giocatori è da 2 o 3 mesi che si sta lavorando nella selezione, andando a visionarli in giro per la Lombardia. Anche per il settore giovanile ci stiamo rinforzando: abbiamo strappato un classe 2000 a club di Lega Pro”.
Ci sono iniziative di marketing in programma a breve? “Per i bambini il Summer Camp al Monzello (possono partecipare tutti i nati dal 1° gennaio 2003 al 31 maggio 2010; i moduli in programma sono tre di 5 giorni ciascuno: dal 13 al 17 giugno, dal 20 al 24 giugno e dal 27 giugno al 1° luglio, ndr). Per i grandi la Sponsor League, un torneo di calcio a 7 che si svolgerà al Monzello il 28 maggio”.
Il Monza andrà in ritiro? La prima squadra stavolta sarà presentata ai tifosi? “I giocatori andranno in ritiro per 7-10 giorni in una località della Lombardia ancora da scegliere tra due. La presentazione quest’anno ci sarà e verrà fatta a luglio al Brianteo, dove verrà allestita un’area di ristoro”.
Chissà se presenzierà l’undicenne figlio di Colombo, attualmente tifoso del Barcellona… Un bel bagno di biancorosso, prima dei bagni al mare, potrebbe far sbocciare una passione che prima che del padre è stata, ed è tuttora, del nonno Felice. Perché è dai bambini che bisogna ripartire per avere una nuova generazione di tifosi che un giorno, si spera non lontano, possa palpitare per un nuovo “Borussia di Brianza”, capace magari di eguagliare l’impresa che negli anni Duemila sono riusciti a compiere per la prima volta il Chievo, il Siena, il Treviso, il Sassuolo, il Carpi, il Frosinone e il Crotone…