40° anniversario diossina, Convegno a Bruxelles “L’allarmismo ha fatto i danni maggiori”

30 giugno 2016 | 10:07
Share0
40° anniversario diossina, Convegno a Bruxelles “L’allarmismo ha fatto i danni maggiori”

Al convegno “Rischio tecnologico e resilienza: esperienze a confronto a 40 anni dall’incidente di Seveso” hanno partecipato anche il sindaco Paolo Butti e il Presidente del Consiglio regionale lombardo Raffele Cattaneo.

Ieri al Comitato delle Regioni, con sede a Bruxelles, è stato celebrato il quarantesimo anniversario dell’evento diossina. Per l’occasione si è tenuto un convengo dal titolo “Rischio tecnologico e resilienza: esperienze a confronto a 40 anni dall’incidente di Seveso” alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Seveso Paolo Butti e Raffaele Cattaneo, Presidente del Consiglio regionale.

L’appuntamento è stato non soltanto una riflessione su quello che è accaduto, ma soprattutto un’opportunità per fare il punto sulle politiche ambientali e le conseguenze pratiche delle Direttive europee in materia. Ricordiamo che la Direttiva Seveso venne emanata dalla Comunità Europea nel 1982, testimoniando proprio la consapevolezza diffusa del rischio industriale.

“Oggi celebriamo, a pochi giorni dalla data del 40° anniversario, la “giusta memoria” del drammatico incidente di Seveso che il 10 luglio del 1976 colpì l’intera comunità lombarda. I giornali dell’epoca parlavano di una catastrofe irreparabile, e in un clima di vera e propria disperazione, ci fu addirittura chi arrivò a chiedere l’aborto obbligatorio per tutte le donne di Seveso. L’allarmismo, come si scoprì più tardi, dati alla mano, fece più danni della diossina stessa creando una crescita delle malattie cardiovascolari dovute allo stress. La prima voce che si levò in difesa della vita e contro la disperazione e la morte, fu quella della Chiesa e dell’Arcivescovo Giovanni Colombo, che chiamò a raccolta le persone facendo dell’ufficio decanale un punto di riferimento per affrontare l’emergenza con spirito costruttivo e tipicamente improntato ai valori propri della migliore tradizione lombarda. La lezione di allora ci insegna che nelle situazioni di emergenza, la cosa più importante è sempre quella di  mettere al centro le persone, che vanno ascoltate per poi prendere le decisioni corrette, come ci insegna il principio della sussidiarietà”.

Il ricordo del disastro ecologico di Seveso è stato così motivo per un utile confronto promosso a livello europeo dal Comitato delle Regioni e dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente, dove tecnici e politici si sono soffermati su diversi casi ed esperienze in atto nei rispettivi Paesi.