Intervista ad Alberto Dossi. Il futuro? Energie alternative e idrogeno

5 agosto 2016 | 00:42
Share0
Intervista ad Alberto Dossi. Il futuro? Energie alternative e idrogeno

Intervistato presso la sede di Monza, il numero uno di Sapio non parla solo di idrogeno e non parla di risparmio energetico e soluzioni green solo per un maggiore rispetto dell’ambiente.

Dire che il futuro del pianeta dipenderà dallo sviluppo delle energie alternative è (ormai) banale. Se però a dirlo è Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio e del Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia le cose cambiano.

Numeri alla mano Dossi sa che l’Italia potrebbe rivoluzionare il modo di viaggiare con 27mila veicoli a idrogeno a celle a combustibile previste per il 2025 e 8,5 milioni per il 2050, affiancate da 23.000 autobus e rifornite da 5.000 stazioni di approvvigionamento. Ma, intervistato a fine luglio presso la sede di Monza, il numero uno di Sapio non parla solo di idrogeno e non parla di risparmio energetico e soluzioni green solo per un maggiore rispetto dell’ambiente.

La ripartenza dell’Europa e dell’Italia, dipendono dallo sviluppo delle energie verdi? Sì, senza alcun dubbio. Tutti Paesi della UE devono seguire la DAFI, ovvero la direttiva che mette in evidenza il fatto che  i combustibili alternativi sono urgentemente necessari per rompere l’eccessiva dipendenza dei trasporti dal petrolio. Il trasporto in Europa dipende il 94% dal petrolio, 84% di esso viene importato, con un costo fino a 1 miliardo di euro al giorno, e gli effetti sempre più costosi per l’ambiente.Diversificare le fonti di approvvigionamento di energia significa anche creare una nuova economia con nuovi posti di lavoro. Anche l’Italia deve attenersi a questa direttiva e immettersi nel ‘corridoio green e clean’ dell’Europa. Questo cambiamento può portare ad un nuovo sviluppo occupazionale non solo nel Bel Paese, ma in tutto il Mondo.

Sempre restando in Italia, di recente lei è stato a Catania dove ha parlato difronte all’associazione nazionale dei Comuni. Ci sono situazioni già pronte a fare dei passi più importanti verso l’ecosostenibile?
Sì, sono molti i comuni interessati ad adottare soluzioni a minor impatto ambientale. Tra quelli però che vorrei menzionare ci sono proprio quello di Catania, con il quale avremo un appuntamento importante a settembre, e quello di Bari. Per lo sviluppo di nuove tecnologie ed energie la cooperazione tra pubblico e privato è fondamentale. Se il privato da parte sua ci mette l’investimento, la ricerca e il know-how nello sviluppo di nuove tecnologie, il pubblico deve essere disponibile a sperimentare, mettendo a disposizione le flotte di bus e incentivando le aziende di car sharing o i taxi a partecipare a loro volta. Non solo, il pubblico dovrà presto adottare delle politiche incentivanti all’uso di tecnologie nuove. Chi circolerà senza inquinare, deve avere dei vantaggi. L’importante in questo momento è che ci sia la concreta volontà di adottare energie alternative ‘green e clean’.

Le soluzioni di energie alternative possono far diminuire le tensioni mondiali in atto? Questa è una domanda complicata per una risposta breve ed univoca, ma sono convinto che le energie green, dall’idrogeno passando dal solare termico e i biogas fino dall’eolico, sono le soluzioni per diminuire la dipendenza dal petrolio e creare nuovi posti di lavoro grazie alla nuova filiera. Facendo diminuire la disoccupazione, mi auguro che tanti conflitti sociali possano smorzarsi.