Parco di Monza e le 7 regole per viverlo veramente in modo “green”

28 ottobre 2016 | 15:08
Share0
Parco di Monza e le 7 regole per viverlo veramente in modo “green”

La lente di ingrandimento è quella degli Ecologisti e Civici – Verdi Europei Monza e Brianza che hanno stilato une vero e proprio vademecum.

Parco e Villa Reale di Monza osservati speciali. La lente di ingrandimento è quella degli Ecologisti e Civici – Verdi Europei Monza e Brianza che hanno stilato une vero e proprio vademecum volto alla salvaguardia e tutela del pomone verde cittadino e della Reggia piermariniana.

Sette proposte perchè, come spiegano i “verdi”, «Crediamo che il valore del parco di Monza non sia dovuto al cemento, all’inquinamento, alla folla dell’autodromoma al patrimonio di natura, cultura, interiorità che la gente sperimenta frequentando questo luogo».

La prima proposta è volta a tutelare in modo congiunto la ricchezza dell’ambiente naturale (Parco, Giardini della Villa, Lambro) e dei beni storico-artistici (Villa Reale e altre ville) nell’interesse pubblico. Mantenere e costituire spazi naturali di qualità, preservando e potenziando la biodiversità animale e vegetale locale oltre che l’agricoltura di qualità.

bosco-prato-alberi-parco-generica-mb

Segue «Affermare l’incompatibilità della presenza dell’Autodromo Nazionale e Golf e organizzare una consultazione della cittadinanza per allontanare dal parco queste attività. Riconoscere come inaccettabili: il sacrificio economico per mantenere il Gran Premio, la modifica delle condizioni ambientali (abbattimento alberi) per consentire le gare di superbike e la distruzione dei prati storici per ospitare grandi eventi»

La terza regola propone la promozione delle peculiarità ecologiche con una maggiore integrazione e connessione con gli altri elementi significativi della vita e dell’immagine della città di Monza, come pure a scala bioregionale (reti ecologiche) e di bacino idrografico. Fondamentale, poi, Contenere l’impatto ambientale delle attività antropiche presenti nel Parco e ridurre la superficie delle aree del Parco escluse dalla fruizione pubblica che deve rimanere gratuita.

Al quinto punto gli ecologisti sottolineano l’importanza di «Subordinare le concessioni a privati ad accordi di responsabilità ambientale e sociale». Infine, ma non ultimi per importanza, «Valutare l’opportunità della chiusura al traffico di viale Cavriga e collocare al parco e alla Villa iniziative di educazione ambientale e centri parco».