Rapporto Ecosistema 2016, per Monza tira una gran brutta aria

14 novembre 2016 | 16:14
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Rapporto Ecosistema 2016, per Monza tira una gran brutta aria

Secondo lo studio di Legambiente, il capoluogo brianzolo è l’ultimo in Lombardia per sostenibilità ambientale. 91° posto a livello nazionale. Ecco i dati.

Monza ultimo capoluogo lombardo per la qualità dell’ambiente: è questa la dura sentenza emessa dalla XXIII edizione di Ecosistema Urbano, il dossier di Legambiente realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che mira a tracciare una fotografia delle performance ambientali delle Province italiane attraverso un’analisi dei risultati ottenuti dalle principali città in diversi ambiti. Al primo posto c’è Mantova, terza a livello nazionale, che ha fatto registrare ottimi risultati su tutti gli indicatori: qualità del’aria, dispersione idrica, raccolta dei rifiuti e piste ciclabili. Monza, invece, è il fanalino di coda della classifica lombarda, 91esima a livello nazionale, debole sopratutto sulle alte percentuali di biossido d’azoto, ozono e pm10 rilevati nell’aria.

Monza, insomma, è una città inquinata. Fra il 2015 e il 2016 l’No2 è salito da una media giornaliera di 37 g a una di 47, l’O3 ha fatto registrare 20 giorni di superamento dei limiti in più (da 30 a 50) e il Pm10 è salito da una media di 33 g a un di 38. “L’inquinamento atmosferico si riconferma il grande nemico della pianura Padana ma, mentre Milano sta agendo con uno sforzo di promozione di iniziative come il car o bike sharing, altre città non ingranano la marcia giusta – ha commentato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – . Decongestionare le città dal traffico e attuare una riqualificazione energetica degli edifici aumenterebbero il benessere dei cittadini e ne tutelerebbero la salute. Purtroppo da questi obiettivi siamo ancora lontani”.

Monza ha però dimostrato do avere anche alcuni numeri col segno positivo davanti. La dispersione idrica, per esempio. Il dossier infatti ha inviato solo due città lombarde che rientrano nelle prime cinque virtuose d’Italia, in grado di contenere le perdite a meno del 15%, a fronte di un consistente aumento del fenomeno a livello nazionale: Monza e Lodi. Fra il 2015 e il 2016 è poi migliorata la produzione dei rifiuti (scesa da 428 a 421 chili per abitante), dalla raccolta differenziata che oramai sfiora quota 60% e dai chilometri di piste ciclabili, aumentati anche se di poco (da 2,5 metri per abitante a 2,83).

Per quanto riguarda le performance ecosostenibilità delle altre Province lombarde, detto di Mantova e del suo primato, va segnalata Lecco che mantiene la 14esima posizione rispetto al 2015; Cremona sale di 4 gradini arrivando 20^; Bergamo scala la classifica dal 41esimo al 30esimo posto; Sondrio precipita dal settimo al 41esimo; Pavia guadagna 20 posizioni arrivando 43esima; Lodi scende di 4 posizioni attestandosi alla 65esima; Milano pur passando dal 51esimo posto al 73esimo e registrando i peggiori dati per le medie di polveri sottili, resta tra le migliori grandi metropoli superando di diverse posizioni Roma, Torino, Palermo. Varese dalla 49esima posizione cade alla 77esima; Brescia si discosta di 4 posti dalla graduatoria dell’anno precedente, scendendo a 83; crolla anche Como dalla 45esima all’86seiesima posizione.

ECCO QUI IL REPORT COMPLETO