Risse, spranghe e coltelli: il lato oscuro della Stazione Fs di Monza

10 novembre 2016 | 12:29
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Risse, spranghe e coltelli: il lato oscuro della Stazione Fs di Monza

Escalation di atti criminosi nel 2016 nello scalo ferroviario brianzolo: martedì sera l’ennesimo episodio di violenza. Pilotto (Pd) ha annunciati alcuni nuovi provvedimenti.

Spranghe, coltelli e risse alla stazione ferroviaria di Monza. Martedì sera pochi minuti dopo le 19, 30 è andato in onda l’ultimo di una lunga serie di atti violenti che da circa un anno a queste parte stanno accadendo nello scalo ferroviario di via Caduti del Lavoro. Un marocchino di 24 anni armato di una spranga di ferro ha aggredito passanti e pendolari. Spintoni, urla, panico e poi l’intervento dei vigili urbani seguito da quello della polizia, una pattuglia di agenti protetta da casco e giubbotto antiproiettile che è riuscita a bloccare l’aggressore. Un gesto indiscriminato preceduto da altri episodi preoccupanti. Dal 20 ottobre a oggi si sono verificati sette eventi di violenza crescente: due furti di bici, tre arresti per spaccio di droga, una rissa fra extra comunitari e una violenta lite fra un magrebino e un italiano costata a quest’ultimo una coltellata al collo.

Appena cala la sera, la stazione cambia letteralmente volto. Dottor jekyll e Mister Hyde. I pendolari tornano a casa dopo una giornata di lavoro, mentre il piazzale davanti all’ingresso principale di via Arosio e piazza Castello a ridosso dell’ingresso Est, diventano terra di bande di giovani e giovanissimi. Rubano, spacciano, litigano e creano tensione. Fra residenti, commercianti e pendolari la percezione del rischio aumenta. “Come molti scali ferroviari – commentano -, anche la stazione di Monza ha sempre avuto qualche problema, ma da un anno a questa parte la situazione è peggiorata progressivamente”. Le cose hanno hanno cominciati a tenere una brutta piega già nella primavera del 2015, quando nel giro di pochi giorni si era scatenata una rossa fra quattro Nordafricani e un italiano e poi era stata ritrovata una ragazza morta per overdose in un camper parcheggiato in piazza Castello. Ma è stato nel 2016 che la frequenza ha iniziato ad aumentare: arresti per spaccio sempre più frequenti, minorenni in coma etilico, regolamenti di conti a colpi di bottigliate e duelli all’arma bianca. Alla fine dello scorso agosto un extracomunitario ubriaco ha persino aggredito senza motivo apparente una pattuglia di carabinieri.

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Polizia, carabinieri e vigili urbani tengono sotto controllo lo scalo e le vie vicine quotidianamente. “Ma la situazione sta degenerando” ha detto chi vive e lavora nel quartiere. Le bande di teppisti allargano il loro raggio d’azione. Si postano anche verso corso Milano e il centro storico. Massimiliano Romeo, consigliere regionale della Lega, è stato assessore comunale alla Sicurezza durante la giunta di Marco Mariani. “So che non è facile gestire una tale situazione – ha commentato -, ma mi chiedo che fine abbia fatto il comitato interforze che durante la precedente amministrazione consentiva di avere una cabina di regia e un importante scambio di informazione. E’ evidente che a questa giunta non interessa la sicurezza”. L’atto di accusa è nei confronti dell’esecutivo cittadino guidato da Roberto Scanagatti dal 2012, ma non solo perché nel mirino è finita pure la Prefettura per la gestione della questione profughi.

La giunta, dal canto suo, per arginare il degrado ha adottato alcuni provvedimenti mirati. Contro i furti di bici ha inaugurato la scorsa estate una velo stazione video sorvegliata e il segretario cittadino del Pd, Alberto Pilotto ha annunciati alcuni nuovi provvedimenti. “Stiamo valutando l’adozione di un nuovo software per l’impianto di video sorveglianza grazie al quale dovrebbero essere possibili interventi più tempestivi – ha dichiarato -. Poi effettivamente il lato Est della stazione, quello di piazza Castello, è poco illuminato”. Ma l’idea di fondo del Pd cittadino è di fermare l’ondata di violenza ridando vita alla zona. Come?  Rilanciando il vecchio progetto della giunta cittadina di installare dehors commerciali e turistici lungo un percorso ideale che va proprio dallo scalo ferroviario alla Villa Reale. “Garantirebbero un presidio fisso – conclude -, una presenza sana di giovani che finirebbe con l’allontanare i malintenzionati ”.