Caso “Brianteo”, allo stadio arriva un mini centro commerciale?

12 dicembre 2016 | 19:51
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Caso “Brianteo”, allo stadio arriva un mini centro commerciale?

Svolta clamorosa nella vicenda dello stadio Brianteo: il Comune, proprietario dell’impianto, avrebbe deciso di permettere lo sfruttamento commerciale dell’area.

Svolta clamorosa nella vicenda della riqualificazione dello stadio Brianteo: il Comune, proprietario dell’impianto, dopo aver registrato l’assenza di buste con offerta in sede di gara, avrebbe deciso di permettere lo sfruttamento commerciale dell’area situata all’angolo tra viale Sicilia e viale Stucchi.

Lo scorso mercoledì si è infatti tenuto il primo incontro post-gara tra i vertici dell’Amministrazione e quelli della Società sportiva Monza 1912 di calcio, che gestisce sia lo stadio che il centro sportivo comunale Monzello con un contratto di concessione in scadenza il prossimo 30 giugno. Per il Comune erano presenti il sindaco Roberto Scanagatti, il consigliere comunale delegato allo Sport, Silvano Appiani, il dirigente del settore Governo del territorio, Giuseppe Riva, il dirigente del settore Istruzione e Attività sportive, Chiara Previdi, e il responsabile del servizio Attività sportive, Roberto Citterio. Per il Monza si sono recati in Municipio il presidente Nicola Colombo, il responsabile Sicurezza stadio e infrastrutture, Paolo Facchetti, e l’architetto Federico Pella, già noto alle cronache biancorosse per aver firmato il progetto di riqualificazione del Monzello ai tempi in cui gli azionisti di maggioranza del club erano gli olandesi Clarence Seedorf e Jan Lagendijk.

Si trattava di un incontro chiarificatore in seguito agli attriti sorti all’indomani della dichiarazione di gara deserta, a metà dello scorso ottobre. Il Monza, infatti, aveva assicurato che avrebbe risposto al bando per la concessione del Brianteo e del Monzello, che contemplava la presa in carico della manutenzione straordinaria oltre a quella ordinaria già di competenza. Appiani aveva dichiarato che era stata “una grande occasione sprecata ma che il Codice degli appalti non impedisce a nessuno di presentare un progetto, corredato della prevista documentazione; la risposta dell’Amministrazione sarà, come sempre, trasparente ed ossequiosa della disciplina del codice, cioè una deliberazione della Giunta comunale con cui verrà dichiarata l’esistenza o l’assenza di un pubblico interesse sul progetto”. Colombo aveva spiegato a MBNews la mancata presentazione di un’offerta da parte del sodalizio biancorosso: “Siamo sempre interessati a continuare a gestire il Brianteo e il Monzello, ma i contenuti del bando erano perfetti per strutture che potevano già reggersi economicamente, non certo per lo stadio di viale Sicilia e il centro sportivo di via Ragazzi del ’99. Qui siamo di fronte a impianti per i quali occorrono investimenti importanti, provenienti da investitori importanti, che devono recuperare le risorse investite. Il bando doveva essere più preciso riguardo alle possibilità di sfruttamento commerciale del Brianteo e del Monzello, specificando quello che si poteva fare e quello che non si poteva fare. Invece si leggeva che ogni progetto di questo tipo doveva essere approvato dal Comune. Ma uno non può investire somme importanti senza sapere se potrà avere un ritorno! A queste condizioni non è stato possibile proporre un progetto che coinvolgesse altri investitori, che è il mio obiettivo”. Colombo un mese fa aveva anche rilanciato tramite MBNews con una proposta di project financing: “Noi abbiamo pronti tre progetti: uno piccolo, uno medio e uno grande. Siamo disponibili a mostrarli all’Amministrazione comunale quando vuole. Per le ipotesi media e grande sono ancora alla ricerca di possibili investitori perché è chiaro che il Monza 1912 da solo non ce la potrebbe fare a sopportarne il peso. Da qualche giorno non sto più trattando con una cordata, ma con due, il che significa che i progetti piacciono”.

calcio-monza-pro-loco-concorezzo-mostra-colombo-mbDetto, fatto: è trascorso un altro mesetto ma alla fine le due parti si sono trovate attorno a un tavolo. Il tempo stringe, soprattutto perché la squadra corre in testa alla classifica del Girone B di Serie D e in caso di promozione a fine stagione rischia di ritrovarsi col Brianteo non a norma per la Divisione Unica di Lega Pro, l’ex Serie C. “Ho voluto aggiornare il sindaco e i suoi collaboratori sulla situazione – ci ha raccontato il presidente del Monza 1912 – Ho illustrato loro non solo il quadro riguardante il Brianteo e il Monzello, ma anche tutto quanto la mia proprietà ha fatto nei 17 mesi trascorsi dal suo insediamento in via Ragazzi del ’99. Questo perché la dirigenza non sta solo pensando ai risultati sportivi”. Quando è stato il momento di avanzare proposte concrete per il futuro dello stadio, Colombo ha richiesto garanzie per procedere col progetto medio, che prevede innanzitutto la messa a norma dello stadio, dunque il rifacimento degli impianti, l’installazione dei tornelli, la ricostruzione del muro di cinta e altri lavori che consentano di riportare il Brianteo sopra i 10mila posti agibili (attualmente la capienza è ridotta a 4.999 per la disputa delle partite di calcio e a 7.450 per le restanti tipologie di manifestazioni) in modo da ospitare anche eventi di spettacolo come i concerti; successivamente si vogliono operare interventi più consistenti per rendere più bello e confortevole lo stadio, legati però all’inserimento di esercizi commerciali all’interno del recinto dello stesso.

È lo stesso Colombo a spiegare nel dettaglio questa parte di proposta del club biancorosso: “Non si può pensare che un progetto di riqualificazione possa essere preso in carico solo dal Monza 1912  e senza la possibilità di un successivo utilizzo anche commerciale e non si può pensare che un progetto di dimensioni così importanti possa essere presentato in Comune in tempi brevissimi. La trattativa con le due cordate prosegue, sono stati fatti dei passi avanti, però è chiaro che il mese prossimo dovrò fare una scelta, perché il sindaco ha chiesto almeno un progetto di massima entro un paio di mesi. L’intenzione è di non inserire nel progetto interventi eccessivi dal punto di vista dell’impegno finanziario perché non sappiamo quanto si riuscirà a concordare in termini di durata della concessione. A grandi linee sono state individuate tre fonti di ricavi: quella sportiva (eventi di calcio, rugby, eccetera), quella socio-culturale (concerti, esposizioni, eccetera) e quella commerciale (bar, negozi). Per quanto riguarda le prime due è necessario innanzitutto rendere lo stadio a norma per la terza serie di calcio; poi vorrei realizzare due nuove curve, iniziando dalla Sud, più vicine al terreno di gioco e con seggiolini numerati; le attuali curve, non più utilizzabili, non verrebbero comunque demolite; in futuro mi piacerebbe avvicinare al campo pure le tribune lungo il rettilineo; alla fine lo stadio conterrebbe 15mila spettatori o quasi, dunque un po’ di meno di quanti ne conterrebbe adesso se fosse tutto agibile (18.568, ndr), però lo stesso più che sufficienti anche per un eventuale campionato di Serie B. Relativamente alla terza fonte di ricavi, constatato in seguito a ispezione che gli spazi interni allo stadio sono buoni al massimo come magazzini, ho chiesto all’Amministrazione comunale di poter inserire nel progetto l’edificazione di un piccolo centro commerciale tra il rettilineo dei distinti e il viale Stucchi, o attaccato allo stadio o collegato con rampe. In questo senso ho trovato disponibilità da parte dell’Ente, così come sulla possibilità di ottenere il prolungamento di un anno dell’attuale concessione. È chiaro, infatti, che anche accelerando tutte le fasi progettuali e burocratiche, i lavori non potrebbero iniziare prima della prossima stagione sportiva. L’obiettivo è quello di arrivare a presentare il progetto definitivo per la fine del campionato in corso e di eseguire comunque i lavori più urgenti richiesti per la partecipazione alla Divisione Unica di Lega Pro entro giugno, in modo da avere pronta la certificazione in sede di iscrizione al campionato nel caso la squadra centrasse la promozione. Questi interventi più urgenti riguardano l’impianto di videosorveglianza, i tornelli all’ingresso e la separazione netta tra i vari settori dello stadio per motivi di sicurezza”.

Appiani ha commentato l’incontro con poche parole: “C’è la disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale ad accettare l’introduzione di attività commerciali allo stadio Brianteo, ma è chiaro che dovranno essere coerenti con la struttura che le ospiterà. Cioè dev’essere chiaro che non si potranno vendere alimentari, per esempio. Adesso restiamo in attesa del progetto di massima che il Monza 1912 ci presenterà a breve. Per quanto riguarda la modalità di assegnazione della prossima concessione non è detto che si procederà col project financing: gli uffici stanno studiando altre soluzioni”.

La presenza alla riunione di Giuseppe “Pino” Riva fa presumere che comunque si dovrà approvare prima in Giunta e poi in Consiglio una variante al Piano di governo del territorio.