No Pedemontana, incontro a Seveso. E intanto l’autostrada è ferma

17 gennaio 2017 | 09:21
Share0
No Pedemontana, incontro a Seveso. E intanto l’autostrada è ferma

Il coordinamento No Pedemontana organizza un incontro a Seveso il 20 gennaio per parlare dei risultati dei carotaggi. Ancora in stallo il futuro dell’autostrada.

Venerdì 20 gennaio il coordinamento No Pedemontana organizza a Seveso, presso il centro visite del Bosco delle Querce di via Ada Negri, un incontro dedicato a illustrare e approfondire i dati dei carotaggi effettuati nei terreni dove era previsto il passaggio della tratta B2 di Pedemontana. Sono passati quasi tre mesi da quando sono stati resi noti i risultati delle analisi che hanno confermato la presenza di diossina, in molti punti superiore ai livelli consentiti per legge: il futuro dell’opera, attualmente ferma a Lentate sul Seveso, è tutt’ora un mistero.

«Il termine fissato da Regione Lombardia per la presentazione di un piano di bonifica è scaduto il 19 novembre – spiega il geologo Gianni Del Pero -, il procedimento dovrebbe ormai considerarsi concluso. Ho invitato i sindaci dei comuni della tratta B2 a richiedere la presa d’atto della mancata presentazione di un progetto da parte di Pedemontana». «Ci stiamo confrontando per una sollecitazione in merito alla conferenza dei servizi – conferma il sindaco di Seveso, Paolo Butti -, ma non abbiamo novità, nemmeno in merito al fondo di garanzia»: si tratta di 450 milioni di euro che la Regione ha messo a disposizione per coprire i debiti di Pedemontana, una misura che a fine anno è stata inserita nel nel bilancio triennale provvisorio del 2017. 

Per fare il punto della situazione potrebbe intanto essere utile l’incontro di venerdì. A partire dalle 21.00, Marco Caldiroli, esperto di sicurezza industriale, Edoardo Bai, medico epidemiologo, e Marino Ruzzenenti, storico dell’ambiente, proveranno a fare chiarezza sull’impatto che la diossina ha avuto sulla popolazione di Seveso e dintorni dopo l’incidente del 1976. Si proverà poi a ipotizzare e quantificare i rischi che comporterebbe l’apertura del cantiere di Pedemontana, e quelli connessi alla bonifica che, movimentando ingenti quantità di terra, rischierebbe di disperdere altra polvere inquinata. D’altra parte a dicembre lo stesso Antonio Di Pietro, presidente di Pedemontana, aveva criticato il progetto dell’opera, che, secondo lui, avrebbe dovuto essere “meno faraonico”. «La sicurezza ambientale e la tutela della salute sono possibili innanzitutto rinunciando alla realizzazione di una inutile e costosa autostrada», affermano i portavoce di No Pedemontana.