
Traffico, inquinamento, sicurezza, rumori e miasmi: i cittadini si fanno Comitato
Traffico, inquinamento, sicurezza, rumori e miasmi: i cittadini si fanno Comitato
Il cittadino monzese sembra avere proprie, specifiche qualitĆ . Se ne puĆ² citare una su tutte, emersa in particolare negli ultimi dieci anni. Vuole partecipare. Sono lontani i tempi in cui in cittĆ non si muoveva foglia e tutto sembrava destinato a rimanere bloccato nel tempo, come in una fotografia.
I cittadini non vogliono piĆ¹ stare a guardare. Anzi. Si sono riuniti, si sono coordinati e sono usciti per strada a far sentire la loro voce. Che si tratti di problemi molto localizzati ā il marciapiedi, il giardinetto, il tombino ā o di piĆ¹ vasto impatto ā l'inquinamento elettromagnetico e quello atmosferico nella zona di San Fruttuoso e viale Lombardia o quello igienico-ambientale del depuratore del quartiere San Rocco ā la reazione dei cittadini ĆØ sempre la stessa. Cominciano in due o tre e nel giro di qualche mese sono giĆ in venti. Niente iscrizioni, niente cassa, niente "appartenenze". Ma passione civile.
Come nasce un comitato
Volete dare vita a un comitato della vostra zona? Non ĆØ difficile.
1) Individuate gli obiettivi e i bisogni che vi hanno spinto a riunirvi.
2) Scegliete un nome, una sigla, che simboleggi al meglio il motivo o i motivi della vostra scesa in campo.
3) Se intendete istituzionalizzare la vostra forma di partecipazione potreste anche stilare uno statuto che regoli la vita interna al comitato e vi garantisca personalitĆ giuridica autonoma. Lo statuto dovrĆ essere registrato. In questo modo, il vostro Comitato diventerĆ un'"organizzazione senza scopo di lucro", avrĆ organi funzionali e cariche ufficiali. DovrĆ riunirsi e nominare un presidente, un direttivo ed eventualmente un portavoce per i rapporti con i media.
4) Fate opera di proselitismo cercando di coinvolgere sempre piĆ¹ cittadini sensibili ai problemi da voi sollevati. Riunioni, discussioni, confronti, verifiche con i cittadini, incontri aperti al pubblico, questionari, volantini, istanze (cioĆØ domande per iscritto) agli enti pubblici, incontri con i giornalisti.
5) Allo scopo di ottenere dalla vostra azione risultati significativi, confrontatevi con le istituzioni comunali a tutti i livelli: consiglio di circoscrizione, consiglio comunale, assessori comunali e sindaco. Se lo riterrete opportuno potreste coinvolgere i partiti, soprattutto quelli che manifestano interesse per la vostra causa.
Comitato del depuratore di San Rocco ā Anni per un unico obiettivo
(mag)
Una volta al mese, tutti mesi, da tre anni e mezzo fino a oggi, vanno a fare verifiche e sopralluoghi al depuratore di San Rocco. L'impegno del Comitato del depuratore di San Rocco ĆØ costante per arrivare a risolvere un problema, quello del cattivo odore che si avverte nell'area, che crea disagi e fastidi ormai insopportabili per molti. "Il Comitato ĆØ nato tre anni e mezzo fa ā racconta Carlo Bertoli, portavoce del Comitato ā dopo una mia lettera pubblicata dalla stampa locale, una raccolta di 1.200 firme nel quartiere consegnate alla Circoscrizione 3 e, da lƬ, una prima assemblea pubblica. In quell'occasione si ĆØ deciso di proseguire". Sono 12 i membri attivi, tutti residenti a San Rocco, di etĆ compresa tra i 40 e i 60 anni. Non c'ĆØ un presidente e tutti sono portavoce allo stesso titolo dell'impegno di mettere fine ai miasmi del depuratore attraverso il confronto con le istituzioni, le verifiche delle azioni promesse e l'organizzazione di incontri e campagne informative sui giornali o nel quartiere. "Da quel primo incontro ā prosegue Bertoli ā ci siamo visti con frequenza e regolaritĆ e ogni mese andiamo al depuratore a fare verifiche sulle attivitĆ intraprese per togliere gli odori. Dopo ci incontriamo all'oratorio, in spazi che ci vengono messi a disposizione gratuitamente". Tutte le azioni sono autofinanziate. Pesa, soprattutto, la spedizione dopo ogni sopralluogo di 45 lettere per tutte le istituzioni che fanno capo al depuratore, per informarle dei risultati accertati.
Non corre, proprio, buon sangue tra il Comitato e l'Amministrazione comunale "ma ā riconosce Bertoli ā noi portiamo avanti il nostro discorso e loro il proprio. Siamo critici verso il Comune. Ha fatto degli interventi ma, per noi, li ha fatti male. Sono stati spesi milioni di euro ma gli odori ci sono ancora, se non piĆ¹ di prima". Ć innegabile che il problema non si ĆØ risolto anche dopo l'inaugurazione della scorsa primavera del nuovo impianto di essiccazione dei fanghi con sistema di carico dei camion chiuso, che ā era stato annunciato ā sarebbe stato in grado di ridurre dell'80% le emissioni odorose.
Il Comitato ĆØ completamente apartitico ma "siamo disponibili ā annuncia Bertoli ā a confrontarci con tutti. L'ultimo caso ĆØ stato con Insieme per Monza, che ha anche inserito nel suo programma elettorale la lotta agli odori. Qualche attrito c'ĆØ stato con i Ds e la parte del sindaco, ma solo perchĆ© difendevano ciĆ² che ĆØ stato fatto dall'Amministrazione comunale che, per noi, ĆØ stato fatto male e non ha migliorato la situazione". Le soddisfazioni, come dimostrano anche le raccolte firme, arrivano dal rapporto con il quartiere, in cui non mancano persone che hanno buone parole per l'impegno del Comitato contro un problema cosƬ sentito. "Nel quartiere facciamo volantinaggi e qualche incontro pubblico ā aggiunge Bertoli ā anche se la nostra azione arriva alla gente grazie alla disponibilitĆ della stampa locale che dĆ spazio alle nostre lettere e ai nostri interventi. Inoltre, c'ĆØ anche soddisfazione personale nel lavorare insieme con gli altri. Collaborando fra noi 12 abbiamo creato un bel gruppo omogeneo e manteniamo rapporti piacevoli". L'obiettivo del Comitato del depuratore ĆØ molto specifico, ma non mancano rapporti con altri comitati monzesi. "Lo spirito di tutti i comitati ĆØ di migliorare la cittĆ e i quartieri dove si vive. Abbiamo avuto contatti con il Comitato San Fruttuoso 2000 per unirci in uno unico sulla viabilitĆ . C'ĆØ intesa e si sta lavorando per farlo". Per info: Emilio Bilda, tel. 039.2005310
Gruppo Spontaneo LibertĆ ā Niente tessere di partito
Quando sono nati, dieci anni fa, il quartiere LibertĆ contava 7.500 abitanti ora ne conta quasi il doppio. A quei tempi non c'era nulla o quasi: c'erano una scuola elementare, una materna privata e un piccolo parco giochi semi-abbandonato. Poi soltanto case. "Quando per la prima volta siamo andati in Circoscrizione, non sapevano addirittura dove fosse viale LibertĆ . Era il 1996. Da lƬ ĆØ nata la volontĆ di sollecitare l'Amministrazione e far sentire la nostra voce", racconta Maurizio Resseghini, tra i fondatori del movimento. All'inizio hanno fatto fatica ad accreditarsi, ora sono visti, ci dice Resseghini, come una risorsa a livello sia circoscrizionale sia comunale. Questo ĆØ il risultato di un'attivitĆ capillare svolta in mezzo alla gente, con azioni concrete: sondaggi, questionari distribuiti nelle caselle della posta, banchetti per strada e altre iniziative simili. Del gruppo fanno parte persone di etĆ dai 27 ai 65 anni che esercitano le attivitĆ piĆ¹ varie: il pensionato, la casalinga, l'ingegnere, l'architetto, il manager, il dipendente pubblico, l'operaio, il dirigente, lo studenteā¦
I dieci-quindici componenti del direttivo hanno tra i 35 e i 55 anni. Non c'ĆØ tessera, chi vuole partecipare si presenta e basta. Le spese sono a carico dei partecipanti: quando c'ĆØ bisogno di fondi ognuno di loro si "autotassa". I collaboratori aumentano di molto quando si organizzano eventi come la Festa di Primavera, un weekend di allegria per il quartiere e la cittĆ intera, organizzato alla fine del mese di maggio e arrivato ormai all'ottava edizione. I partecipanti sono arrivati ad essere cinquemila. Se questo ĆØ l'aspetto cultural-conviviale, c'ĆØ poi anche quello dell'impegno sui problemi concreti. "Appena costituiti ā racconta Maurizio Resseghini ā ĆØ nato il problema dell'inceneritore che si progettava di realizzare in cittĆ . Questa ĆØ stata una delle prime battaglie che abbiamo portato avanti e siamo riusciti a vincere, con la collaborazione di tutti i comitati di Monza".
Quando si tratta di far valere i diritti dei cittadini del quartiere, non si fanno distinzioni di "colore" tra una giunta e l'altra. "Metaforicamente parlando ā afferma deciso Giovanni Quagliarella ā andiamo a dare spallate alla porta dell'assessorato indipendentemente da chi c'ĆØ dentro. Se noi dobbiamo picchiare duro perchĆ© ci ĆØ stato promesso qualcosa e non ĆØ stato fatto, non abbiamo nessun problema, indipendentemente da chi c'ĆØ". Certo, non possono essere accusati di avere una posizione di parte. Nel movimento confluiscono persone di diversi orientamenti politici, ma niente battaglie di bandiera e niente tessere, ripetono determinati i due portavoce del movimento Resseghini e Quagliarella: "Quello di non avere tessere di partito ĆØ un requisito fondamentale. Chi ce l'ha non fa parte del gruppo direttivo. Poi ci sono simpatizzanti di tutte le parti.
La mentalitĆ ĆØ quella di venire incontro alle esigenze della gente e non di una parte sola". Info: Maurizio Resseghini, tel. 039.2022245, www.gruppospontaneo.it
Comitato via ArdigĆ² ā Piccolo ĆØ bello
Ć a due passi dal centro, ma non sembra. Lo spicchio di cittĆ compreso tra via Lecco e viale LibertĆ , nell'area intorno a via ArdigĆ², ĆØ una zona che per decenni ĆØ stata lasciata a se stessa. Fino a quando, quattro anni fa, Antonio Di Lucia e Gilberto Rubini hanno deciso di creare un comitato, coinvolgendo anche altri residenti. "L'abbiamo fatto perchĆ© il quartiere era diventato una zona di confine ā racconta Antonio Di Lucia, fondatore del gruppo ā Un po' tutta la zona sembrava abbandonata. Sono quarant'anni che vivo in questo quartiere e da quarant'anni non fanno mai niente. Questo piazzale della scuola ā dice indicandomi l'area a due passi da noi ā ĆØ sempre stato cosƬ. Noi abbiamo sistemato le buche, un paio d'anni fa. Arrivando dal centro fino a via Vittorio Emanuele tutto ĆØ curato, ma appena si oltrepassa via Azzone Visconti giĆ si vede la differenza. PerchĆ© non fare qualcosa anche qui?" GiĆ , perchĆ©? In realtĆ qualcosa ĆØ stato fatto. "Abbiamo lavorato con l'assessore Confalonieri ā continua Antonio Di Lucia ā Sono stati creati alcuni sensi rotatori: entra nel quartiere solo chi vi risiede. Prima invece queste strade venivano usate come scorciatoie da via Lecco a viale LibertĆ e viceversa. Adesso ĆØ diminuito il traffico. Via Magellano ora ĆØ un senso unico, come anche via Caboto". Il comitato ĆØ formato da una quindicina di persone, tra pensionati, casalinghe e professionisti. Si riunisce ogni quindici giorni presso l'oratorio di San Gerardo in via Canova. "La chiesa ce lo mette a disposizione gratis, noi perĆ² ci sentiamo di fare un'offerta con contributi nostri", spiega Di Lucia. Le spese, anche per questo comitato, sono divise tra i componenti. Non ci sono quote associative.
Interventi realizzati? "Gli incroci pericolosi messi in sicurezza (via ArdigĆ² con via Torti, via Caboto) ā elenca Di Lucia ā l'illuminazione su viale LibertĆ che mancava, l'illuminazione sopra le strisce pedonali, le transenne su un tratto di viale sul quale prima erano parcheggiate le auto, i posti auto creati su via Lecco (liberando i marciapiedi dalle auto), la sistemazione della pista ciclabile sempre su via Lecco. Sono cose che abbiamo apprezzato. Noi ci siamo sempre posti con civiltĆ ed educazione e l'Amministrazione ci ha sempre accolto con civiltĆ ed educazione. L'assessore Antonio Marrazzo ĆØ quello con cui abbiamo avuto piĆ¹ dialogo, perchĆ© come assessore ai Lavori Pubblici ĆØ quello piĆ¹ coinvolto". Tanti problemi perĆ² sono rimasti e altri sono sorti da qualche anno. "Rimangono da fare alcuni marciapiedi, come in via Magellano. Poi il cinema Apollo: sono giĆ otto anni che ĆØ chiuso, abbandonato! Potrebbe essere la sede di un centro anziani e di un ufficio postale. Potrebbe essere anche un punto di riferimento per un vigile di quartiere. E infine i phone center, che sono privi di servizi igienici e ci sono tanti clienti che fanno i bisogni dove capita. Senza parlare dei ragazzi che vanno in birreria, qui vicino. Bevono, escono un po' alticci e cominciano a fare i bisogni qui. Se uno protesta c'ĆØ il rischio che gli spacchino la macchina, come hanno giĆ fatto qualche volta. La gente la mattina deve andare a lavorare e di notte vorrebbe riposare". Info: Antonio Di Lucia, tel. 348.4969253
Comitato Monviso ā Non solo tunnel
(mag)
Nasce circa sette anni fa, contemporaneamente agli altri quattro comitati tra Triante e San Fruttuoso, a favore dell'interramento di viale Lombardia e raccoglie la voce dei residenti dell'area monzese piĆ¹ vicina al RondĆ² dei Pini. Il Comitato Monviso, guidato dal presidente Gianfranco Pessina, residente in via Monviso cosƬ come gli altri sette attivisti del gruppo, ĆØ una delle costole (insieme ai comitati San Fruttuoso 2000, Triante, Lombardia, Romagna) della decennale battaglia civica che vuole la fine, attraverso il tunnel, del traffico e dell'inquinamento portato quotidianamente dagli oltre 100 mila veicoli che transitano su viale Lombardia. I membri attivi di via Monviso hanno un'etĆ media tra i 40 e i 50 anni e seguono da vicino la vicenda istituzionale attorno a viale Lombardia, organizzano incontri e manifestazioni, si aggiornano, raccolgono informazioni e tengono i contatti con gli altri comitati. Seguono sempre i fatti nuovi che vengono dalla Regione, dal Comune o da Anas. Non c'ĆØ una sede predefinita. Gli incontri di comitato si fanno a casa di uno dei membri e tutto ĆØ autofinanziato. Dopo lo smacco della revoca dell'appalto a Impregilo la scorsa primavera il Comitato si ĆØ mobilitato con piĆ¹ rabbia alla disperata ricerca di una soluzione certa. Ultimamente abbiamo intensificato il lavoro, ci incontriamo almeno ogni 15 giorni ā dice Pessina ā e siamo piĆ¹ attenti perchĆ© non vogliamo piĆ¹ cadere nell'errore di fidarci delle parole. Continueremo ā sottolinea Pessina ā finchĆ© non si vedrĆ il progetto definitivo, l'appalto fatto e il via ai lavori. Ormai non ci fidiamo piĆ¹ di nessuno e anche se il Comune ĆØ disponibile a dare risposte, nella realtĆ , ci viene il dubbio che, anch'esso, non sappia molto su cosa accadrĆ davvero".
"Inizialmente, forse, le istituzioni ci consideravano dei rompiscatole ā ammette Pessina -. Oggi, invece, credo che non siamo visti male. La nostra azione ĆØ assolutamente svincolata da qualunque colore politico e riguarda circa un quinto dei residenti di Monza. Siamo insistenti ma non penso che ci giudichino irragionevoli". Il Comitato Monviso ĆØ nato per viale Lombardia e lavora per questo ma l'esperienza comune piace e "se si riuscirĆ ad arrivare alla soluzione del tunnel potremmo anche pensare di andare avanti su altre problematiche: le aree verdi abbandonate o le auto troppo veloci sulle nostre strade periferiche". Inoltre, per il presidente del Monviso il comitato ĆØ un'esperienza positiva e gratificante. "Ci si ĆØ conosciuti meglio tra vicini di casa. Tra alcuni si ĆØ creato un vero rapporto d'amicizia personale che va al di lĆ dell'impegno nel Comitato. A volte ci si invita a cena. So di alcune famiglie che si organizzano per fare gite al parco assieme o si frequentano da buoni amici. Il bello di un comitato ĆØ che da un lato si avvicina la cittadinanza alle istituzioni. Si prende coscienza di alcuni problemi della comunitĆ e si arriva a capire che non basta volere le cose, ma bisogna anche attivarsi per ottenerle. Dall'altro c'ĆØ il valore sociale di incontrare,confrontarsi e, talvolta, fare amicizia con gli altri". Per info: c/o Comitato San Fruttuoso 2000
Comitato San Fruttuoso 2000 ā Una cittĆ vivibile per tutti
Lo statuto parla chiaro: salvaguardia dell'ambiente e miglioramento della qualitĆ della vita di Monza e del quartiere sono ai primi posti. Il Comitato San Fruttuoso 2000 ĆØ conosciuto per le sue battaglie contro l'elettrosmog, dieci anni fa, e oggi per il sostegno al progetto del tunnel in viale Lombardia. Ć un comitato che guarda sƬ ai problemi del quartiere, ma in un'ottica piĆ¹ vasta, allargata alla cittĆ . SarĆ una scelta o forse solo sfortuna, a causa della struttura stessa del quartiere, tagliato a metĆ dal trafficatissimo viale Lombardia, che pone davanti ai cittadini problemi e questioni di rilevanza non solo locale. "Una delle nostre caratteristiche ā spiega Isabella Tavazzi, portavoce del comitato ā ĆØ comunque quella di non occuparci del nostro orticello. Noi abbiamo sempre guardato al di lĆ del nostro naso, non abbiamo mai voluto porre problemi personali, ma allargare lo sguardo alla nostra cittĆ ". Sono nati nel 1996, durante l'Amministrazione Mariani. Hanno subito cominciato ad occuparsi di temi molto "caldi", come quello dell'inquinamento elettromagnetico. "Abbiamo iniziato occupandoci dell'inquinamento elettromagnetico provocato dalle antenne che servono per far funzionare i cellulari. Nel 1996 ne ĆØ arrivata una vicino alle scuole del quartiere. In quel periodo non c'era alcuna informazione scientifica in Italia sul problema: l'abbiamo cercata all'estero. Ci siamo preoccupati di diffonderla, abbiamo avuto contatti con il ministero dell'Ambiente, nella persona del ministro Edo Ronchi. Di lƬ siamo partiti con la richiesta di una legge nazionale, che poi dopo qualche anno ĆØ arrivata". L'esecutivo ĆØ composto da venti persone, tra cui ingegneri e tecnici di varie materie. Non hanno iscritti. "Non possiamo conteggiare oggi il numero dei simpatizzanti ā spiega Isabella Tavazzi ā . Per sollecitare l'Anas e il Comune a risolvere il problema di viale Lombardia abbiamo raccolto 9mila firme. PerĆ² non ĆØ che siano tutte persone del comitato!". E per finanziare le attivitĆ ? Vige la regola, consueta per tutti i comitati, dell'autofinanziamento? "Per forza, altrimenti chi lo fa? ā prosegue la portavoce -. Non abbiamo una cassa dove gestiamo soldi, assolutamente, non ĆØ nello spirito del comitato. Si collabora tutti. Dipende dall'esigenza". Il comitato non ha una sede: fa riferimento a una palazzina in cui vivono alcuni suoi componenti, in via Tazzoli 37. Dal momento della sua costituzione si sono succeduti tre sindaci: Marco Mariani, Roberto Colombo e Michele Faglia. I rapporti con tutti e tre, a sentire la portavoce del comitato, sono stati sempre "schietti e chiari": "Noi siamo anche molto severi nelle nostre richieste, le nostre proteste sono comunque molto civili, non abbiamo avuto scontri con nessuno. Si sa, quando si ha a che fare con le pubbliche amministrazioni, che quello del risultato ĆØ sempre un aspetto molto controverso e difficile, perchĆ© comunque la burocrazia ha tempi lunghissimi e molte volte bisogna piegarsi a queste esigenze e aspettare, aspettare, aspettareā¦ Ma noi non ci dimentichiamo mai di niente, quindi puntualmente sollecitiamo".
Info: http://hqmonza.tripod.com e-mail: hqmonza.info@gmail.com