
Abbiamo ricevuto questo contributo dal leader di Insieme per Monza e volentieri lo pubblichiamo
Abbiamo ricevuto questo contributo dal leader di Insieme per Monza e volentieri lo pubblichiamo
Ormai da mesi Insieme per Monza ha presentato le proprie osservazioni al PGT. Inutilmente, almeno fino ad oggi, abbiamo atteso una risposta. Peccato, per noi era e rimane un passo necessario: l’assemblea di IpM ha infatti democraticamente votato che il PGT, così com’è, non può essere sostenuto e noi, forza di opposizione perché così hanno voluto sindaco e vicesindaco, non dobbiamo e non possiamo garantire il numero legale ad una maggioranza che si è disfatta della nostra collaborazione. Ai nostri due consiglieri abbiamo dato mandato di portare in Aula la nostra posizione e di adeguarvisi per senso di appartenenza e di democratico rispetto della volontà assembleare.
Tutti nostri emendamenti sono rivolti alla tutela dell’ambiente cittadino e della sua futura sostenibilità. Abbiamo chiesto che al Rondò dei Pini si faccia almeno la valutazione di impatto ambientale, che gli standard a verde siano reperiti all’interno degli ambiti di intervento, che gli incentivi per interventi ecocompatibili non consistano in ulteriori volumetrie ma in riduzione degli oneri di urbanizzazione. Abbiamo richiesto una generale riduzione delle notevoli volumetrie previste per il residenziale e per il commerciale e , contestualmente, la garanzia del rispetto di aree attualmente a verde e per noi strategiche ai fini di una buona qualità urbana. Abbiamo anche presentato un emendamento volto alla definitiva soluzione della telenovela Cascinazza: IpM auspica che quell’area resti integra e vi si faccia un Parco naturalistico. Attraverso un Accordo di Programma promosso dalla Regione e che coinvolga il privato proprietario dei terreni, esattamente come fatto, e perseguito anche da Faglia, al Rondò dei Pini. L’interesse pubblico è rappresentato dalla necessità per Monza di avere un parco di oltre 500 mila m2, quello privato dalla possibilità di edificare su altre aree, di proprietà pubblica e messe a disposizione con il meccanismo della compensazione come previsto e legittimato dallo stesso PGT in discussione. Abbiamo sottoposto la nostra proposta a tutte le forze politiche: la Giunta ha immediatamente risposto picche con i toni polemici dell’ass. Viganò, Rifondazione Comunista ha fatto altrettanto perché contraria a “nuove colate di cemento”. Ma allora perché sostengono senza condizioni, e senza dimostrare di esistere, il PGT Faglia? Infatti sulle aree pubbliche da noi indicate per lo scambio la Giunta non prevede praterie a verde e stornir di fringuelli, ma nuove ed imponenti edificazioni con fini puramente speculativi e nell’interesse prevalente degli imprenditori coinvolti. Noi chiediamo invece che vengano edificate per concedere un nuovo un parco alla città. Quanto sarebbe stato opportuno che il PRC avesse lanciato il suo anatema contro il cemento quando Faglia ha dato il via libera al centro commerciale del Rondò. Quanto sarebbe stato meglio, soprattutto per la città, assecondare la battaglia di IpM anzichè partecipare alla spartizione degli incarichi che noi avevamo lasciato. Ultimamente IpM ha preso posizione a favore dei lavoratori dell’Agam e del loro posto di lavoro. Anche su questo la sinistra di governo, quello cittadino, non ha dato segni di sé. Anzi combatte in aula per un PGT che prevede la dismissione della sede dell’Agam per fare villette e nuove speculazioni edilizie. Nessuno della sinistra è stato al nostro fianco neppure della difesa dei precari degli asili nido, “esternalizzati” dalla Giunta con immediato dimezzamento di stipendi e diritti. Anziché risparmiare 47mila euro, la somma necessaria per rimanere nel patto di stabilità e non licenziare i precari dalla macchina comunale, si è preferito spenderne 120mila euro per promuovere a nuove posizioni “organizzative”, e quindi a maggiori stipendi, dipendenti con le giuste simpatie politiche. A S. Rocco IpM è stata la sola a condividere realmente la battaglia dei residenti contro i miasmi del depuratore. Anche qui la sinistra non è più di lotta ma di governo, interessato ad incrementare gli utili di Alsi con un nuovo termovalorizzatore piuttosto che a migliorare la qualità di vita dei residenti, magari utilizzando subito i 30 milioni di euro che la stessa Alsi si tiene in cassa per investimenti finanziari.
Consentitemi una domanda: è questa la sinistra monzese? Rifondazione crede forse di recuperare terreno e credibilità lanciando l’idea dell’esproprio sui terreni della Cascinazza ma è una proposta illogica ed impolitica, clamorosamente smentita dallo stesso PGT che i rifondatori sostengono in aula senza batter ciglio. Infatti la proposta della Giunta è di concedere subito i primi mattoni, 120.000 m3, e di lasciare per il dopo le elezioni la possibilità dei successivi, ripetendo il metodo già sperimentato al Rondò. Così le aree restano saldamente nelle mani del privato ed il contenzioso non viene chiuso ma anzi esasperato per sfruttarlo oggi come tigre elettorale, domani per giustificare concessioni presentate come inevitabili e convenienti alla città. Tanto dalla destra quanto, ed ancor più facilmente, dalla sinistra. Roba da film? Certamente sì, visto che nelle sale cittadine è già stato presentato. Ma quello è romanzo pre elettorale per platee di parte, il film vero sarà solo post elettorale e dimostrerà quanto è nudo il “Re Faglia” sotto il vestito della Cascinazza.