Consiglio di Stato: no al ricorso dell’opposizione

23 febbraio 2007 | 17:17
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Consiglio di Stato: no al ricorso dell’opposizione

20070223magistrati

Respinta l'adozione di misure urgenti contro il "lodo Longoni" che limita a 45 minuti il tempo di intervento in Consiglio. "Misura giustificata contro l'ostruzionismo"

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Respinta l'adozione di misure urgenti contro il "lodo Longoni" che limita a 45 minuti il tempo di intervento in Consiglio. "Misura giustificata contro l'ostruzionismo"

Nella interminabile "guerriglia" che l'opposizione in Consiglio comunale ha scatenato a colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato contro la maggioranza, quest'ultima ha segnato un nuovo punto a suo favore.

Il Presidente della quinta sezione del CdS ha infatti respinto la domanda di adozione di misure cautelari provvisorie presentata da alcuni consiglieri comunali di minoranza contro la mozione approvata dal Consiglio comunale di Monza, su proposta del consigliere Egidio Longoni, di limitare a 45 minuti i tempi di discussione riservati a ciascun consigliere nelle sedute riguardanti la pianificazione generale.

Si legge nel decreto del Consiglio di Stato che la "mozione d'ordine appare giustificata dall'esigenza di favorire l'efficienza del dibattito consiliare e di evitare il rischio di interventi ostruzionistici" e che: "proprio in rapporto all'esigenza suindicata non appare sostenibile la tesi secondo la quale l'articolo 18 del regolamento per le adunanza del consiglio comunale precluderebbe la fissazione di qualsiasi limite temporale agli interventi nelle discussioni sugli strumenti urbanistici".

Il Consiglio di Stato annota anche che "la discussione sugli strumenti
urbanistici costituisce una fattispecie estranea agli ambiti di
applicazione delle norme contenute nell'articolo 18" e che "pertanto il presidente del consiglio comunale può disporre la disciplina degli interventi in tale discussione" e che "d'altra parte le decisioni del presidente sono suscettibili di verifica critica da parte del Consiglio
medesimo". Respinta la richiesta di misure cautelari provvisorie, ora il Consiglio di Stato si riunirà il 13 marzo per la trattazione della domanda cautelare.

Il giudice ha comunque  espresso una valutazione implicitamente negativa delle pratiche ostruzionistiche messe in atto dalla minoranza, notando come esse incidono sull'efficienza del Consiglio stesso che si trova nell'impossibilità di discutere e approvare (o respingere) in tempi ragionevoli i provvedimenti di sua competenza. Del resto sono anni che il centro destra non fa mistero del suo programma: "impedire alla giunta Faglia di Lavorare". Ora che anche la suprema magistratura amministrativa ha dato loro torto, resta da vedere come potranno sostenere la correttezza del loro operato davanti agli elettori.