Donne. Pagare il coraggio con la vita.

24 febbraio 2007 | 17:08
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Donne. Pagare il coraggio con la vita.

20070224_giandelliÈ stato come ricevere un pugno nello stomaco: ancora violenza sulle donne. Muoiono Zil-e- Huma Usman, pakistana, e Antonella Russo, avellinese. 

20070224_giandelliÈ stato come ricevere un pugno nello stomaco: ancora violenza sulle donne. Muoiono Zil-e- Huma Usman, pakistana, e Antonella Russo, avellinese. 

La prima pagina del Corriere della Sera le vede una accanto all’altra, sorridenti. Due volti uniti dallo stesso destino: è ancora il coraggio delle donne a pagare con la vita. Huma, prima moglie e madre, e poi ministro. Huma che si è battuta contro la corruzione e gli sprechi nei centri di assistenza per le donne, i bambini e gli emarginati. Huma che ha sostenuto le leggi liberali in favore delle donne, che ha lottato per far abolire i matrimoni forzati delle donne come nel caso del “Vani”, una pratica tribale che impone di dare in sposa una ragazza, spesso sono bambine di quattro o cinque anni, per sedare una disputa familiare. E poi Antonella, a un passo dalla laurea in Economia e Commercio. Antonella che  si ribella  alle violenze e ai maltrattamenti del compagno di sua madre, che lotta con coraggio e denuncia i  continui e ripetuti soprusi. Questi animi forti e alti sono liberi! I loro nomi adesso invocano la giustizia con la sua potenza naturale. L’ingiustizia, no! L’ingiustizia è da evitare perché non vi sono incertezze sui limiti estremi del male e del dolore che potrebbe arrecare. Il suo male potrebbe essere illuminato nel tempo e nello spazio. Il bene è forse diventato un disvalore? La ricerca del bene e della verità non è estranea alla dignità che dovrebbe trovarsi in ogni condizione di vita. Dobbiamo forse considerare che la vita delle donne sia minacciata o turbata dall’incertezza e dall’ignoranza? Non dobbiamo sopportare un dolore per non subirne uno più grave? Non è forse un inferno prepararsi sotto i dolori e sostenerli con l’animo accasciato? No, non il deperimento dell’identità, non il suo sfilacciarsi, ma il significato e l’insieme dei criteri di leggibilità di ogni anima individuale.                                                                                                

Certamente deve esserci una scienza
che si occupi dell’indagine sull’anima;
e certo sarà anche una scienza di alto
valore, perché la conoscenza dell’anima
sembra contribuire a schiudere l’accesso
all’intero essere.

Aristotele. Dell’anima, 402° 

L'illustrazione è di Gabriella Giandelli, tratta da "Interiorae" (Coconino Press