
E' stato presentato lo scorso 10 febbraio il libro che descrive il lavoro in corso per la realizzazione del "museo della città di Monza".
E' stato presentato lo scorso 10 febbraio il libro che descrive il lavoro in corso per la realizzazione del "museo della città di Monza".
Oltre al sindaco Michele Faglia, era presente l'architetto Mide Osculati, che cura il progetto. Fra circa un anno e mezzo assisteremo all'apertura di questo piccolo spazio che avrà come sede un edificio antichissimo appositamente restaurato: in passato ha ospitato il commissariato, poi il liceo musicale, ma è stata anticamente una Casa degli Umiliati, un ordine religioso di frati-mercanti che lavoravano i pannilani e che operavano a Monza già nel 1210.
Dalla presentazione risulta evidente che non sarà un museo come gli altri, ma lascerà molto spazio al coinvolgimento del pubblico, attraverso la realizzazione di apparati multimediali. Non si baserà sul modello museo = conservazione-catalogazione degli oggetti, ma romperà con questa tradizione: sarà partecipato, permeabile, rivolto al futuro, anche attraverso la creazione di spazi e luoghi d'incontro con un accesso autonomo e vita propria, come una caffetteria ed una sala per mostre contemporanee che ospiterà anche presentazioni di libri e concerti.
Il percorso museale sarà di tipo narrativo, non cronologico, e si dedicherà a temi in cui Monza si è riconosciuta e si riconosce, anche internazionali e imprenditoriali. Basti pensare a personaggi del passato come Maria Teresa e Napoleone, ma anche a qualcosa di più vicino come l'autodromo, da qui l'idea di un'icona che rappresenti questo tema e cosa c'è di meglio di una bella Ferrari?.
Data la gran quantità di oggetti che fanno parte del patrimonio della nostra città, è stata fatta una scelta che ha portato all'esclusione di dipinti e sculture (che speriamo saranno esposti presto in quella famosa Pinacoteca di cui si parla da tanti anni) per privilegiare gli oggetti archeologici più rappresentativi, e quelli "simbolo" di un periodo.
Un progetto che intende legarsi alla nuova definizione di museo data a Seul nella Conferenza Mondiale dei Musei del 2004, vale a dire un luogo che ospita il patrimonio materiale e immateriale dell'umanità, cioè "i saperi e i saper fare in cui una comunità si riconosce".