
Alla fondazione Mazzotta di Milano una mostra alla scoperta del mondo fantastico della produzione artistica del celebre artista svizzero.
Alla fondazione Mazzotta di Milano una mostra alla scoperta del mondo fantastico della produzione artistica del celebre artista svizzero.
Se pensavate di conoscere a fondo Klee, questa mostra vi stupirà, guidandovi alla scoperta di una parte meno nota della sua produzione, quella legata al mondo del fantastico o, per dirla con l'artista, al suo Zwishenreich, il "regno intermedio" o inframondo, che si distacca dal reale aprendosi a suggestioni fantastiche e surreali. Nello stesso tempo la ricerca dell'artista si stacca dal figurativo per entrare in dimensioni di straordinaria novità formale.
Questo processo risulta ancor più evidente perché la mostra accosta ad oltre cento opere dell'artista, provenienti da collezioni pubbliche e private, circa 50 opere di Francisco Goya, Giambattista Piranesi, Honoré Daumier, James Ensor, Alfred Kubin, Max Klinger, Ernst Kreidolf, provenienti in gran parte dalla ricca collezione grafica della Fondazione Antonio Mazzotta.
Il percorso espositivo evidenzia il rapporto analogico fra l'opera di questi artisti e la ricerca di Klee.
Questi, da giovane, fino al 1911-12 si sperimenta nel disegno, nella grafica, nell'illustrazione, aprendosi gradualmente alla pittura, affronta l'elemento satirico e morale riflettendo sulla natura umana e sulle strutture sociali. Si richiama alla tradizione alta di Hogarth, Goya ed a quella di suoi contemporanei, come Klinger e Kubin.
Due grandi serie aprono e chiudono la fase iniziale e sono entrambe nel solco della satira. Le Inventionen, le grafiche elaborate tra il 1903 e il 1905, e le illustrazioni per il Candide di Voltaire del 1910-11 evidenziano la volontà di Klee di usare il disegno come strumento di battaglia formale, ma anche ideale, avvicinandolo all'arte fantastica.
Si passa poi al periodo degli anni '20, segnato da una notevole ispirazione musicale (Mozart e Offenbach) e letteraria (E.T.A. Hoffman). E' questa l'epoca del "Teatro magico" (Zaubertheater, 1923, 25). Qui Klee si dedica al lato misterioso, è attratto dal mondo dei simboli, da maghi, demoni, figure favolose e prova una particolare fascinazione per la notte e l'oscurità, in cui le forme reali si trasfigurano e scompaiono in suggestioni nuove e straordinarie.
Infine, nel periodo finale della vita dell'artista, dal 1933 al 1940, tragico per la fuga dalla Germania, dopo la chiusura dell'esperienza del Bauhaus e l'avvento del nazismo, incupito dalla malattia ed infine dalla guerra a dall'avvicinarsi della morte, l'oscurità delle immagini si amplifica e si moltiplicano le allusioni alle ombre del mondo ultraterreno, con i disegni del ciclo Inferner Park, una sorta di Divina Commedia in cui non si rappresenta l'inferno quanto, come dice M. Franciscono, "il processo del morire".
Una mostra esemplare, da percorrere con attenzione e da gustare a fondo. Un percorso non banale, capace di stimolare nel visitatore suggestioni profonde, di condurlo a continue scoperte fantastiche, formali, umane.
Paul Klee, Teatro Magico
A cura di Tulliola Sparagni
Fondazione Mazzotta, Milano
26 gennaio – 29 aprile 2007
Orario: 10-19,30; martedì e giovedì 10-22.30
Apertura: da lunedì 9 aprile a mercoledì 25 aprile 2007 (orario 10-19.30) Chiusa tutti i lunedì e domenica 8 aprile 2007 (Pasqua)
Per informazioni tel. 02.878197, fax 02.8693046, informazioni@mazzotta.it