La Brianza senza fiato

25 febbraio 2007 | 15:25
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La Brianza senza fiato

Meda maglia nera. Sempre più spesso nei bollettini di guerra dell'inquinamento, la cittadina brianzola risulta all'ultimo posto

Meda maglia nera. Sempre più spesso nei bollettini di guerra dell'inquinamento, la cittadina brianzola risulta all'ultimo posto

La Brianza è più inquinata di Milano. Stando agli ultimi dati della qualità dell'aria diffusi dall'Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, la concentrazione delle polveri sottili è più alta nella verde Brianza che nella metropoli milanese. A Monza, a Vimercate e a Meda, i valori di Pm 10 registrati ultimamente erano ben oltre il valore limite, fissato a 50 microgrammi per metro cubo.

A Monza, la centralina di rilevamento di via Machiavelli ha fatto registrare la presenza di 70 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. A Vimercate la stazione Arpa di via Ponti, posizionata davanti all'ingresso principale dell'ospedale civico, si sono toccati i 78 microgrammi per metro cubo. Per risolvere il problema, Corrado Boccoli assessore all'Ambiente di Vimercate, una delle città più colpita dall'innalzamento delle polveri sottili, propone di istituire un tavolo sovraregionale: «È una questione che riguarda tutta l'area padana. Non si può pensare di risolverla ragionando per settori». Il riferimento è alla particolare conformazione geo-morfologica in cui si trova inserita la Brianza. Delimitata a nord e ad ovest dalle Alpi e a sud dagli Appennini, è come se fosse inserita in una conca, col risultato che le emissioni gassose dovute alla presenza dell'uomo: auto, industrie è abitazioni, tendono a ristagnare, aggravando ulteriormente la situazione dell'inquinamento.

La città di Meda si avvale da tempo di una centralina di rilevamento della qualità dell'aria posta in via Gagarin, voluta dall'amministrazione comunale per monitorare il problema. Dall'analisi delle tabelle dei dati rilevati dall'Arpa è del tutto evidente che, mentre sono sotto controllo le concentrazioni di anidride carbonica, ozono, benzene e ossido di azoto, che in casi rarissimi superano la soglia di attenzione, le polveri sottili (Pm10, materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche), specie nei mesi invernali, superano in modo quasi costante i livelli di allarme.

20070225mi.meda2Le fonti principali di Pm10, secondo l'Arpa, sono da addebitare principalmente all'attività dell'uomo: processi di combustione, come quello dei motori delle auto, delle caldaie da riscaldamento e dell'attività industriale, usura di pneumatici, freni e asfalto determinata dall'intenso traffico veicolare. La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell'apparato respiratorio, passando dalle semplici irritazioni di cavità orale e nasale alle ben più preoccupanti bronchiti, affezioni cardio-polmonari e diminuzioni di funzionalità respiratoria.

«Il problema della qualità dell'aria è sicuramente parte del problema più vasto della qualità della vita – dice il sindaco di Meda, Adelio Asnaghi – La stazione dell'Arpa serve a monitorare, insieme con altre centraline dislocate sul territorio, la situazione dell'intera area a nord di Milano, dando gli opportuni dati ai tecnici regionali al fine di consentire interventi coordinati e tempestivi. La soglia di attenzione riguardante le polveri sottili, spesso superata soprattutto nei mesi invernali dove all'incidenza del traffico veicolare si somma il riscaldamento, è il dato allarmante perché si presenta non più come un'emergenza momentanea, ma in termini cronici e grava sull'intera zona, e quindi sulla nostra città, in maniera preoccupante. Sarà mia cura, sulla base di questi dati, sollecitare studi ed interventi che si pongano l'obiettivo di arginare a breve termine la problematica nell'ottica di una soluzione definitiva nel lungo periodo».

Cifre da togliere il respiro

Secondo le rilevazioni dell'Arpa la media della presenza del pm10 è stata di 104 e 92 microgrammi per metro cubo nelle due centraline di Milano, di 116 a Trezzo d'Adda, di 110 a Busto Arsizio (Varese). Le quantità restano comunque al di sopra della soglia di allarme, fissata a 75 microgrammi. Concentrazioni di Pm10 in genere minori sono state registrate nelle altre centraline della Lombardia. A Gallarate, le polveri sottili sono state misurate in 65 microgrammi per metro cubo. A Varese (dove non è mai scattata l'emergenza Pm10) si è addirittura sotto la soglia di attenzione: 42 microgrammi. Le altre centraline del milanese registrano 78 microgrammi ad Arese, 98 a Pioltello, 70 a Vimercate. Magenta è a quota 89, mentre Meda scende a 57. Abbastanza bene è andata nel comasco: in centro città sono stati rilevati 63 microgrammi, a Mariano Comense 71, a Erba 60, a Olgiate Comasco 55.