L’altro lato della cartolina.

15 febbraio 2007 | 01:00
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L’altro lato della cartolina.

Otto autori. Molto giovani, occhi non assuefatti. Capaci di non fermarsi sulle cartoline. Di accarezzare il selciato, il terriccio, il cemento e l’asfalto senza la paura di sporcarsi. Selezionati per lo sguardo – fissato con macchine digitali o analogiche, fantastiche o spartane – comunque curioso. Attento. Ingenuo, per fortuna. Capace d’incantarsi per l’altro lato della città e del territorio. Buio, deserto e abbandonato. Oppure quotidiano, banale e scontato ma solo per finta. Un lato poco illuminato e frequentato, eppure colmo di lavoro, passioni e persone che a volte lasciano le proprie ombre allungarsi più della loro vista.
Una città in cui i simboli hanno lasciato la scena agli spazi: contenitori svuotati e foreste imbiancate; stazioni di passaggio e orizzonti sfasciati; cascine, capannoni e condomini. Tanti spazi e poche figure. E quelle poche aggrappate alle quinte che ne disegnano la giornata: un portone da chiudere, un finestrino che ripara, uno sguardo appuntato altrove.
Abbiamo voltato la cartolina e abbiamo trovato un indirizzo inaspettato, eppure è il nostro.

Otto autori. Molto giovani, occhi non assuefatti. Capaci di non fermarsi sulle cartoline. Di accarezzare il selciato, il terriccio, il cemento e l’asfalto senza la paura di sporcarsi. Selezionati per lo sguardo – fissato con macchine digitali o analogiche, fantastiche o spartane – comunque curioso. Attento. Ingenuo, per fortuna. Capace d’incantarsi per l’altro lato della città e del territorio. Buio, deserto e abbandonato. Oppure quotidiano, banale e scontato ma solo per finta. Un lato poco illuminato e frequentato, eppure colmo di lavoro, passioni e persone che a volte lasciano le proprie ombre allungarsi più della loro vista.
Una città in cui i simboli hanno lasciato la scena agli spazi: contenitori svuotati e foreste imbiancate; stazioni di passaggio e orizzonti sfasciati; cascine, capannoni e condomini. Tanti spazi e poche figure. E quelle poche aggrappate alle quinte che ne disegnano la giornata: un portone da chiudere, un finestrino che ripara, uno sguardo appuntato altrove.
Abbiamo voltato la cartolina e abbiamo trovato un indirizzo inaspettato, eppure è il nostro.

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Olga Cazzaniga.
«OC è megafono della moltitudine. Le immagini non sono altro che vita che scorre, la fotografia ferma istanti, ma che coraggio per pretendere di avere l’esclusiva sullo scorrere della vita di altri, di possederne i diritti. Così è per la musica, null’altro che suoni dispersi che qualcuno mette armonicamente insieme e per la scrittura, “le storie non sono altro che asce di guerra da disseppellire” diceva qualcuno».

Elena Colombo.
Nata nel 1982, vive a Carate Brianza. Diplomata in digital design allo IED di Milano, si occupa di video, grafica e web. Attualmente lavora per un’agenzia di comunicazione. Nel tempo libero fa la musicista e la proiezionista in un cinema.
www.flickr.com/photos/elelfa – info @ colomboelena.it

Swan Lefevre.
Studentessa al Politecnico di Milano, vive a Monza. Passione per fotografia, grafica e comunicazione visiva. Di Monza dice «è la mia città da quando sono bambina. Amo questa piccola realtà di provincia (…) Ha un dualismo interno, la trovo piccola e grande allo stesso tempo, graziosa e brutale a seconda dei suoi angoli. Mi piace avere la certezza di uscire di casa, essere vicino al centro e poter incrociare visi sconosciuti ma abituali».
www.flickr.com/photos/swanina – swaninaa @ gmail.com

Federica Musmeci.
Nata nel 1986, vive a Lesmo. Ha studiato all’ISA di Monza per poi dedicarsi completamente alla fotografia. È assistente del grande Alex Majoli (uno dei pochissimi italiani della Magnum). Ha lavorato per molte agenzie occupandosi di moda e reportage.
www.flickr.com/photos/machenome – federicamusmeci @ hotmail.it

Davide Prato.
Programmatore informatico a Milano, appassionato di scrittura, musica, fotografia, archeologia industriale, architettura urbana.
www.flickr.com/photos/z79

Martin Rohde.
Nato nel 1974 a Monaco di Baviera. Ha studiato fisica a Regensburg, Monaco e Chicago. Lavora come ingegniere nel settore della microelettronica. Vive a Monza da 2 anni. Torna in Germania fra breve.
www.flickr.com/photos/31184789@N00
– metatier @ googlemail.com

Luca Santese.
Nato nel 1985 a Monza, vive a Carnate. Diplomato presso l’ISA, adesso studia a Brera. Oltre che di fotografia, si occupa di video e cinema. Anche lui collabora con Alex Majoli .
www.flickr.com/photos/luca_santese
– antifasi @ email.it

Roberta Venier.
Nata a Monza nel 1979, interessata da sempre all’arte e all’artigianato. «La fotografia è la memoria delle esperienze. Noi siamo come pellicola fotografica, emulsione sensibile e dalle sue foto in bianco e nero, sempre molto contrastate, si deduce una visione del mondo, un punto di vista molto attento e vivace».
www.flickr.com/photos/kalimera – robi.nia @ tiscali.it