Monza fa scuola

22 febbraio 2007 | 01:00
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Monza fa scuola

Incontro con l'assessore Paolo Pilotto sulla situazione della scuola d'infanzia in città

Incontro con l'assessore Paolo Pilotto sulla situazione della scuola d'infanzia in città

A Monza si fa scuola. Questo piccolo gioco di parole nasconde una doppia verità. Non solo la nostra città può vantare la bellezza di 94 istituti (dall'asilo alle superiori) per un totale di quasi 23mila iscritti. Monza, infatti, è uno dei modelli organizzativi a livello nazionale per quanto riguarda il settore dell'istruzione. "Solo Roma, forse, può vantare numeri maggiori di istituti e studenti in rapporto alla popolazione – dice con una certa soddisfazione Paolo Pilotto (nella foto), titolare dell'assessorato all'Educazione – la nostra città, poi, è da più di vent'anni considerata un punto di riferimento in tutta Italia per quanto riguarda la scuola dell'infanzia". Le vecchie e care scuole materne della nostra città sono 31 e ospitano, in quest'anno scolastico, 3.576 bambini. Non è tanto questo dato, seppur notevole, l'aspetto importante. La particolarità di Monza è che due terzi del servizio sono assicurati da istituti religiosi paritari e solo la rimanente parte da scuole statali. Le ragioni di questo importante sviluppo sono da ricercare nella storia di questa città.

20070222_pilotto_paoloLA STORIA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA MONZESE

La nostra città ha sempre avuto un gran fermento di scuole religiose, cattoliche, che negli anni Sessanta hanno risposto all'esplosione del bisogno di strutture recettive dovute alla spinta dell'immigrazione interna, soprattutto dal sud e dall'est della penisola.

Questi istituti, infatti, hanno cercato di porre rimedio alle lacune del sistema scolastico nazionale. In quel periodo, infatti, lo Stato puntava la maggior parte delle risorse di questo settore al potenziamento della scuola dell'obbligo. La scuola dell'infanzia, non essendo obbligatoria, venne esclusa da questi investimenti "d'emergenza" e così la Chiesa si prese carico di questa esigenza. Vent'anni fa, poi, quando la situazione si stabilizzò, ci furono le risorse per intervenire anche in questo campo. L'allora assessore Gigi Caregnato elaborò una convenzione tra il Comune e le scuole paritarie che è stata presa come modello in tutta Italia. Questa iniziativa si proponeva di fornire un supporto agli istituti paritari, lasciando però alle scuole tutte le autonomie. Il Comune forniva il proprio aiuto attraverso un sostegno per ogni sezione aperta, un contributo giornaliero per ogni bambino iscritto e la fornitura di derrate alimentari. "La storia dell'evoluzione delle scuole monzesi è la dimostrazione lampante dell'importanza attribuita all'educazione nel nostro territorio – commenta Pilotto – Un fattore fondamentale di sviluppo"

LA NUOVA CONVENZIONE

"Quando, cinque anni fa, siamo stati eletti al governo della città ci siamo posti l'obiettivo di rinforzare il sistema scolastico nazionale dell'istruzione – continua l'assessore – Ma soprattutto volevamo rendere ancora più equo il trattamento dei bambini che usufruiscono dei servizi comunali, all'interno delle scuole pubbliche o nelle paritarie, senza differenze". Due anni fa, quindi, il Comune ha introdotto alcune piccole modifiche alla convenzione stipulata vent'anni prima. Punto cardine del provvedimento è stato vincolare la quantità dell'intervento economico del Comune per ogni alunno delle scuole dell'infanzia monzesi alla situazione finanziaria della famiglia di appartenenza. "Questo sistema si applica sui contributi alle scuole paritarie, mentre per le scuole statali si riflette sulle rette da pagare – spiega Pilotto – La valutazione è fatta attraverso il modello ISEE e la divisione è fatta sulla base di due fasce di reddito per le private e quattro per le statali". I risultati non sono tardati ad arrivare e oggi ci sono nella scuola dell'infanzia 200 iscritti in più rispetto al 2005. "L'aumento si è registrato equamente all'interno delle scuole paritarie e in quelle pubbliche: ciò dimostra che la nostra azione non ha penalizzato nessuno, ma anzi mira ad uno sviluppo complessivo del sistema scolastico monzese – commenta l'assessore – Ci hanno criticato dicendo che ci intromettevamo nell'autonomia degli asili, che creavamo diversità, che violavamo la privacy delle famiglie. Monza, poi, è in una fase di "controtendenza virtuosa" rispetto a quello che sta succedendo nel resto della Lombardia dove l'offerta sta calando".

EDILIZIA SCOLASTICA, CORPO DOCENTE E PASS ANAGRAFICO

L'edilizia scolastica e il potenziamento del corpo docente sono gli altri due paradigmi dell'azione durante l'ultimo quinquennio. "Un altro aspetto molto importante della nostra azione riguarda l'ampliamento degli spazi disponibili – spiega Paolo Pilotto – Per esempio la creazione della scuola per l'infanzia "Giotto" all'interno della scuola "Dante", l'ultimazione della scuola materna del quartiere Libertà e i lavori presso la struttura di via Ferrari dovrebbero risolvere definitivamente gli ultimi problemi di carenza di posti disponibili. Cinque anni fa, infatti, c'erano 200 bambini in lista d'attesa, oggi siamo a quota 37".

L'edilizia scolastica, però, da sola non risolverebbe il problema. Un'altra questione molto delicata riguarda i docenti. "Non è sempre facile ottenere nuovo personale: per la scuola dell'infanzia del quartiere Libertà, infatti, ci sono voluti 20 mesi per ottenere le docenti necessarie per coprire le tre sezioni. Noi però possiamo contrattare con il Ministero partendo da una posizione favorevole grazie al nostro impegno per l'edilizia scolastica e ad una convenzione così. In cinque anni abbiamo ottenuto otto docenti in più per le scuole dell'infanzia monzesi".

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Un altro problema molto importante, cui oggi si è riusciti a porre rimedio, era quello quelle delle doppie iscrizioni. Prima, infatti, i genitori potevano iscrivere il proprio figlio in più scuole per avere la certezza di un posto. Così, però, si venivano a creare liste d'attesa sproporzionate che, oltre a non rispecchiare la realtà, non consentivano una valutazione ed una pianificazione adeguata. "Ora, invece, abbiamo predisposto il Pass anagrafico: una sorta di certificato fornito dal nostro assessorato che deve essere consegnato alla scuola dell'infanzia scelta al momento dell'iscrizione – spiega Paolo Pilotto – In questo modo un bambino non può essere iscritto a più di una scuola".

TRA PASSATO E FUTURO

"Quando siamo arrivati, c'erano dei gravi problemi gestionali. Per esempio, in alcuni casi, abbiamo trovato linee telefoniche attive ma sprovviste del necessario apparecchio, e viceversa. Oggi, invece, tutte le scuole risultano avere la connessione Adsl. Oppure l'erogazione dei fondi per il diritto allo studio erano vincolati in modalità di fruizione talmente rigide, che le scuole a volte non riuscivano nemmeno ad usufruirne". Prossime tappe della crescita del settore sono alcune piccole, ma importanti, migliorie come l'automazione dei pagamenti che da una parte aiuterà il Comune a monitorare la situazione, dall'altra eviterà alle famiglie perdite di tempo inutili.

"Non ci sono delle mancanze macroscopiche nel sistema scolastico monzesi, conclude l'assessore Paolo Pilotto. Ovviamente, però, di lavoro da fare c'è sempre. Lavorare sull'edilizia scolastica, anche per quel che riguarda gli arredi, e sull'erogazione del servizio, programmata a seconda delle future riforme legislative. Noi puntiamo ad una maggiore autonomia gestionale delle scuole e ed una velocizzazione dei rapporti con il Comune: così può crescere anche la soddisfazione generale per il servizio offerto. La scuola dell'infanzia non è d'obbligo ma non può essere nemmeno considerata un parcheggio sociale. Rappresenta un'occasione imprescindibile di civiltà". J

Privato: "Il comune è con noi"
Intervista a Rosaria Vergani Ratti, responsabile della scuola per l'infanzia San Luca

Rosaria Vergani Ratti è la responsabile della scuola paritaria per l'infanzia San Luca di via Guerrazzi 31. Il suo istituto, che fa parte della parrocchia di San Giuseppe, è uno dei più grandi in città e ospita 150 bambini dai 3 ai 6 anni. Lei è una monzese benemerita perché a giugno ha vinto il Giovannino d'oro per il suo decennale impegno in favore dei bambini. La sua testimonianza è molto significativa.

"Anche se la nostra è una scuola paritaria, siamo sempre stati supportati dall'Amministrazione con la quale, oramai, abbiamo instaurato da tempo una stretta collaborazione". Rosaria Ratti è soddisfatta soprattutto per l'aiuto fornito per il progetto sulla disabilità Vela 1. "È un esperimento innovativo per aiutare i bambini portatori di handicap: il Comune non solo ha condiviso l'idea, ma l'ha anche supportata concretamente fornendo la presenza dei suoi educatori".

La responsabile del San Luca, poi, condivide in pieno anche l'introduzione delle fasce per la determinazione dell'importo della retta. "Noi abbiamo sempre cercato di privilegiare le fasce di reddito più basse, per aprire la nostra scuola a tutti, senza distinzioni di disponibilità economica. Questo nuovo sistema introduce un piccolo principio di sussidiarietà, che riteniamo sacrosanto: chi ha di più deve dare di più".

Come hanno reagito i genitori davanti alla richiesta di presentazione del modello Isee per la valutazione del reddito? "Hanno capito qual era lo scopo del provvedimento e non ci sono stati problemi. Inoltre, se una famiglia ha un reddito alto e non vuole notificarlo alla scuola, può anche non consegnare il modello Isee e viene messa nella fascia alta. Bisogna considerare, comunque, che la differenza è minima, un euro al giorno per bambino"

Pubblico: "Ora la situazione è diventata più equa"
Intervista ad Annamaria Cavenaghi, direttrice del quarto circolo didatttico

Annamaria Cavenaghi è la direttrice del quarto circolo didattico di Monza, all'interno del quale c'è la scuola dell'infanzia più grande della città, quella di via Poliziano 1. La struttura è intitolata a "Il Cartoccino", la storica casa editrice monzese di libri per l'infanzia, e oggi ospita ben 208 bambini. Il suo giudizio sulla situazione delle scuole monzesi per l'infanzia è positivo, soprattutto per la rete che si è creata tra i vari operatori del sistema. "Le scuole statali, gli istituti paritari ed il Comune stanno lavorando insieme proficuamente per un continuo miglioramento dell'offerta alle famiglie".

La situazione, secondo Annamaria Cavenaghi, è migliorata molto nell'ultimo periodo. "Fino a pochi anni fa c'era una grande carenza dei posti disponibili e, inoltre, le scuole avevano dei criteri diversi per l'assegnazione dei posti: si creavano delle vere e proprie discriminazioni. Per esempio, nel settimo circolo non ci sono scuole dell'infanzia statali e quindi i bambini di quella zona erano penalizzati se si iscrivevano negli altri istituti che privilegiavano i residenti dell'area di competenza.

Ora, invece, le voci per l'assegnazione dei punteggi sono unificate e la situazione è diventata più equa".

L'equità è uno dei principi cardine dell'azione di governo dell'Assessore Paolo Pilotto nei confronti della scuola. In questo senso, il provvedimento più importante è stato l'introduzione delle fasce di reddito.

"Ci sono state delle resistenze all'inizio da parte dei genitori, ma poi siamo riusciti a spiegare il provvedimento che l'anno prossimo verrà applicato anche alle scuole elementari. D'altronde noi tocchiamo sempre più spesso con mano un numero crescente di situazioni di bisogno tra le stesse famiglie, per cui è giusto che chi ha di più contribuisca di conseguenza".

Molto importante, infine, per la direttrice del quarto circolo è stata anche l'introduzione del pass anagrafico che ha eliminato il problema delle doppie iscrizioni che, fino a poco fa, gonfiavano artificialmente le liste d'attesa, impedendo una pianificazione corretta dei posti disponibili. "È un sistema di controllo importante che ha riscosso molto successo. Infatti, è stato portato come modello in vari convegni nazionali, e già altre città più grandi, come Brescia, hanno copiato il sistema".