
Al giovedì AreaOdeon presenta cattivi, ribelli e outsider al primo piano della stazione ferroviaria.
Al giovedì AreaOdeon presenta cattivi, ribelli e outsider al primo piano della stazione ferroviaria.
Ad essere sinceri, la prima cosa che stupisce quando leggi il volantino che trovi per strada o quando qualche amico, o, come nel mio caso, un redattore, ti parla del progetto Parole in Proiezione di Areaodeon, è la location. Leggi e rileggi il volantino, continui a chiedere al tuo redattore e la risposta è sempre la stessa: la stazione di Monza. Ma si sa, nello stupore spesso e volentieri si annida quella sana curiosità che ti spinge quantomeno ad andare a vedere se davvero nelle fredde serate della stazione del capoluogo brianteo si annida uno spazio così alternativo e così affascinante. E tale spazio, in effetti, c’è davvero. Salgo le scale che si prendono di fianco alla nuova edicola e arrivo al primo piano; subito mi accoglie una ragazza a cui spiego che sono venuto per scrivere una presentazione del progetto di Areaodeon per Monza La Città e lei, ben felice, mi presenta a Stefano Gentile, il curatore della rassegna. Mentre lo seguo verso l’ufficio i miei occhi sono attirati dal secondo elemento che stupisce davvero tra tutto ciò che gravita intorno al progetto, ossia il luogo dove la rassegna si tiene. Un luogo che tu, profondo conoscitore di questa stazione, puntuale pendolare Monza-Milano, tu che questo edifico lo frequenti sei giorni a settimana, non ti aspetteresti mai di vedere inserito a pochi metri, a pochi scalini, dal tanto “amato” binario 5. Un ampio stanzone, molto luminoso, riempito da sedie e comodi prototipi di divani blu e arancioni, tanto caldo e familiare da farti dimenticare che ti trovi nel tempio della freddezza e della vita vissuta di corsa. Dunque mi scuoto dai miei pensieri e arrivo nell’ufficio dove Stefano inizia a raccontarmi qualcosa in più della rassegna Parole in Proiezione.
Il progetto nasce in collaborazione con Bevivino editore, partendo dall’analisi dei temi della collana “I Cattivi” edita, appunto, da Francesco Bevivino, in cui hanno ruolo centrale personaggi controversi, discussi, difficili da inquadrare, tutti visti da giovani autori. “I personaggi non sono da vedere singolarmente” mi spiega Stefano, “è infatti necessario cercare di vederli all’interno di cicli. E’ bello secondo me riuscire a trovare un filo conduttore che unisca dei personaggi nonostante le diversità”. Filo conduttore che consiste nella ribellione, nella sregolatezza di questi soggetti letterari. Tutti i personaggi sono appunto inseriti in cicli, e sono da considerare divisi in gruppi di tre. Molto interessante a mio avviso, è il ciclo della “Violenza del Sangue”, che porta a sé il regista Quentin Tarantino, il re del traffico della cocaina negli anni 70 e 80 Pablo Escobar e Dracula; “l’elemento che unisce questi tre personaggi è sicuramente il sangue. Ma lo stesso sangue cambia di personaggio in personaggio: se lo si vede attraverso gli occhi di Tarantino diventa una fonte di spettacolo, attraverso gli occhi di Escobar la primaria fonte di potere e attraverso gli occhi del Conte Dracula, una fonte di vita”, mi spiega sempre Stefano Gentile. Il ciclo invece che tiene banco durante questo mese di febbraio, partendo da giovedì 8 e finendo il 22, è quello riguardante il fascino della ribellione in tre, possiamo dire, geni di ambiti diversi: Marlon Brando, Marco Pantani e William Burroughs. Nei tre giovedì centrali del mese di marzo sarà “Fisicità Improbabili” il tema che unirà Maradona, Hemingway e John Belushi, come a settembre potremo stare ad ascoltare e rivedere le imprese al volante di Michael Schumacher unite, una settimana o due più tardi, al fascino terrificante di quel Dart Fener di Star Wars. “Questa sera per parlare di Pantani abbiamo invitato un giornalista della Gazzetta dello Sport, Marco Pastonesi” continua Stefano “Ogni sera invitiamo l’autore del libro o una persona che sia competente riguardo l’argomento che stiamo trattando”. La serata sul ciclista di Cesenatico inizia quindi di lì a poco. La sala si inizia lentamente a riempire e il vino, offerto, a riscaldare l’atmosfera. Dopo una breve introduzione di Stefano, Pastonesi inizia a raccontare la vita sportiva di Pantani. Discorso arricchito da filmati molto curati e montati con gusto. Io continuo a guardarmi in giro: guardo ancora lo stanzone, cosi caldo e accogliente, guardo la gente al rinfresco, persone di ogni età, e sento la gente di fianco a me che ricorda quanto era forte nelle scalate il Pantani di Cesenatico.
Nelle foto alcuni momenti della serata dedicata a Caravaggio (Foto Areaodeon)
E’ tutto così intimo che hai dall’inizio alla fine della serata l’impressione di non esserti mai mosso da casa. A pensarci bene, forse era proprio uno spazio come questo, erano idee come queste che mancavano a Monza, alla Stazione di Monza, idee che ora ci sono, e che possiamo goderci, per dimenticarci almeno un secondo che ci troviamo comunque nel tempio della freddezza e della vita vissuta di corsa. C’è già domattina.
Maggiori info: www.areaodeon.it