
La notizia più importante della settimana, è la decisione dell'opposizione in Consiglio Comunale di ritirare oltre 18mila emendamenti al Piano di Governo del Territorio (Pgt) presentato dalla Giunta di Michele Faglia. Perché? I consiglieri di minoranza, in particolare di Forza Italia, l'hanno giustificato facendo riferimento "al senso di responsabilità". Una spiegazione troppo semplice quanto poco convincente. Perché se così fosse, loro stessi oggi confesserebbero la propria irresponsabilità manifestata quando, con grande teatralità, hanno presentato circa ventimila emendamenti. Altri, pensiamo siano stati i motivi.
a) La recente sentenza della Corte di Cassazione che riconosce le ragioni della Giunta di Monza e respinge quelle dell'attuale proprietà della Cascinazza, l'I.e.i. di Paolo Berlusconi, sgombera il campo da tutte le pretestuose considerazioni di chi ventilava una possibile ritorsione economica da parte della proprietà. E la Cascinazza costituisce il pomo della discordia chiamata Pgt.
b) Monza e Como saranno i maggiori comuni nei quali si voterà il prossimo 27 maggio e l'attenzione dei mass media sarà molto forte. La famiglia Berlusconi imprenditore, la famiglia Berlusconi politico, Forza Italia ma anche Lega e Alleanza Nazionale non si sarebbero potuti permettere una campagna elettorale in gran parte legata alla destinazione di una delle ultime aree verdi della città, pena l'ennesima sconfitta.
c) Occorreva quindi dimostrare alla città almeno il ritrovato senso di responsabilità, dopo averlo smarrito per oltre quattro anni. Tutto nella speranza di riconquistare il governo di Monza per poi procedere immediatamente a rivisitare il Pgt eventualmente adottato.
d) L'eventuale discussione dei quasi 20mila emendamenti avrebbe occupato almeno 800 sedute di Consiglio Comunale, che sarebbero costate a Monza almeno 2.400.000 euro, con la conseguente non approvazione del Pgt in tempo utile e disastrosa campagna elettorale per i responsabili.
e) Ci si sarebbe comunque potuti opporre al Pgt discutendo i 1.065 emendamenti rimasti. Ipotesi vanificata con la dichiarazione di non ammissibilità per una gran parte di questi. Oggi quelli rimasti da discutere sono 112, con un obiettivo in mente: dotare finalmente la città di uno strumento di governo del proprio territorio pensato e progettato a difesa della città stessa. Perché decidere del proprio territorio e del come viverci, nel rispetto delle leggi e delle regole, è la prima vera forma di federalismo.