
L'invito a Ds e Margherita di rimettere in discussione i loro sicuri e collaudati porti per iniziare insieme una navigazione in mare aperto alla ricerca dei nuovi e aspettati approdi.
L'invito a Ds e Margherita di rimettere in discussione i loro sicuri e collaudati porti per iniziare insieme una navigazione in mare aperto alla ricerca dei nuovi e aspettati approdi.
Mentre si moltiplicano in città i candidati alla poltrona di Sindaco e prende avvio la campagna elettorale per le elezioni amministrative del prossimo maggio, torna, nelle riflessioni e discussioni congressuali dei Ds e della Margherita, la Politica una volta tanto scevra da pregiudizi e libera da emergenze e contingenze dettate dall'azione di governo della città e dal clima nefasto dei consigli comunali resi inaccessibili, dall'ostruzionismo dell'opposizione di centro destra, ad ogni discussione di carattere politico. Congressi importanti non rituali, riflessioni forti, passionali, un tempo le avremmo definite alte. L'orizzonte si chiama Partito Democratico, per il quale donne e uomini provenienti da storie e culture diverse provano a costruire la strada verso la nuova e comune casa. Una discussione alimentata anche da coloro che in questi anni hanno dato vita all'esperienza dell'Ulivo.
Intanto crediamo debba essere apprezzata la scelta, forse anche inedita in Italia, di rimettere in discussione sicuri e collaudati porti per iniziare una navigazione in mare aperto alla ricerca di nuovi approdi. Una scelta che probabilmente non sarà indolore, basti pensare che i congressi dei Ds si svolgono sulla base di tre diverse mozioni, più semplicemente tre diversi modi di vivere e concepire la nascita del Partito Democratico. La scelta di dare vita a un nuovo soggetto politico appare ormai scontata, soprattutto dopo anni di convivenza per lo più felice al governo in moltissime città italiane, in gran parte delle Province e in quasi tutte le Regioni. Non bisogna assolutamente aver paura del nuovo, così come occorre sapere che ogni forzatura sui modi e sui tempi può essere controproducente.
Perché non è possibile nascondere che le diversità, non divisioni, permangono e solo un aperto e continuo confronto può far mature nel tempo le indispensabili condivisioni. Pensiamo per esempio ai temi che in qualche modo richiamano le coscienze, il sistema etico e morale, l'identità laica e quella confessionale. E allora sarebbe molto utile che i due partiti al termine dei propri congressi, in stretto rapporto con l'associazione dei cittadini per l'Ulivo, promuovessero nella nostra città momenti d'incontro pubblico, seminari, confronti, per permettere a tutti di contribuire alla tessitura di quella rete che sappia dare identità al Partito Democratico senza però sacrificare sull'altare dell'unità a tutti i costi le diverse sensibilità.