
Il calcio torni a scuola per ritrovare i suoi valori positivi. Questo l'obiettivo del "Progetto Scuole", l'iniziativa promossa da A. C. Monza Brianza 1912 assieme alle altre società calcistiche monzesi, con il patrocinio di Comune di Monza e della Provincia di Milano attraverso il Progetto Monza e Brianza. Il Monza si propone di portare all'interno delle scuole elementari, medie e superiori un progetto triennale di "Educazione attraverso lo sport" per rivalutare al meglio i valori veicolati dal pallone in un contesto sociale in cui, ormai, il calcio viene associato solo a modelli comportamentali non certo positivi, come dimostrano anche i recenti fatti di cronaca sia nazionale sia locale. Il motto dell'iniziativa è emblematico, "Gioco + Salute + Divertimento = Sport", e per questo le scuole monzesi, dopo qualche iniziale perplessità, hanno aderito con convinzione al progetto. Una riapertura importante da parte degli istituti scolastici verso il mondo del calcio, che per molto tempo è stato messo in secondo piano preferendo insegnare altre attività motorie e altri sport che a giudizio dei docenti avessero valori educativi più elevati. In concreto, l'iniziativa si articola in tre momenti principali. Il primo passo è il "Progetto culturale" che si concretizza nella distribuzione di un libricino studiato per diffondere la cultura sportiva comune a tutte le discipline e sensibilizzare i ragazzi sui vantaggi garantiti dalla pratica continuativa di uno sport. Il volume si articola in cinque aree tematiche molto significative: gioco, sport, campioni, alimentazione e salute. Il secondo passaggio del "Progetto scuole" è la fase interattiva in cui i ragazzi si potranno confrontare direttamente con il calcio sotto la sapiente guida del Monza Brianza. Il "contatto" avverrà in due momenti distinti. Gli alunni verranno invitati al Brianteo durante la settimana per provare un percorso educativo con il contributo di professionisti e atleti che metteranno a disposizione la loro esperienza. Le classi, poi, verranno portate allo stadio anche la domenica per assistere alle partite della squadra biancorossa all'interno dell'Iper kids area: una zona della tribuna centrale del Brianteo che ad ogni incontro ospita circa 300 ragazzi, dai 6 ai 15 anni, intrattenuti da animatori per promuovere un tifo corretto, ispirato ai valori del fair play. Il passo finale del "Progetto scuole" sarà un momento di pratica sportiva vera e propria: una festa dello sport alla quale parteciperanno tutte le scuole. Per questa fase, si sta pensando anche di organizzare un torneo tra le rappresentative delle varie scuole superiori di Monza.
L'unità di intenti dei tre principali promotori dell'iniziativa (Comune, Monza Brianza e scuole) è ben espressa dalle dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa di presentazione del progetto, che si è svolta la settimana scorsa nell'aula del Consiglio Comunale. "Noi non possiamo abbandonare i ragazzi che hanno la passione per il calcio. Dobbiamo offrire loro uno sport diverso, che rivaluti il suo lato ludico – ha detto Dino Dolci, assessore monzese allo Sport – Questa è un'iniziativa che parte dal territorio ed è rivolta al territorio. Uno dei pochi esempi in cui il calcio finalmente si assume le proprie responsabilità".
"Il mondo del pallone rappresenta la società in cui viviamo, ma è enfatizzato dalla forte presenza dei media – ha detto Gianluca Bagnini, amministratore delegato dell'A. C. Monza Brianza 1912 – Questo sport deve ripartire dalle istituzioni di base, come la scuola, la famiglia e gli oratori. Questo è un piccolo passo in avanti verso uno sport più bello".
"All'inizio eravamo contrari a questa iniziativa, perché ormai il calcio ha perso ogni contenuto educativo – ha detto Lorenzo Locati, professore di educazione fisica dell'Istituto d'arte monzese e coordinatore della commissione sportiva studentesca che ha il compito di valutare le proposte educative a livello cittadino – Poi, l'assessore Dolci ci ha spiegato le finalità profonde del progetto, evidenziando l'importanza dell'istituzione scolastica. Noi allora non ci siamo tirati indietro, perché riteniamo la pratica sportiva essenziale a tutti i livelli".