
ARTICOLO SEGNALATO:
Teatro Villoresi strapieno venerdì scorso per il primo incontro dedicato ai «Sentieri dell'infinito»
Religioni e violenza, serve il dialogo
A confronto suor Emmanuelle Marie e padre Dall'Oglio, reduci da due missioni in Medio Oriente
dal Giornale di Monza del 6 marzo
CONFRONTO TRA GIORNALI:
Campagna elettorale di Mariani: "Monza città tradita"
Sono riportati in seguito gli articoli relativi al lancio dell'"insolita" campagna elettorale del centrodestra monzese pubblicati sul Cittadino, sull'Esagono e sul nostro quotidiano on-line Monza la città. Ecco come le diverse testate propongono il tema all'attenzione dei rispettivi lettori.
Cdl all'attacco: sui manifesti "Monza tradita"
dal cittadino del 9 marzo
Nella macchina elettorale dell'ex borgomastro il pieno di benzina targato Forza Italia
Per vincere non si bada a spese
da L'esagono del 5 marzo
"Monza città tradita", lo show è cominciato
da Monza la città online del 5 marzo
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Religioni e violenza, serve il dialogo
A confronto suor Emmanuelle Marie e padre Dall'Oglio, reduci da due missioni in Medio Oriente
dal Giornale di Monza del 6 marzo
Contro la violenza e l'intolleranza che spesso si nascondono dietro la fede religiosa, unico antidoto è il dialogo, illuminato dalla forza del pensiero. Un concetto che sta alla base del ciclo di incontri varato dal Comune in collaborazione con Procultura. E che è stato al centro del primo appuntamento, che venerdì scorso, in un teatro Villoresi strapieno, ha avuto per protagonisti Emmanuelle Marie, teologa, scrittrice, per 37 anni suora dominicana nel convento di Betania, e Paolo Dall'Oglio, gesuita, fondatore nel 1991 di una comunità religiosa e di studio nell'antico monastero siriano di San Mosè l'Abissino. «Due persone che hanno fatto esperienza sul campo, che conoscono gli intrecci tra religione e violenza – ha chiosato il sindaco Michele Faglia introducendo la serata – Due persone che conoscono il valore del dialogo, come strumento da utilizzare per disarmare i violenti. Un dialogo che anche Monza cerca, per accogliere e integrare le tante culture diverse portate tra noi dagli stranieri che sempre più numerosi abitano nella nostra città».
Emmanuelle Marie ha proprio incentrato il suo intervento sul concetto di violenza insita nel rapporto con Dio, con la religione, con il diverso, con la vita stessa, di cui è parte integrante. «Il Regno dei cieli è sin dall'origine oggetto di violenza – ha spiegato – La violenza nella religione, nel rapporto con Dio, è normale prima della venuta di Gesù. Chi non crede, chi professa un'altra fede, viene ucciso. Ma il nuovo regno di Cristo non si conquista con la violenza, anche se poi proprio i Cristiani dalle Crociate alle guerre di religione del ‘600 hanno ucciso in nome di Dio». Ma la violenza religiosa «è» politica, ha avvertito la scrittrice, mettendo a confronto il Medioevo cristiano con l'attuale Panislamismo. «Un concetto religioso che tende a farsi universale, ma per ragioni politiche, di potere, come accadde col Cristianesimo del Medioevo», ha chiosato. Sui rapporti tra politica, violenza e religione, padre Dall'Oglio non si è risparmiato. «Appartengo ad una generazione, quella degli anni ‘70, che è cresciuta tra politica e violenza – ha ricordato – Avrei potuto fare il brigatista, come molti amici Il "no" alla violenza doveva convivere con l'odio per l'ingiustizia. Una situazione che ho ritrovato nel Medio Oriente dei kamikaze, delle tregue stipulate perchè per l'Islam non è accettabile una pace che escluda la Palestina dall'Umma, la terra dei mussulmani».
Da qui l'esperimento di una comunità di giovani che studiamo il Corano e la Bibbia. Per dialogare in nome della religione, senza scannarsi per un credo diverso.
CONFRONTO TRA GIORNALI:
Campagna elettorale di Mariani: "Monza città tradita"
Sono riportati in seguito gli articoli relativi al lancio dell'"insolita" campagna elettorale del centrodestra monzese pubblicati sul Cittadino, sull'Esagono e sul nostro quotidiano on-line Monza la città. Ecco comele diverse testate propongono il tema all'attenzione dei rispettivi lettori.
Cdl all'attacco: sui manifesti "Monza tradita"
Dal cittadino del 9 marzo
Qualche leghista avrebbe voluto estrarre dagli armadi i vecchi poster contro Roma ladrona ingrassata dalle uova della gallina lombarda. Gli azzurri però si sono fermamente opposti a una campagna elettorale in puro stile padano e hanno puntato su qualcosa che attirasse l'attenzione di tutti. Nel fine settimana gli attacchini sono entrati in azione e la città è stata tappezzata con manifesti rossi di diverse dimensioni su cui capeggia la scritta "Monza tradita". Sui cartelloni non compaiono né nomi né simboli di partito; passanti e automobilisti scopriranno nelle prossime settimane chi sono i traditori: è la strategia comunicativa messa a punto dagli esperti cui si è rivolta la Cdl. Il centrodestra ha dunque aperto quella che si annuncia come un'offensiva mediatica che lascerà il segno, non fosse altro che per i costi: parecchie centinaia di migliaia di euro. "Sarà una campagna bella. Pratica – assicura il candidato sindaco Marco Mariani -: a breve spiegheremo, sempre tramite manifesti, i motivi politici per cui Monza è stata tradita. Ad aprile ci saranno altre novità". A quel punto, con l'apertura dei seggi alle porte, sui tabelloni compariranno i volti e gli slogan degli aspiranti consiglieri.
Nella macchina elettorale dell'ex borgomastro il pieno di benzina targato Forza Italia
Per vincere non si bada a spese
"Monza città tradita" è lo slogan riportato su migliaia di manifesti
da L'esagono del 5 marzo
Sarà ricordata come la campagna elettorale più costosa. Almeno per il centrodestra. Tenendo conto dell'investimento fatto da Forza Italia a favore di Marco Mariani e di quello dei singoli candidati, alla fine il conto per i sostenitori dell'ex borgomastro sarà ben superiore al miliardo di vecchie lire. Nel weekend sono usciti i manifesti elettorali con uno slogan: "Monza città tradita". Niente altro. La strategia di comunicazione targata Forza Italia per dare sostegno a Mariani, passa attraverso la stessa tecnica utilizzata nelle regionali da Massimo Ponzoni. Manifesti che attirano la curiosità e poi dopo i primi passaggi il nome del candidato in "positivo". Per i prossimi 56 giorni glì spazi comunali e commerciali di Monza verranno presi letteralmente d'assalto da una valanga di manifesti, scritte sui bus, cartelli sui pali della luce e stendardi. Poi faranno la loro parte anche i più grandi cartelloni 6 per 3. Meno spazi di quanto gli azzurri avrebbero voluto, ma non erano disponibili. La stessa Alleanza nazionale ha rinunciato ai suoi, già prenotati, per lasciare spazio alla campagna di Mariani. Il tutto per una spesa di 244mila euro pagata interametne da Forza Italia. E non è ancora nulla, assicurano i vertici del partito. I singoli candidati poi faranno il resto. Questo a testimoniare l'importanza dell'evento elettorale di fine maggio. La campagna è curata, per quanto riguarda la realizzazione del materiale da Paolo De Chirico che segue da anni le iniziative pubblicitarie di Silvio Berlusconi. Un investimento senza precedenti dal momento che gli altri appuntamenti elettorali erano costati molto meno. Circa 130milioni di vecchie lire nel 1997 per Roberto Colombo, e 50mila euro per quella di Roberto Radice nel 2002. In arrivo anche un autentica valanga di "santini", opuscoli, volantini tale da far impallidire quanto sino ad ora organizzato. Altri candidati si sono orientati sulla più economica vela. I costi sono inferiori. LA spesa per il singolo camion è di 3500 euro alla settimana. Otto le ore giornaliere i viaggio per le vie di Monza. A tale cifra si aggiunge quella dell'autista che può essere benissimo un esperto delle vie cittadine per evitare imbarazzanti imbottigliamenti.
"Monza città tradita", lo show è cominciato
da Monza la città online del 5 marzo
Partenza aggressiva per la campagna elettorale del centrodestra. Manifesti urlati, colori forti e strategie da dentifricio. La prima ondata di manifesti elettorali del centrodestra (salvo smentite) sembra ripercorrere le strade tracciate dal cosiddetto guerriglia marketing. Molto in voga nel mercato delle merci indirizzate a ragazzi (Nike e Adidas ne sono maestri). Un messaggio urlato che punta a colpire allo stomaco chi scorrendo per le strade della città incoccia in "Monza città tradita". Come, perchè e da chi per ora non è importante. Sarà la seconda "uscita", o le successive, a svelare il mistero. Il trucchetto è vecchio come la pubblicità, attiriamo l'attenzione, poi spieghiamo. Una novità invece l'approccio che sembra si voglia seguire sulla riva destra del Lambro. Agli azzurri, alle nuvolette e ai toni superflou degli storici spot e manifesti di Berlusconi si sono sostituiti i contrasti forti e drammatici del rosso-nero-bianco.
Storicamente, un "codice colore" adottato da antagonisti, frange estreme di destra e di sinistra e, andando indietro nel tempo, dalla poco ammirevole propaganda nazifascista degli anni Trenta. La scelta è molto forte. Evidentemente si vuole puntare alla drammatizzazione del "conflitto". Si vuole incitare alla riscossa. Il tradimento chiama la vendetta. La pacifica borghesia monzese come reagirà? Attempate signore e vecchietti in vestaglia sacrificheranno la pennichella e scenderanno per strada, brandendo pantofole e cateteri contro i vili traditori? Orde di impiegati scenderanno in piazza con le pattine reclamando il caviale minimo garantito? Proprio mentre tutta la "lotta politica" italiana – a tutti i livelli, dal Parlamento ai condomini – si risolve in una sfida a chi è più democristiano di tutti, i marianini scelgono i toni radicali. Pagherà o la pagheranno? Per saperne di più, attendiamo il primo volantino delle nuove P.R.