
Nel territorio della "Brigantia", dal celtico "brig" che significa "colline", si sta sviluppando una serie poli universitari nati dalle esigenze del territorio.
Nel territorio della "Brigantia", dal celtico "brig" che significa "colline", si sta sviluppando una serie poli universitari nati dalle esigenze del territorio.
La Brianza guadagna terreno. Fino a qualche anno fa agli studenti brianzoli che volevano proseguire gli studi dopo le superiori non rimaneva altro che iscriversi a Milano. Una scelta obbligata, dato che sul territorio di facoltà non ce n'erano.
Certo, Milano offre ampie opportunità ed è vicina, ma era impensabile che la neo provincia potesse rimanere così indietro. Da un'indagine dell'anagrafe scolastica del 2005 emergeva che il 40% degli studenti monzesi non arrivava al diploma. Attratti, si spiegava, dai facili guadagni, soldi anche pochi ma subito. E in Brianza, terra operosa di artigiani e piccoli industriali, il dato, pur sorprendente, era in un certo senso motivato. Basta guardare le percentuali di laureati nel Mezzogiorno: dove manca il lavoro, i ragazzi studiano più a lungo.Ma i tempi sono cambiati. A cominciare dalle iscrizioni alle superiori, che sono, seppur di poco, in aumento, per proseguire con la formazione universitaria. Si è cominciato nel 2000 a sviluppare partnership importanti che hanno riqualificato il territorio portandolo sulla strada di una caratterizzazione meno provinciale e che sfruttasse le enormi potenzialità disponibili in termini finanziari e di know-how. I fondi non mancano, grazie anche alla partecipazione di privati e al lavoro di agenzie come Sviluppo Brianza.
Le infrastrutture nemmeno, data l'abbondanza di sedi prestigiose disposte ad ospitare i corsi. Non è da trascurare nemmeno il bacino d'utenza, assai più grande di quanto sembri: l'esperienza di questi anni ha insegnato che gli studenti arrivano fin dalla Valtellina, da Sondrio e dal Bergamasco.
La rivoluzione è cominciata sette anni or sono con l'apertura della facoltà di Medicina e Chirurgia dipendente dall'Università Bicocca di Milano. I futuri medici, che prima erano costretti a frequentare la Statale nel capoluogo, ora hanno la possibilità di formarsi dietro casa. Medicina a Monza è preferita, oltre che per la vicinanza, anche per le dimensioni ridotte, che insieme al minore affollamento permettono una fruibilità delle lezioni sconosciuta alle grandi metropoli e alla possibilità di essere più seguiti dai docenti, in alcuni casi luminari. La struttura che ospita la facoltà, di nuova concezione, è collocata proprio a fianco dell'ospedale San Gerardo, uno dei maggiori nosocomi della Regione e centro di riferimento internazionale per diversi reparti, che è diventato Ospedale universitario. Al San Gerardo si effettuano tirocini e diverse scuole di specialità.
Sempre nel 2000 ha aperto i battenti a Cesano Maderno l'università "Vita e Salute" – San Raffaele, che ha inaugurato una facoltà di filosofia nella neoprovincia. La paternità è dovuta a Massimo Cacciari, che ne è stato preside fino alla sua elezione a sindaco di Venezia, ma la presenza di docenti di primo piano a livello nazionale (la dirige oggi Ernesto Galli della Loggia e tra i docenti ci sono anche Emanuele Severino e Giovanni Reale) la collocano ai vertici. Filosofia nella terra dei "legnamée", un bel mutamento di prospettive, non c'è che dire.
L'ultimo nato in casa Brianza è il corso di laurea in Scienza dell'Organizzazione, inaugurato nel 2005, e che si tiene nella prestigiosa cornice dell'Ospedale Vecchio. Anche questa volta è l'Università Bicocca a fare da spalla, col dipartimento di Sociologia che negli anni si è distinto come uno dei più prestigiosi del panorama italiano pubblicando studi interessanti e all'avanguardia spesso ripresi da altri atenei.
E in futuro? L'offerta brianzola potrebbe ampliarsi con la nascita, a Vimercate o ad Arcore. di un distaccamento del dipartimento di Ingegneria Elettronica del Politecnico di Milano, il top della formazione ingegneristica, una scelta motivata dalla presenza nel Vimercatese di industrie di punta dell'hi-tech internazionale come St ed Alcatel. Insomma, l'identità di una nuova Provincia passa non solo dal trasferimento delle funzioni amministrative, ma anche dal "sentirsi" all'altezza del ruolo. In Brianza sembrano averlo capito.