Binario7. Tutto il nostro folle amore per Pasolini

2 maggio 2007 | 08:23
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Binario7. Tutto il nostro folle amore per Pasolini

20070502-pasoliniAlberto Astorri e Paola Tintinelli portano in scena l’artista corsaro. L’anima del popolo italiano e la degradazione da consumismo

20070502-pasoliniAlberto Astorri e Paola Tintinelli portano in scena l’artista corsaro. L’anima del popolo italiano e la degradazione da consumismo

Questo non è un articolo politico. Se politica è questione di liste, schiere ed equilibri. Non lo è perchè non lo vuole essere. Il pretesto, d’altronde, è uno spettacolo teatrale, non una cena elettorale e neppure un comizio. È lo spettacolo che, giovedì 3 e venerdì 4 maggio, Alberto Astorri e Paola Tintinelli portano sul palco del Binario7 per Teatro+Danza Immobile. Intitolato “Tutto il mio folle amore”, come la struggente canzone che Domenico Modugno canta in “Che cosa sono le nuvole”, l’episodio firmato da Pier Paolo Pasolini del film “Capriccio all’italiana” girato nel 1967. Un cortometraggio meraviglioso in cui recita Antonio De Curtis, agli ultimi bagliori (morirà ad aprile), e nel cui finale è racchiusa una metafora sublime dell’idea che l’artista friulano aveva della società contemporanea. De Curtis-Jago e Ninetto Davoli-Otello si ritrovano in una discarica, burattini gettati via perchè ormai inutili e, soprattutto, rifiutati dalla “gente”. Proprio lì, in attesa di concludere il proprio ciclo, riescono ad accorgersi di quanto sta loro intorno, le nuvole in alto nel cielo appunto. Abbandonano le piccolezze umane per lasciarsi incantare dalla bellezza della natura. La contrapposizione è addirittura didascalica: da una parte la corruzione dell’avidità, della brutalità consumistica (produci, consuma, crepa) dall’altra l’innocenza e la purezza di un animo ingenuo, non corrotto. In una società come questa, dove l’unica unità di misura è il possesso, il consumo, il “lamento del poeta” suona giorno dopo giorno sempre più vero, spietatamente a fuoco. Le sue invettive contro l’omologazione economico-culturale – fascista, subdola, annichilente – sono più che mai giuste e giustificate. Ma evidentemente sconfitte. In realtà, anzi, non c’è mai stata alcuna lotta, scontro. Una reale, sostanziale opposizione alla devastazione umana, alla mercificazione delle nostre vite ed esistenze non c’è mai stata. L’alterità radicale di Pasolini è sempre stata considerata una snobberia intellettuale, addirittura reazionaria, conservatrice. Nessuno oggi contesta ormai la logica che vuole la produzione, il PIL, come unico indice di salute di una nazione. Non importa se siamo sempre più sazi e disperati, se abbiamo la pancia piena e la testa vuota. Ci adeguiamo, di risveglio in risveglio. Semplicemente. Lo spettacolo di Astorri (il bravissimo Riccardo III nella produzione de La Danza Immobile) scava fra i tanti costumi che le urla di PPP hanno vestito durante la sua vita, e la sua morte: il cinema, la poesia, il teatro, la narrativa e – forse soprattutto – quella specie di libro profetico che sono gli Scritti corsari, impietoso ritratto di una società in caduta libera, drogata dal “benessere” mascherato da ricchezza. Potrebbe essere una occasione, buona o meno lo vedremo, per recuperare un vuoto che Monza ha vissuto nel 2005, mancando una riflessione nel trentennale della morte di PPP. Da una città che dopo un’eternità ha saputo cambiare rotta e – timidamente – incamminarsi su una strada diversa (questa sì politicamente) ci saremmo aspettati qualcosa di più del concerto di Giovanna Marini. Ma si sa, è difficile andare contro corrente, se non per mestiere.

T E A T R O   B I N A R I O  7
RASSEGNA TEATRO + DANZA IMMOBILE
3 – 4    m a g g i o   2 0 0 7
ore  21.00

T U T T O   I L   M I O   F O L L E   A M O R E
S-CONCERTO POETICO E NON PER UN PROFETA POPOLARE: PIER PAOLO PASOLINI

scritto e interpretato da
ALBERTO ASTORRI e PAOLA TINTINELLIBiglietti € 10
orari e contatti dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 18.30
tel   039.2027002
fax  039.2230419
biglietteria@teatrobinario7.it
www.teatrobinario7.it

TEATRO BINARIO 7
Via Turati 8  (PIAZZA CASTELLO – dalla stazione ferroviaria uscita pedonale sulla piazza del teatro) 20052 MONZA