
Hanno concesso tutto il possibile agli alleati per mettere insieme una "invinicibile armada" in grado di battere Faglia. Ma Forza Italia non rinuncia al ruolo di guida politica del centro destra.
Hanno concesso tutto il possibile agli alleati per mettere insieme una "invinicibile armada" in grado di battere Faglia. Ma Forza Italia non rinuncia al ruolo di guida politica del centro destra.
Sono partiti per la competizione elettorale a mani vuote. Niente sindaco, andato a Marco Mariani della Lega, né vicesindaco, appannaggio di Dario Allevi, di Alleanza nazionale. E dopo aver rinunciato a tutto a favore degli alleati della coalizione, Forza Italia ha rinunciato anche ad avere un vero Numero Uno nella propria lista elettorale. La scelta di Giuliano Ghezzi, fino a ieri "mascotte" del gruppo consiliare. è stata il frutto di un faticoso compromesso raggiunto dopo un'estenuante battaglia interna che vedeva contrapposti Osvaldo Mangone, capogruppo azzurro in Consiglio comunale e Stefano Carugo. Alla fine si è scelto di presentare in cima alla lista i consiglieri comunali uscenti, in ordine "quasi" alfabetico, dato che il primo posto sarebbe toccato al preside dell'Istituto Salvo D'Acquisto, Alfonso Di Lio. Ma il ferreo principio della "monzesità" imposto in questa tornata sia in ricordo della sconfitta del 2002, maturata anche perché il candidato sindaco era "forestiero", che per una certa allergia degli alleati leghisti ai cognomi di chiara origine meridionale, ha portato alla scelta Ghezzi.Eppure, pur avendo rinunciato a quasi tutto, Fabrizio Sala, sindaco di Misinto ma coordinatore provinciale di Forza Italia e "supervisore" politico della campagna elettorale, ostenta serenità.
«Intanto siamo molto ottimisti, perché i sondaggi ci danno in crescita – sostiene Sala – Mi avessero detto all'inizio della campagna elettorale che a due settimane dal voto i risultati sarebbero stati questi, li avrei sottoscritti subito». La compagine azzurra è stata anche galvanizzata dalla seconda visita di Berlusconi, dopo la serata di apertura al Manzoni per la consacrazione ufficiale di Mariani. «La visita di Berlusconi è servita a ricordare l'importanza del risultato monzese» ricorda Sala e sostiene che l'effetto è stato positivo. «I nostri candidati si stanno impegnando molto – assicura – Stanno facendo un vero lavoro di propaganda e di convincimento porta-a-porta che sono sicuro non mancherà di dare risultati».
Anche la composizione della lista è il risultato di un lavoro ad ampio raggio svolto nelle pieghe del tessuto sociale monzese. «È una lista inclusiva – sottolinea Sala – che comprende molti rappresentanti della società che non avevano mai avuto precedenti esperienze in politica. Sono stati proprio loro a portare una grande dose di entusiasmo nella campagna elettorale».
Un entusiasmo che è riuscito ad attenuare le preoccupazioni che molti nutrivano all'inizio e che ha portato a reclutare un impressionante schieramento di ben dodici liste a sostegno della candidatura di Mariani.
«Avere dodici liste a sostegno ci sta portando a un risultato positivo – assicura Sala – Ci dà la misura della compattezza e della determinazione di tutto il centro destra ad affrontare questa competizione elettorale con l'unico obiettivo di vincerla». Un "assemblaggio che è stato il frutto di un complicato lavoro di "ricuciture". «Più che complicato, un lavoro lungo. Alla fine sono prevalsi gli interessi di schieramento su quelli dei singoli raggruppamenti» e le parole sembrano essere distillate apposta per l'ex "pecorella smarrita" Mimmo Pisani, tornato, sia pur non troppo docilmente, all'ovile
Dopo aver rinunciato a quasi tutto, Forza Italia avrebbe potuto avere buon gioca a imporre una piattaforma elettorale "tagliata su misura" per le proprie connotazioni politiche. «Non è stato così – sottolinea ancora Sala – La stesura del programma, anche questa un'operazione molto lunga, è stata il frutto di un'approfondita discussione fra tutti gli alleati e alla fine si è raggiunta una sintesi soddisfacente».
Qual è stato lo "specifico politico" degli azzurri all'interno del programma? «Se proprio devo trovarne uno direi l'attenzione al mondo della scuola – spiega Sala – Nel senso di fare tutti gli sforzi possibili, per quanto di competenza di un'Amministrazione comunale, per mettere tutte le scuole, pubbliche e private, su un piano di parità, senza privilegi per le une e ostacoli per le altre». Nient'altro? «La sicurezza. Vorremmo istituire un tavolo di coordinamento permanente con le Forze dell'Ordine, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, in modo da pianificare un'azione di raccordo con la Polizia locale nel controllo del territorio». L'urbanistica?
«Non si dovrebbe mai adottare un Piano di governo del territorio alla fine di un mandato». Ma lo avevano fatto anche Mariani, con il Prg Benevolo e Colombo, con il Tomè. «Non lo si dovrebbe fare comunque. Soprattutto dopo aver perso 3 anni per metterlo a punto. Comunque, siccome non vogliamo sprecare i soldi dei cittadini, in caso di vittoria, non butteremo via il Pgt – promette Sala – Cercheremo di correggerne gli aspetti che giudichiamo più negativi, possibilmente co un confronto molto ampio in Consiglio comunale». Viabilità? «Il nodo centrale è il parcheggio interrato di piazza Citterio, al quale daremo la priorità». Cascinazza? «Il nostro programma prevede la realizzazione di un parco. Ma questo andrà fatto discutendo con la proprietà, perché tutti devono essere trattati allo stesso modo che si chiamino Berlusconi o in un altro modo. E non abbiamo nessuna intenzione di acquisire quell'area». Parola di Forza Italia.